Nicolas Maduro ha rifiutato l’ultimatum e, allo scadere del tempo concesso da sei Paesi europei, arriva l’appoggio di Spagna, Francia e Regno Unito a Juan Guaidò. Finora sono oltre venti i Paesi (tra cui anche Usa e Canada) che sostengono l’autoproclamato “presidente ad interim” del Venezuela, mentre Russia, Turchia e Cina sostengono Maduro.

Il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, ha riconosciuto la legittimità di Juan Guaidò per organizzare delle elezioni. “Il popolo è in strada, il popolo vuole il cambiamento” ha aggiunto.
“I venezuelani hanno il diritto di esprimersi liberamente e democraticamente. La Francia riconosce Juan Guaidò come ‘presidente incaricato’ per attuare un processo elettorale. Sosteniamo il gruppo di contatto, creato con l’Ue, in questo periodo di transizione”: lo scrive in un tweet il presidente francese Emmanuel Macron.

Sulla stessa linea il premier spagnolo Pedro Sanchez. La Spagna “riconosce ufficialmente Juan Guaidò” come presidente legittimo del Venezuela.  “Nelle prossime ore mi metterò in contatto con i governi europei e latinoamericani che vogliono unirsi” a questo riconoscimento, ha dichiarato il premier spagnolo. “Guaidò deve convocare il prima possibile elezioni libere perché il popolo del Venezuela deve poter decidere del proprio futuro. La comunità internazionale dovrà rispettare il risultato e verificare questo processo”, ha concluso.

Anche Londra riconosce Guaidò. La Gran Bretagna “assieme con i suoi alleati europei riconosce Juan Guaidò come presidente ad interim del Venezuela fino a quando si potranno tenere elezioni credibili”. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri britannico Jeremy Hunt.

Ai Paesi che hanno espresso l’appoggio a Juan Guaidò si aggiunge anche l’Austria che lo riconosce come presidente ad interim del Venezuela. Lo ha annunciato il cancelliere Sebastian Kurz. Stamattina scade l’ultimatum europeo al presidente Nicolas Maduro.

Di contro, Mosca considera i tentativi di alcuni Paesi di legittimare il cambio di potere in Venezuela come “intromissione negli affari interni” del Paese. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. “La crisi politica interna in Venezuela può essere risolta solo dai venezuelani stessi”, ha sottolineato Peskov. “L’imposizione di qualsiasi soluzione o il tentativo di legittimare il tentativo di usurpazione del potere è, a nostro avviso, interferenza diretta negli affari interni del Venezuela”, ha detto Peskov, citato dalla Tass