Desistere
de-sì-ste-re (io de-sì-sto)
SIGNIFICATO :: Cessare, rinunciare
voce dotta, recuperata dal latino desistere, derivato di sistere ‘fermarsi’, intensivo di stare, col prefisso de-.
Condividi
de-sì-ste-re (io de-sì-sto)
SIGNIFICATO :: Cessare, rinunciare
voce dotta, recuperata dal latino desistere, derivato di sistere ‘fermarsi’, intensivo di stare, col prefisso de-.
Accessi dal marzo 2012
Ciò che si percepisce chiaro in ogni caso è l’allentamento di tensione raccontato nel desistere – c’è abbandono, e volentieri c’è sollievo, anche quando viene fatto a malincuore. Tanto l’insistere è pesante quanto il desistere è lieve. Se desisto dal proposito di non servirmi di dolce, mollo la presa sulla mia condotta e mi dedico a una batteria di dessert; se desisto da un corteggiamento che non porta da nessuna parte, con un po’ di mestizia smonto l’investimento e libero tempo ed energie; se dopo tanto tempo passato su un rompicapo desisto, faccio il passo indietro di chi si è goduto l’impegno mentale e, già divertito, ha solo la curiosità residua di sapere quale fosse la soluzione. E analogamente desiste dalla querela chi la rimette, quando il sangue si raffredda e vuole lasciare andare l’accaduto.
Ciò da cui si desiste era già iniziato, perfino abbondantemente, o almeno era pianificato: non è preventivo come l’astenersi, e nemmeno statuito come il rinunciare. È proprio un cessare, ma si distingue per il suo silenzio, per la sua delicatezza: non mi ritiro, non cedo, ma lascio andare, mi fermo, sto. Ricercatezza discreta, grazia magnifica.