GIULIANO FOSCHINI (notizie al fondo), — COLORI SUL CEMENTO E RESTAURI…COSI’ I SOLDI DELLA UE FANNO BELLA MALTA E GOZO— REPUBBLICA 4 MARZO 2019, pag. 13

 

 

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REPUBBLICA DEL 4 MARZO 2019– pag. 13

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Il reportage

Come l’Unione cambia le nostre realtà

Colori sul cemento e restauri così i fondi Ue fanno bella Malta

Grazie ai 30 milioni dell’Europa, il governo ha recuperato la cittadella fortificata di Gozo Ed è solo uno degli investimenti su turismo e cultura. ” Quest’isola è la porta del Mediterraneo”

GIULIANO FOSCHINI — notizie sotto- un libro importante—

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GOZO

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Dal nostro inviato

LA VALLETTA

Sulla facciata di moltissime chiese di Malta ci sono due orologi: uno porta il tempo giusto, l’altro no. Leggenda vuole che quello con l’ora sbagliata servisse per “ingannare il diavolo”, e farlo presentare quando non c’era la messa. Malta assomiglia molto a quei due orologi: dicono che questo sia il regno nero degli affari e poi, invece, ti rendi conto che a La Valletta non ti accoglie un misterioso sportello bancario. Ma Caravaggio, meraviglioso.

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Raccontano che se i migranti arrivano in Italia è perché Malta non li vuole. E invece poi guardi i numeri e vedi che l’isola è accogliente, addirittura nei primi tre posti in Europa per richieste di asilo, in proporzione alla popolazione. Molto più che l’Italia. Dicono ancora che il filo che lega quest’isola al continente siano soldi, passaporti, società anonime e scatole cinesi. E invece scopri che ne esiste un altro, spesso e resistente, che unisce l’Europa con questo pezzo di terra che spunta nel Mediterraneo: il filo della bellezza.

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GOZO, Vista sulla Baia di Ramla dalla grotta di Tal Mixta

 

Qual è quindi l’orologio giusto, a Malta? È vero che da queste parti gli affari vanno a gonfie vele. Gli ultimi dati confermano che l’economia è quella che più cresce nell’Unione: più 5,2 per cento contro lo 0,2 italiano o l’1,1 della Germania. D’altronde Malta, poco più grande dell’isola Elba, negli ultimi dieci anni ha privato i paesi europei di circa 8,2 miliardi. Sull’isola, dati di un anno fa, c’erano 53.247 società per 78mila proprietari.

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L’Antica Cittadella (denominata anche Citadella o Kastell) sorge  al di sopra di ir-Rabat

Le foto di cosa vedere e visitare a Gozo

Gozo è un termine castigliano che indica “gioia” , e per il piacere dei turisti si tratta della seconda isola per estensione dell’arcipelago di Malta, contando approssimativamente 30.000 abitanti.

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una strada di Gozo

 

Soltanto nel 2015 ha restituito alle società straniere 2 miliardi di euro di tasse, che invece avrebbero dovuto essere pagate altrove. Questo perché il sistema prevede una tassazione effettiva che non supera l’8 per cento, per le società straniere. Malta è un enorme cantiere edile, i prezzi delle case sono alle stelle, palazzi come “L’alveare” nel centro di Valletta ospitano migliaia di società, i cui veri proprietari non si conosceranno mai.

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Gozo

Accanto a tutto questo, grazie allo sforzo dell’Unione, sta però nascendo anche altro. Perché Malta non è soltanto porta di ingresso di denaro ma è anche sentinella del Mediterraneo, braccia aperte di un continente che ha tradizione, storia. E grazia.

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La Cittadella a Victoria, la capitale di Gozo

 

Per questo, a Gozo, quella che ingiustamente è considerata l’isola minore di Malta, l’Unione europea ha deciso di puntare sul restauro della cittadella fortificata di Victoria. La storia dice che qui c’era qualcosa già nel Neolitico. Ma dai romani al medioevo, nel 1530 contro i turchi e nel 1798 con i francesi, la Cittadella di Gozo è sempre stata un simbolo di resistenza, il luogo dove i gozitani hanno combattuto per la propria autodeterminazione, la propria storia. E appunto la propria bellezza.

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Fino a venti anni fa erano però restate soltanto rovine, o poco altro. L’investimento dell’Unione di circa 30 milioni di euro (investimento che non è ancora terminato) ha permesso la messa in sicurezza della zona, il restauro delle mura dei bastioni e la realizzazione di un bellissimo museo multimediale che ricostruisce la storia di un pezzo di Europa. Una passeggiata fascinosa che termina in una sala dalle volte altissime, dove un tempo i cavalieri conservavano le scorte idriche. E la leggenda del Sacro Graal.

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MALTA, ” LA VALLETTA, BELLA COME UN CRISTALLO “.

 

 

«L’Unione — spiegano dal governo Muscat — ha puntato su progetti come questo non soltanto per incentivare il turismo: in ballo c’è la riscoperta della storia d’Europa che, inevitabilmente, passa dal Mediterraneo. E dunque anche da Malta». Una meraviglia, il restauro della Cittadella, che non a caso lo scorso anno è stato inserito tra i quattro migliori progetti europei in finale per il Regio Star, il premio per il miglior progetto delle politiche di coesione.

 

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A  SPASSO PER LA VALLETTA

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A SPASSO PER LA VALLETTA

 

 

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I TIPICI BALCONI DE LA VALLETTA

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…metti pure che i colori siano calcati, ma qualcosa ci deve  essere di simile…

 

La scelta della Ue di puntare sulla bellezza e sulla storia di Malta si declina in altre maniere. Anche in storie più piccole, ma comunque assai significative. Quella di Stephani Eborg, grafica professionista per venti anni in Italia, negli Stati Uniti e nell’Oman, è per esempio la storia di alcuni colori. E di un ritorno. Nel 2008, anche grazie all’aiuto dell’Unione, ha scelto di tornare a casa sua: a dipingere ceramiche e mattonelle di cemento come nella tradizione secolare della sua isola. «Quando sono tornata a casa — racconta — ho cominciato a fotografarle tutte. E ora ho deciso di far rivivere questo mestiere che sembrava stesse morendo. Voglio che i bambini di Europa possano vivere in mezzo al colore del cemento, così come ho vissuto io a Malta». E proprio l’idea di bellezza, di futuro che ha spinto Bruxelles a investire su Esplora, uno dei più importanti musei di scienza di tutta l’Europa. La struttura, a strapiombo sul mare, accanto alle rovine dove hanno girato alcune scene del Gladiatore, era un rudere. E oggi invece è un campione di futuro: 200 esperimenti pratici da osservare, «e la speranza dal nostro punto di vista — spiega la direttrice Rachel Blackburn — che spiegare ai bambini la bellezza della scienza, significhi tracciare anche una strada verso il futuro».

 

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la valletta, la città vecchia

 

La bellezza, passeggiando per le strade della Valletta, perdendosi davanti alla Decollazione di San Giovanni Battista del Caravaggio nella concattedrale della capitale, è un alito di vento che non ti abbandona mai. E non è un caso che a scegliere di parlare della bellezza di Malta fosse stata anche la sua voce più autorevole e consapevole.

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deve essere la Cattedrale di Saint John…

 

Malta - Valletta - Triq San Gwann - St. John's Co-Cathedral 04 ies.jpg

St. John’s Co-Cathedral at Misraħ San Ġwann in Valletta, Malta—Frank Vincentz – Opera propria

 

L’interno della concattedrale.—Florival fr – Opera propria

Cappella di San Giacomo.—Karelj – Opera propria

Cappella dell’Epifania.—Karelj – Opera propria

Nell’isola la chiamavano “the witch”, la strega, perché non aveva paura di dire la verità.

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Daphne Anne Vella, coniugata Caruana Galizia (Sliema, 2 1964 – Bidnija, 16 ottobre 2017

Aveva scelto di denunciare, sul suo blog, The Running commentary, i potenti di Malta. Ma anche di dirigere una rivista patinata,Taste and Flair, per raccontare i fiori, il cibo, le luci della sua isola. E’ il solito doppio orologio: la giornalista contro il potere che parla di ricette e dipinti. Lei si chiamava Daphne Caruana Galizia, l’hanno uccisa con autobomba, per farla stare zitta. Ma le sue inchieste non si sono fermate, l’Europa ha deciso di non abbandonare la sua memoria e le sue storie. La conferma che verità è sinonimo di bellezza. Entrambe hanno il dono dell’immortalità.

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autore dell’articolo::

 

Giuliano Foschini

Giuliano Foschini è nato 27 anni fa a Barletta. Lavora a Bari nella redazione di Repubblica e collabora con L’Espresso. Si occupa principalmente di scandali e malaffare; scrive principalmente di pubblica amministrazione, università e ambiente. Questo è il suo primo libro.

Totale articoli: 1
Quindici Passi

Quindici Passi

AutoreGiuliano Foschini
EditoreFandango
Libro – Pag 133 – Luglio 2009

Dal quartiere Tamburi a ridosso del più grande impianto siderurgico d’Europa ci sono solo quindici passi, e quindici passi ugualmente dividono l’impianto dell’ILVA dal cimitero di San Brunone, il grande camposanto dove molti degli operai del complesso sono stati sepolti. Giuliano Foschini ha scritto un reportage sul più grande e silenzioso disastro ambientale italiano, un lavoro meticoloso tra carte giudiziarie e ambientali, numeri ed emissioni, dove hanno un ruolo importante le mancanze della politica e le omissioni delle classi dirigenti che per quasi cinquant’anni hanno diretto il siderurgico. Filo conduttore dell’inchiesta sono le storie della gente: i bambini che disegnano solo cieli neri, le donne che si ritrovano le loro scope rosse di quarzite, i pastori costretti a sopprimere le greggi per l’allarme diossina sino alla storia dei “mai nati”. Un racconto serrato e spietato che spiega perché il disastro di Taranto è un pericolo per il nostro Belpaese. Perché la battaglia sulla sicurezza del lavoro e dell’ambiente si giochi soprattutto in questo impianto – il cui proprietario è oggi azionista della cordata CAI-Alitalia – e perché le nuove norme che regolamentano le emissioni inquinanti siano il campo decisivo su cui si scontrano i poteri locali con quelli nazionali

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1 risposta a GIULIANO FOSCHINI (notizie al fondo), — COLORI SUL CEMENTO E RESTAURI…COSI’ I SOLDI DELLA UE FANNO BELLA MALTA E GOZO— REPUBBLICA 4 MARZO 2019, pag. 13

  1. ueue scrive:

    Magnifica l’isola di Malta, con le sue coloratissime case e le chiese sontuose. Meno bello il lato oscuro della sua politica che protegge evasori e gente dal passato e dal presente oscuri.

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