SERVIZIO DI AMICA SULLA MOSTRA DI DOROTHEA TANNING ALLA TATE GALLERY DI LONDRA FINO AL 9 GIUGNO 2019

 

 

Dorothea Tanning in mostra a Londra: così surreale da essere vera

 

  • Dorothea Tanning (1910 – 2012), The Magic Flower Game, 1941, collezione privata.
  • Dorothea Tanning (1910 – 2012), Costume for Night Shadow: A Guest, 1945, The Destina Foundation, New York.
  • Dorothea Tanning (1910 – 2012), Endgame, 1944, Collection of Harold & Gertrud Parker. Courtesy Gertrud V. Parker.
  • Étreinte, Dorothea Tanning, 1969.
  • Dorothea Tanning (1910 – 2012), Family Portrait, 1954, Acquired in 1977. Centre Pompidou, Paris. Musée national d’art modern/ Centre de création industrielle.
  • Dorothea Tanning (1910 – 2012), Children’s Games, 1942, collezione privata.
  • Dorothea Tanning (1910 – 2012), Eine Kleine Nachtmusik, 1943, Tate.
  • Dorothea Tanning (1910 – 2012), The Magic Flower Game, 1941, collezione privata.
  • Dorothea Tanning (1910 – 2012), Costume for Night Shadow: A Guest, 1945, The Destina Foundation, New York.

«Donne artiste. Non c’è alcuna cosa o persona del genere. È una contraddizione in termini esattamente come “uomo artista” o “elefante artista”».

Dorothea Tanning era nata nel 1910 (visse a lungo, fino al 2012) e ha dovuto attraversare tutti i paradossi delle cosiddette avanguardie. Surrealista lei? A pensarci oggi erano più “surreali” i colleghi d’uomini che si vantavano di rompere tutti gli stereotipi e infrangere tutti i legami col passato e poi con lei e con le sue colleghe si comportavano da perfetti padroni maschilisti.

La mostra aperta alla Tate Modern di Londra, fino al 9 giugno, racconta proprio questa lunga avventura, d’artista e di donna.

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Dorothea Tanning, The Girl. Bozzetto d’abito per The Witch, un balletto di John Cranko, 1950, Gouache su carta, The Destina Foundation, New York. In mostra alla Tate Modern fino al 9 giugno

In mostra a Londra ci sono cento opere realizzate in 70 anni di carriera. E 70 anni non sono bastati a Tanning per diventare famosa come il marito Max Ernst.

O come Frida Kahlo. Eppure, soprattutto all’inizio, Dorothea ha saputo, con rara ironia, trasformare le suggestioni della psicanalisi freudiana in un racconto delle reali sensazioni provate da un donna, nel rapporto con se stessa, con la famiglia, con il padre e il lavoro.

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Dorothea Tanning (1910 – 2012), La Truite au bleu, 1952, Michael Wilkinson, New Orleans, L.A.

Nel corso dei decenni, Dorothea Tanning, come documenta la mostra alla Tate Modern, ha attraversato correnti e tecniche diverse, dalla pittura al collage, dalle sculture con materiali vari, incluse le palline da ping pong, alle installazioni.

Con la sua verve Dorothea prende in giro la noia della vita di provincia americana e l’ossessione dell’ordine casalingo e delle tradizioni, ma anche l’uso del corpo delle modelle.

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Dorothea Tanning (1910 – 2012), Verbe, 1966-1970, Yale University Art Gallery, Janet and Simeon Braguin Fund.

Vissuta per ben 28 anni a Parigi, Tanning è stata anche poetessa e scrittrice: alla letteratura si è dedicata in particolare dopo la morte del marito, Max Ernst, nel 1976.

Il suo romanzo più noto, Chasm, è del 2004. Quando compì 95 anni una galleria di New York espose, per la prima volta, tutti i suoi quadri.

I critici concordarono che il suo capolavoro fosse Eine kleine Nachtmusik, del 1943: in effetti le sue opere della maturità sono state giudicate con più severità di quelle del periodo surrealista degli anni Quaranta.

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Dorothea Tanning, Hôtel du Pavot, Chambre 202, 1970-1973, Centre Pompidou, Paris. Musée national d’art modern/ Centre de création industrielle Photo (C) Centre Pompido

La sua ultima raccolta di versi, Coming to That, fu pubblicata quando aveva ormai 101. La prova di una creatività quasi inesauribile che l’aveva spinta negli anni Sessanta a utilizzare materiali inediti per le sue sculture e, negli anni Settanta, ad affrontare originalissime installazioni.

Convinta che la vita fosse divertente (a patto di tenersi alla larga dalla pubblicità, dagli idioti e dai divi del cinema), affermò anche: «Un vero artista deve esplorare tutti i mezzi a sua disposizione fino a quando respira. Sarebbe grottesco dipingere nella stessa maniera per tutta la vita. È una forma di ibernazione».

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Dorothea Tanning (1910 – 2012), Autoritratto, 1944, San Francisco Museum of Modern Art © DACS, 2018, Photo © Katherine Du Tiel.

Info: Dorothea Tanning /Tate Modern, Londra / fino al 9 giugno / www.tate.org.uk

Testo Valeria Palumbo – 03 marzo 2019
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