MAURIZIO LANDINI, SEGRETARIO CGIL, INTERVISTA A OTTO E MEZZO ( LA 7) CON LILI GRUBER, BEPPE SEVERGNINI, SEBASTIANO BARISONI– 27 FEBBRAIO 2019 –durata: una mezz’ora circa
1 risposta a MAURIZIO LANDINI, SEGRETARIO CGIL, INTERVISTA A OTTO E MEZZO ( LA 7) CON LILI GRUBER, BEPPE SEVERGNINI, SEBASTIANO BARISONI– 27 FEBBRAIO 2019 –durata: una mezz’ora circa
Ho seguito gli interventi di Maurizio Landini dalla Gruber ad “Otto e mezzo” e ne ho apprezzato la grinta e la lucidità delle risposte ai rilievi della conduttrice e degli altri due interlocutori:Sebastiano Barisoni e Beppe Severgnini.In questa fase storica il movimento sindacale,data anche la crisi storica della sinistra,per ritrovare credibilità,necessita di riscoprire la cultura dell’autonomia e del conflitto anticapitalista,della proposta concreta e dell’unità d’azione.Il nuovo leader ha insistito,sottolineando l’opportunità dello sciopero generale,sulla importanza degli investimenti pubblici e privati,del tutto disattesi dal governo,arroccato nella difesa di quota 100 e del reddito di cittadinanza,considerati, a ragione, improduttivi: non porteranno nè crescita,nè occupazione.In particolare la CGIL,guidata da Landini,oltre il lavoro,l’immigrazione,dovrebbe mettere al centro il Mezzogiorno,come questione imprescindibile per l’unità e la ripresa generale dell’Italia che il regionalismo differenziato di Salvini-alla distanza una secessione de facto- che comprometterà irrimediabilmente l’unità nazionale faticosamente e miracolosamente raggiunta nel 1861,fare protagonisti del sindacato i giovani,i soli capaci per formazione e mentalità,di rinnovarlo e funzionalizzarlo alle sfide della contemporaneità,diffondere la cultura di un’Ue democratica,diversa, con iniziative allargate a sindacati e forze sociali di altre nazioni.Con un sindacato forte,autonomo e propositivo anche la sinistra potrebbe uscire dalla condizione di minorità,per non dire marginalità in cui per ragioni strutturali e soggettive si trova da tempo…
Ho seguito gli interventi di Maurizio Landini dalla Gruber ad “Otto e mezzo” e ne ho apprezzato la grinta e la lucidità delle risposte ai rilievi della conduttrice e degli altri due interlocutori:Sebastiano Barisoni e Beppe Severgnini.In questa fase storica il movimento sindacale,data anche la crisi storica della sinistra,per ritrovare credibilità,necessita di riscoprire la cultura dell’autonomia e del conflitto anticapitalista,della proposta concreta e dell’unità d’azione.Il nuovo leader ha insistito,sottolineando l’opportunità dello sciopero generale,sulla importanza degli investimenti pubblici e privati,del tutto disattesi dal governo,arroccato nella difesa di quota 100 e del reddito di cittadinanza,considerati, a ragione, improduttivi: non porteranno nè crescita,nè occupazione.In particolare la CGIL,guidata da Landini,oltre il lavoro,l’immigrazione,dovrebbe mettere al centro il Mezzogiorno,come questione imprescindibile per l’unità e la ripresa generale dell’Italia che il regionalismo differenziato di Salvini-alla distanza una secessione de facto- che comprometterà irrimediabilmente l’unità nazionale faticosamente e miracolosamente raggiunta nel 1861,fare protagonisti del sindacato i giovani,i soli capaci per formazione e mentalità,di rinnovarlo e funzionalizzarlo alle sfide della contemporaneità,diffondere la cultura di un’Ue democratica,diversa, con iniziative allargate a sindacati e forze sociali di altre nazioni.Con un sindacato forte,autonomo e propositivo anche la sinistra potrebbe uscire dalla condizione di minorità,per non dire marginalità in cui per ragioni strutturali e soggettive si trova da tempo…