CARNEVALE, ORIGINI ANTICHE — UN SACCO DI FOTO DI VARI CARNEVALI (WIKIPEDIA)

 

Secondo molte interpretazioni la parola ‘carnevale’ deriverebbe dal latino carnem levare (“eliminare la carne”) o più probabilmente da carnem vale (“carne addio”), poiché indicava il banchetto che si teneva l’ultimo giorno di Carnevale (Martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.

 

 

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IL FAMOSO CARNEVALE DI BAGOLINO (BRESCIA)

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BAGOLINO (BRESCIA)

 

 

I caratteri della celebrazione del carnevale hanno origini in festività molto antiche, come per esempio le dionisiache greche (le antesterie) o i saturnali romani. Durante le feste dionisiache e saturnali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell’ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza. Da un punto di vista storico e religioso il carnevale rappresentò, dunque, un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l’ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all’inizio del carnevale seguente.[6] Il ciclo preso in considerazione è, in pratica, quello dell’anno solare.

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9 MARZO:: SFILATA DI CARNEVALE IN PIAZZA DUOMO

 

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Carnevale Ambrosiano nel cuore di Milano con aperitivo – live music & dj se…

Oinochoe raffigurante la sfilata di un gufo armato durante la celebrazione delle Antesterie (410–390 a.C.).— Marie-Lan Nguyen (User:Jastrow), 2009-06-28

Nel mondo antico, romano, la festa in onore della dea egizia Iside, importata anche nell’impero Romano, comporta la presenza di gruppi mascherati, come attesta lo scrittore Lucio Apuleio nelle Metamorfosi (libro XI). Presso i Romani la fine del vecchio anno era rappresentata da un uomo coperto di pelli di capra, portato in processione, colpito con bacchette e chiamato Mamurio Veturio[7]. Durante le antesterie passava il carro di colui che doveva restaurare il cosmo dopo il ritorno al caos primordiale.[8] In Babilonia poco dopo l’equinozio primaverile veniva riattualizzato il processo originario di fondazione del cosmo, descritto miticamente dalla lotta del dio salvatore Marduk con il drago Tiamat che si concludeva con la vittoria del primo. Durante queste cerimonie si svolgeva una processione nella quale erano allegoricamente rappresentate le forze del caos che contrastavano la ri-creazione dell’universo, cioè il mito della morte e risurrezione di Marduk, il salvatore. Nel corteo c’era anche una nave a ruote su cui il dio Luna e il dio Sole percorrevano la grande via della festa – simbolo della parte superiore dello Zodiaco – verso il santuario di Babilonia, simbolo della terra. Questo periodo, che si sarebbe concluso con il rinnovamento del cosmo, veniva vissuto con una libertà sfrenata e un capovolgimento dell’ordine sociale e morale.

Il Carnevale di BagolinoMassimo Telò – Opera propria

Maschera del Carnevale di Venezia—Roberto Vicario – R. Vicario

Il noto storico delle religioni Mircea Eliade scrive nel saggio Il Mito dell’Eterno Ritorno: “Ogni Nuovo Anno è una ripresa del tempo al suo inizio, cioè una ripetizione della cosmogonia. I combattimenti rituali fra due gruppi di figuranti, la[9] presenza dei morti, i saturnali e le orge, sono elementi che denotano che alla fine dell’anno e nell’attesa del Nuovo Anno si ripetono i momenti mitici del passaggio dal Caos alla Cosmogonia”[10]. Più oltre Eliade afferma che “allora i morti potranno ritornare, poiché tutte le barriere tra morti e vivi sono rotte (il caos primordiale non è riattualizzato?) e ritorneranno giacché in questo momento paradossale il tempo sarà annullato ed essi potranno di nuovo essere contemporanei dei vivi”.[11] Le cerimonie carnevalesche, diffuse presso i popoli Indoeuropei, mesopotamici, nonché di altre civiltà, hanno perciò anche una valenza purificatoria e dimostrano il “bisogno profondo di rigenerarsi periodicamente abolendo il tempo trascorso e riattualizzando la cosmogonia”.[12] Eliade scrive che “l’orgia è anch’essa una regressione nell’ oscuro, una restaurazione del caos primordiale; in quanto tale, precede ogni creazione, ogni manifestazione di forme organizzate”.[13] L’autore aggiunge poi che “sul livello cosmologico l’orgia corrisponde al Caos o alla pienezza finale; nella prospettiva temporale, l’orgia corrisponde al Grande Tempo, all’istante eterno, alla non – durata. La presenza dell’orgia nei cerimoniali che segnano divisioni periodiche del tempo tradisce una volontà di abolizione integrale del passato mediante l’abolizione della Creazione. La confusione delle forme è illustrata dallo sconvolgimento delle condizioni sociali (nei Saturnali lo schiavo è promosso padrone, il padrone serve gli schiavi; in Mesopotamia si deponeva e si umiliava il re, ecc.), dalla sospensione di tutte le norme, ecc. Lo scatenarsi della licenza, la violazione di tutti i divieti, la coincidenza di tutti i contrari, ad altro non mirano che alla dissoluzione del mondo – la comunità è l’immagine del mondo – e alla restaurazione dell’illud tempus primordiale (“quel tempo”, il Grande Tempo mitico e a – storico delle origini; N.d.A.), che è evidentemente il momento mitico del principio (caos) e della fine (diluvio universale o ekpyrosisapocalisse). Il significato cosmologico dell’orgia carnascialesca di fine d’anno è confermato dal fatto che al Caos segue sempre una nuova creazione del Cosmo[14].Il carnevale si inquadra quindi in un ciclico dinamismo di significato mitico: è la circolazione degli spiriti tra cieloterra e inferi. Il Carnevale riconduce a una dimensione metafisica che riguarda l’uomo e il suo destino. In primavera, quando la terra comincia a manifestare la propria energia, il Carnevale segna un passaggio aperto tra gli inferi e la terra abitata dai vivi (anche Arlecchino ha una chiara origine infera). Le anime, per non diventare pericolose, devono essere onorate e per questo si prestano loro dei corpi provvisori: essi sono le maschere che hanno quindi spesso un significato apotropaico, in quanto chi le indossa assume le caratteristiche dell’essere ” soprannaturale ” rappresentato nell’antropomorfismo.

Danza del drago a Viareggio—Anowak7 – Opera propria

l’antico Carnevale di Acireale vicino CataniaSiciliaJeanne boleyn – Opera propria

Queste forze soprannaturali creano un nuovo regno della fecondità della Terra e giungono a fraternizzare allegramente tra i viventi. “Le maschere che incarnano gli antenati, le anime dei morti che visitano cerimonialmente i vivi (Giappone, mondo germanico, ecc.), sono anche il segno che le frontiere sono state annientate e sostituite in seguito alla confusione di tutte le modalità. In questo intervallo paradossale fra due tempi (= fra due Cosmi), diventa possibile la comunicazione tra vivi e morti, cioè fra formerealizzate e il preformale, il larvale.”[15][16] Alla fine il tempo e l’ordine del cosmo, sconvolti nella tradizione carnevalesca, vengono ricostituiti (nuova Creazione) con un rituale di carattere purificatorio[17] comprendente un “processo“, una “condanna“, la lettura di un “testamento” e un “funerale” del carnevale[18] il quale spesso comporta il bruciamento del “Re carnevale” rappresentato da un fantoccio (altre volte l’immagine – simbolo del carnevale è annegata o decapitata). Tale cerimonia avviene in molte località italianeeuropee ed extraeuropee (sulla morte rituale del carnevale si veda anche Il ramo d’oro di James George Frazer[19]). “La ripetizione simbolica della cosmogonia, che segue all’annientamento simbolico del mondo vecchio, rigenera il tempo nella sua totalità[20]. È interessante altresì notare che vari significati cosmologici del Carnevale erano presenti anche nel Samhain celtico. Nel XV e XVI secolo, a Firenze i Medici organizzavano grandi mascherate su carri chiamate “trionfi” e accompagnate da canti carnascialeschi, cioè canzoni a ballo di cui anche Lorenzo il Magnifico fu autore. Celebre è Il trionfo di Bacco e Arianna scritto proprio dal Magnifico. Nella Roma del regno pontificio si svolgevano invece la corsa dei barberi (cavalli da corsa) e la “gara dei moccoletti” accesi che i partecipanti cercavano di spegnersi reciprocamente.[21]

Nella storia dell’arte, famosa opera pittorica è la Lotta tra Carnevale e Quaresima del pittore olandese Pieter Bruegel il Vecchio.[22] Personaggi mascherati del carnevale veneziano sono presenti in vari dipinti del Settecento veneziano di CanalettoFrancesco Guardi e negli interni di Pietro Longhi.

 

Lachera di Rocca Grimalda – Archivio fotografico del gruppo La Lachera— 2004

Le prime testimonianze dell’uso del vocabolo “carnevale” (detto anche “carnevalo”) vengono dai testi del giullare Matazone da Caligano alla fine del XIII secolo e del novelliere Giovanni Sercambi verso il 1400.[23] Il Carnevale non termina ovunque il Martedì grasso: fanno eccezione il Carnevale di Viareggio, il Carnevale di Ovodda[24], il carnevale di Poggio Mirteto, il Carnevale di Bientina, il carnevale di Borgosesia e il Carnevalone di Chivasso. Anche il Carnevale di Foiano della Chiana[25] termina la domenica dopo le Ceneri. In diversi Carnevali il martedì grasso si rappresenta, spesso con un falò, la “morte di Carnevale”.

Una leggenda narra che il primo carnevale venne solennizzato in un piccolo paesino svizzero di nome Brusio, più precisamente nella frazione di “Müreda”[senza fonte].

L’antica tradizione del carnevale si è mantenuto anche dopo l’avvento del Cristianesimo: anche a Roma stessa, capitale del Cristianesimo, la maggiore festa pubblica tradizionale è stata il Carnevale Romano fino alla sua soppressione negli anni successivi all’Unità d’Italia. In alcune aree centro-europee è maggiormente legato ad aree di tradizione cattolica rispetto a quelle protestanti, come nel caso della regione storica tedesca del Baden, divenuta parte del Land del Baden-Württemberg fin dopo l’avvento l’avvento della Repubblica di Weimar.

 

Festa della Radeca al Carnevale storico di FrosinoneSyd00 (cr) – opera propria

 

Spilla del 1885 con Meneghino e Cecca, le maschere del Carnevale Ambrosiano  —Bramfab – Opera propria

Carnevale di Bagolino— Massimo Telò

Carnevale di Cento—Marunzén – Opera propria

Carnevale di Ascoli Piceno—Tommaso Manzi –

Scene del carnevale di UlassaiFederica Demurtas – Opera propria

Germania: Carnevale di Monaco di Baviera

Italia: Carnevale di Venezia, 2015—Abxbay – Opera propria

Svizzera: Carnevale di Bellinzona—VIDITI – Opera propria

Brasile: Carnevale di Recife ( Brasile, nord )—governadoreduardocampos – Flickr

Brasile: Carnevale di Rio—Fernando Frazão/Agência Brasil

Rio de Janeiro – Escolas de samba do Grupo Especial se apresentam no Sambódromo da Marquês de Sapucaí, no segundo dia de desfiles (Fernando Frazão/Agência Brasil)

Bambini in maschera— Crispulpillo

 

Carro allegorico carnascialesco al Carnevale di Massafra— Vinima~commonswiki

 

Maschere al Carnevale di Venezia—Paolo Steffan di Wikipedia in italiano

La Mugnaia dello storico Carnevale di Azeglio (TO) del 1929 —Foto Manfredo Azeglio – Nicolotti Archives

Il carro della Mugnaia nella piazza di Azeglio (TO), 1929Foto Manfredo, Azeglio, Italy e un altro autore – Nicolotti archives

Maschere al Carnevale di Venezia, 2004–

Jasmine(talk | contribs)

 

 

Le maschere di Tricarico – “Scaramucce” tra mucca e toro

Le popolari maschere degli “Orsi” al carnevale di Satriano

Maschere al Carnevale di Castrovillari – 2008Martire Domenico – Opera propria

Žinghenésta il personaggio principale femminile di Canale d’Agordo 2015—-Sibode1 – Opera propria–nelle  Dolomiti, nel Bellunese

Il Rollate è la maschera guida principale di SappadaSebi1

Su Maimulu a Gairo (NU)—Su Maimulu – Opera propria

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