NINNI ROMEO, FRAMMENTI. OMAGGIO A PINA BAUSCH — 44 SCATTI — DAL 14 MARZO ALL’11 MAGGIO A ROMA NELLE SALE DEL MARGUTTA VEGGY FOOD AND ART

 

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Il Margutta vegetarian food & art–Via Margutta, 118 – 00187 – Roma

 

 

 

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Philippine Bausch detta Pina (Solingen1940 – Wuppertal,  2009) è stata una coreografaballerina e insegnante tedesca.

Tra le più importanti e note coreografe mondiali, la Bausch ha diretto dal 1973 il Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, con sede a Wuppertal, in Germania. Il suo nome è legato al termine Tanztheater (teatro-danza), adottato negli anni ’70 da alcuni coreografi tedeschi – tra cui la stessa Bausch – per indicare un preciso progetto artistico che intende differenziarsi dal balletto e dalla danza moderna, che include elementi recitativi, come l’uso del gesto teatrale e della parola, con precise finalità drammaturgiche.

 

 

http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/arte/2019/03/10/ninni-romeo-omaggia-pina-bausch_daea4354-37dd-4112-a54c-b8e77ee0f467.html

 

Ninni Romeo omaggia Pina Bausch

A Roma 44 scatti ricordano il suo cammino umano e professionale

 

 

 

(ANSA) – ROMA, 10 MAR – Immagini che raccontano istanti di un’arte immortale: è la mostra “Frammenti – Omaggio a Pina Bausch” con le fotografie di Ninni Romeo che dal 14 marzo all’11 maggio ricorda a Roma la grande ballerina e coreografa tedesca a 10 anni dalla morte. Voluta dalla Daniele Cipriani Arte, sostenuta da Tina Vannini e ospitata nelle sale del Margutta Veggy Food and Art, la mostra presenta 44 foto bianco e nero e colore, in diversi formati di stampa, di cui due ritratti di Pina Bausch e immagini di diversi spettacoli. Nell’esposizione – a cura di Frédérique Deschamps, di presentazione di Leonetta Bentivoglio – Ninni Romeo offre al pubblico il cammino, personale e professionale di Pina Bausch, raccontando attraverso alcuni spettacoli fondamentali, da Sacre du Printemps del 1975 al Cafè Müller del 1978 e Palermo Palermo del 1989 al Vollmond del 2006, fino a Bamboo Blues del 2007 e l’ultima creazione, …como el musguito en la piedra, ay sì, sì, sì… del 2009, ispirata al Cile, la forza e l’eleganza del suo movimento.

 

 

 

 

 

 

 

USIAMO IL TESTO DI LEONETTA BENTIVOGLIO PER UN’ALTRA MOSTRA DI NINNI ROMEO SU PINA BAUSCH

 

Toï Toï Toï. Mostra fotografica di Ninni Romeo omaggio a Pina Bausch

Dal 30 . 08 . 2017 al 10 . 09 . 2017

ROVERETO (TN) – BIBLIOTECA CIVICA

Nell’ambito del Festival Oriente Occidente sarà allestita da mercoledì 30 agosto a domenica 10 settembre 2017 nella Biblioteca Civica di Rovereto, Toï Toï Toïmostra fotografica di Ninni Romeo in omaggio a Pina Bausch.

Scrive Leonetta Bentivoglio nella presentazione:

Nelle immagini della mostra Toï Toï Toï, realizzata dalla fotografa Ninni Romeo, ci sono la grazia profonda di Pina Bausch e il suo apparente disordine. In verità nulla era disordinato nel mondo scenico di Pina. Di volta in volta, in ogni suo pezzo, tutto ciò che la capofila del Tanztheater creava finiva per convergere nelle leggi “sensibili” di un solido e coerente edificio drammaturgico. Coreografia e regia imprimono struttura, ritmo e logica interna. Nell’opera di Pina questo succede moltissimo. Ma è nella vita che mancano l’ordine e la prevedibilità. La vita è una rete di destini che avanzano nel tempo mettendo continuamente alla prova le nostre aspettative e interrogando la nostra resistenza al di fuori di qualsiasi banalità. La vita è una costante operazione di rodaggio che tende all’armonia e alle simmetrie, le quali sono contraddette dall’instabilità e dal dinamismo degli accadimenti.

Infranti i miti della riproduzione esteriore e dei canoni occidentali della cosiddetta Beltà Oggettiva, l’arte contemporanea – e questo Pina lo sapeva bene – ha cercato di dare un orientamento alla ricchezza di quel disordine, ma senza prescinderne né tentare di eluderlo. Autrice radicata nei linguaggi della propria epoca, Bausch scansa radicalmente ogni progetto di decorativismo. Le interessa ciò che comunica davvero. Non lo stereotipo. Non la mancanza di espressione.

Ninni Romeo (che lavorò come assistente alle “ricerche sul campo” nelle produzioni italiane di Pina Bausch, e fu presente tra l’altro alla presentazione di Nelken a Rovereto, in un’epoca di fortissime rivelazioni teatrali che la condussero a mettere a fuoco il suo stile di fotografa) si dispone sempre al rispetto di quest’attitudine, tipica dell’artista che più l’ha ispirata e condizionata. Ninni non va mai in cerca dell’effetto. Evita la visione levigata o patinata. Insegue il battito d’ala, il respiro irregolare della vita. I suoi “racconti” a volte sono sghembi, obliqui e trasversali, come quelli delle nostre giornate. Spesso sono drammatici. E sono sempre molto umani. Non ci sono mai “pose” dentro il suo lavoro. Nelle foto che ritraggono Pina, per esempio, vediamo la coreografa percorrere situazioni transitorie o minimali in modo fluido e con naturalezza, senza badare all’obiettivo. I corpi degli interpreti di Kontakthof – spettacolo iconico del Tanztheater, che Pina rimontò per “signore e signori ultrasessantenni” – denunciano le loro lunghe storie individuali: sono mappe vivide di esistenze approdate esplicitamente nella terza o quarta età. E certe accentuazioni insolite, svelate o sottolineate dalla foto, evitano il focus centrale del palcoscenico, consegnandoci a una zona franca, d’indeterminatezza percettiva, che somiglia a quanto avviene a chi assiste a uno spettacolo di Pina Bausch. L’occhio dello spettatore non è mai dirottato verso un’unica scelta, perché la regia gli chiede di optare liberamente per un punto di vista personale. Per farlo deve vagare, con una soggettività di prospettiva perturbante, tra i numerosi frammenti dell’azione scenica, dove il puzzle dei fatti simultanei è significativo in tutte le sue componenti.

Un gesto, una luce, una presa, un abbandono, una violenza. C’è un’aria lisa e vera, nelle fotografie di Ninni Romeo, che si addice bene alla peculiare bellezza “bauschiana”. Non hanno mai compiacimenti estetici. Piuttosto sanno dirci la rarefazione della memoria e la delicata poesia dell’attimo. Non sono “foto di spettacoli”, ma momenti d’essere.

L’ingresso è libero e gratuito.

www.orienteoccidente.it

Foto: 1. Pina Bausch, Parigi, 2002, ph. Ninni Romeo; 2. Bamboo Blues, Sadan, Kolkata, 2008,Tanztheater Wuppertal Pina Bausch ph. Ninni Romeo; 3.-4. Bamboo Blues, Siri Fort Auditorium, New Delhi 2008, Tanztheater Wuppertal Pina Bausch ph. Ninni Romeo; 5. Kontakthof, Opernhaus Wuppertal, 2011 Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, ph. Ninni Romeo; 6. Kontakthof, Opernhaus Wuppertal, 2011 Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, ph. Ninni Romeo; 7. Vollmond, Piccolo Teatro Strehler, Milano, 2011 Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, ph. Ninni Romeo; 8. Palermo Palermo, Opernhaus Wuppertal, 2013 Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, ph. Ninni Romeo; 9. Sacre du Printemps Tanztheater Wuppertal Pina Bausch 2013, Teatro San Carlo, Napoli, ph. Ninni Romeo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La fotografa siciliana è stata – dalla fine degli anni Ottanta – l’assistente personale della Bausch nel corso delle sue creazioni e tournée italiane. Le sue splendide immagini in bianco e nero rappresentano un vero e proprio omaggio alla creatricei del Tanztheater, quel teatrodanza che si è andato affermando nella Germania dell’Ovest all’inizio degli anni Settanta.

Le foto che potete ammirare in questa pagina, infatti, sono state scattate in seguito alla scomparsa della Baush e riguardano soprattutto uno dei suoi lavori più acclamati, quel Kontakthof (“Il luogo dei contatti”) declinato in tre versioni – l’originale del 1978 per il Tanztheater, quella del 2000 per ultrasessantenni non professionisti e l’ultima, del 2008, interpretata da un gruppo di teenager – che sopravvive alla sua morte e che continua ad alimentare il suo mito. In mostra anche immagini del Sacre du Printemps, di Cafè Müller, di Vollmond, di Bamboo Blues (pezzo creato nel 2007, durante una residenza della compagnia in India) e di …como el musguito en la piedra, ay sì, sì, sì… (2009), l’ultima creazione di Pina Bausch, ispirata al Cile.

Quasi a voler colmare il vuoto di una mancanza così importante, la Romeo ha continuato a “frequentare” il mondo di Pina Baush con la sua macchina fotografica, portando il suo obbiettivo in diversi teatri d’Europa, puntato verso i palchi sui quali soso state reppresentate, appunto, le tre versioni di Kontakthof. Pina non c’è più, purtroppo, ma in queste foto sembra quasi di sentire il rumore dei suoi passi.

 HUFFINGTON POST

https://www.huffingtonpost.it/2013/03/01/pina-bausch-le-fotografie-di-ninni-romeo-un-racconto-lungo-20-anni-_n_2788445.html

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