ARTE.RAI.IT / GALLERY –HUMAN RIGHTS
Human Rights. La Storia dell’ONU (e del mondo) nelle più belle immagini della United Nations Photo Library
1946 – 1949
Austria
Autore sconosciuto
Foto n. 97322
© courtesy UN Photo
International Children’s Emergency Fund (Fondo Internazionale di Emergenza delle Nazioni Unite per l’Infanzia). La sua tazza è solo una delle milioni che in tutto il mondo l’UNICEF aiuta a riempire tutti i giorni di latte ed altri alimenti essenziali.
In occasione del 70° anniversario della firma della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, avvenuta il 10 dicembre del 1948 alle Nazione Unite, l’8 dicembre prossimo alla Casa di Vetro di Milano, apre al pubblico l’esposizione fotografica “Human Rights. La storia dell’ONU (e del mondo) nelle più belle immagini della United Nations Photo Library”. In programma fino al 22 giugno 2019, rivolta al grande pubblico e alle scuole, la mostra racconta la storia dell’ONU e del mondo contemporaneo ripercorrendo le vicende e l’evoluzione dell’organizzazione internazionale dalla sua nascita, nel 1945, fino ai giorni nostri attraverso le più belle immagini conservate nel suo archivio storico fotografico, soffermandosi in particolare sulle più importanti missioni sia civili che militari di cui è stata protagonista. Oltre 60 immagini, in bianco e nero e a colori, per raccontare la storia più recente attraverso gli scatti fotografici, valorizzando, al contempo, gli archivi storici nazionali e internazionali, pubblici e privati. La mostra sarà fotoproiettata nelle scuole il 10 dicembre, giorno della ricorrenza, presso CAMERA a Torino. (http://camera.to/didattica/human-rights-history-photography-la-storia-raccontata-dalla-fotografia/). L’offerta educational prevede infatti foto proiezioni sia all’interno della mostra che in altre sedi partner, ma anche nelle scuole, via web e sulle lavagne digitali, gestita in autonomia dai professori.
01 April 1947
Iugoslavia
Autore sconosciuto
Foto n. 355442
© courtesy UN Photo
Una delle foto scattate dal fotografo ufficiale dell’ONU che accompagnava la United Nations Balkan Commission of Inquiry (Commissione d’Inchiesta delle Nazioni Unite per i Balcani).
1948
Damasco, Siria
Foto n. 351476
© courtesy UN Photo
Un giovane rifugiato palestinese in un centro di accoglienza a Damasco in attesa di raggiungere un campo profughi.
1948
Israele
Foto n. 349223
© Courtesy UN Photo/LM
Esercito israeliano. Un’unità motorizzata di “Palmach” nel Negev durante la prima guerra arabo-israeliana.
La Universal Declaration of Human Rights (Dichiarazione Universale dei Diritti Umani)
Nazioni Unite (Lake Success), New York, USA
Autore sconosciuto
Foto n. 1292
© courtesy UN Photo
La signora Eleanor Roosevelt mostra un manifesto della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. La Dichiarazione è stata firmata a Parigi il 10 dicembre 1948.
Quartier generale delle United Nations (Nazioni Unite)
1952
Nazioni Unite, New York, NY, USA
Autore sconosciuto
Foto n. 49831
© UN Photo/Bernard Gosson
Un visitatore nel quartier generale delle Nazioni Unite, inaugurato il 9 gennaio 1951, guarda il panorama dell’East River dalla sala d’ingresso principale dell’edificio del segretariato
L’ECE o UNECE – United Nations Economic Commission for Europe (Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite) e l’industria dell’acciaio della Germania
1956
Düsseldorf, Germania
Autore sconosciuto
Foto n. 405253
© courtesy UN Photo/AS
Questa foto, scattata alla Niederrheinishe Hütte in Düsseldorf, mostra un gruppo di lavoratori in un centro di produzione dell’acciaio.
La UN General Assembly (Assemblea generale delle Nazioni Unite) continua il dibattito generale.
26 September 1960
United Nations, New York, NY, USA
Foto n. 59243
© courtesy UN Photo/Yutaka Nagata
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite, riunita nella quindicesima sessione, con la partecipazione di un numero senza precedenti di alti funzionari: più di 87 voci, l’elenco più lungo della sua storia. Scambio di saluti nella Sala delle Assemblee prima della riunione tra il Maresciallo Josip Broz-Tito (con il vestito chiaro), presidente della Repubblica Popolare Federale di Jugoslavia e Nikita Krusciov, (con la mano alzata), presidente del Consiglio di Ministri dell’URSS. In piedi, dietro a Mr. Krusciov (da destra): Mr. A. A. Gromyko, ministro degli Affari Esteri dell’URSS e Mr. V.A. Zorin, vice ministro.
La International Asian Highway (Autostrada Asiatica Internazionale). Il cartello stradale manda le automobili in una direzione e i cammelli in un’altra, vicino al Passo di Khyber.
Aprile 1964
Passo di Khyber, Afghanistan
Foto n. 135624
© courtesy UN Photo/WT
L’Autostrada Asiatica Internazionale, un progetto avviato nel 1958 da ECAFE – UN Economic Commission for Asia and the Far East (Commissione Economica delle Nazioni Unite per l’Asia e l’Estremo Oriente), mira a modernizzare e collegare le strade esistenti in una rete di autostrade lunga 34.000 miglia, dalla Turchia e dall’Iraq fino alla Repubblica del Vietnam, Singapore e Indonesia. La rete autostradale servirà un’area di circa 2.500.000 miglia quadrate con una popolazione di oltre seicento milioni di persone. Il percorso prioritario (circa 6.500 miglia) parte da Saigon e attraversa otto paesi: Repubblica del Vietnam, Cambogia, Tailandia, Birmania, India, Pakistan, Afghanistan e Iran, fino al confine turco, dove si collega ai sistemi autostradali del Medio Oriente e dell’Europa. La seconda strada prioritaria (circa 7.600 miglia) va dal confine iracheno a Singapore, attraverso Iran, Pakistan, India, Nepal, Birmania, Tailandia e Malesia, proseguendo in Indonesia dove, dopo un traversata in traghetto da Singapore a Giacarta, prosegue per l’intera lunghezza dell’isola fino a Java. I governi degli Stati membri hanno investito somme ingenti nel tentativo di migliorare gli standard delle strade all’interno dei loro confini e alcuni si sono impegnati nel costruire i collegamenti mancanti tra loro e i loro vicini.
Progetto pilota di alfabetizzazione per adulti orientati al lavoro in Iran
Gennaio 1968
Pava, Iran
Foto n. 45317
© courtesy UN Photo/PB
Il governo iraniano promuove l’alfabetizzazione e la formazione orientata al lavoro dei giovani già occupati o potenziali lavoratori. Con l’assistenza del UNDP – United Nations Development Programme (Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite) e con l’ UNESCO – United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization (l’Organizzazione Educativa, Scientifica e Culturale delle Nazioni Unite) come agenzia esecutiva, ha stabilito un programma pilota per raggiungere l’obiettivo. Nella foto gli agricoltori del villaggio di Pav e le loro famiglie, assistono ad uno spettacolo cinematografico organizzato da un esperto di comunicazioni di massa, Mr. Paccard. Il progetto riguarda 14 villaggi nella zona agricola intorno a Isfaban.
Rifugiati vietnamiti in Cambogia, in un’area di detenzione della capitale Phnom Penh
Gennaio 1972
Phnom Penh, Cambodia
Foto n. 31650
© courtesy UN Photo/John Robaton
Territori portoghesi in Africa. Corona fatta di foglie delle piante della foresta per un compagno d’armi caduto.
1972
Provincia di Cabo Delgado, Mozambico
Foto n. 103000
© courtesy UN Photo/N Basom
I movimenti di liberazione hanno combattuto le forze governative nei territori dominati dal Portogallo, in Africa per un decennio e oltre. Le Nazioni Unite hanno riconosciuto i movimenti di liberazione come “i rappresentanti autentici” dei loro popoli. La lotta in Mozambico è guidata dal Frelimo – Frente de Liberacao de Mocambique (Fronte di Liberazione del Mozambico) che rivendica il controllo su oltre un quarto del paese.
La zona del Sahel devastata da una grave siccità. Le braccia e le mani emaciate di una donna a Tahoua, nel Niger.
1973
Tahoua, Niger
Foto n. 348198
© courtesy UN Fund for Drug Abuse Control UN Photo/CIDA/White
Afflitta da una siccità di cinque anni, la zona del Sahel, che comprende i sei paesi dell’Africa Occidentale (Mauritania, Mali, Senegal, Alta Volta, Niger e Ciad), soffre di una tremenda carestia con il rischio di estinzione delle mandrie, vitali per la popolazione nomade. Esteso su circa 3.000 chilometri a Sud del Sahara, il deserto del Sahel consiste in un’ampia fascia di terra arida che attraversa i sei paesi colpiti dalla siccità. Milioni di capi di bestiame sono già morti, mentre si stima che un terzo della popolazione, su un totale di 30 milioni, soffra di fame e malnutrizione. Il Segretario generale Kurt Waldheim ha indicato l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) come punto di riferimento per concentrare tutti gli sforzi di soccorso delle strutture delle Nazioni Unite che assistono le aree colpite dal disastro.
Apartheid: la tirannia del razzismo fatta legge. Squatter a Winterveld, a nord di Pretoria
1985
Johannesburg, Sud Africa
Foto n. 61578
© courtesy UN Photo/Marc Vanappelghem
Nel Sudafrica dominato dai bianchi, alla gente nera sono negati i diritti umani e politici basilari. Nel 1982 quasi un milione di loro è stato costretto ad emigrare nello Swaziland. Questa è la tirannia dell’apartheid, del razzismo reso legge, di un sistema sotto il quale una piccola minoranza bianca detiene tutto il potere economico e politico e stabilisce come e dove la grande maggioranza nera deve vivere, lavorare e morire. È questo sistema di discriminazione razziale istituzionalizzata, che sfida i principi della Carta delle Nazioni Unite e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ad aver messo il Sudafrica in rotta di collisione con il resto del mondo. Molti neri sudafricani, in cerca di lavoro e che non hanno trovato case nelle townships o che non vogliono vivere separati dalle loro famiglie, sono diventati abusivi e vivono sotto la costante minaccia di essere sgomberati con la forza.
Il diritto al lavoro dei lavoratori migranti. Un lavoratore migrante nordafricano mostra i documenti al suo arrivo a Marsiglia
1976
Marsiglia, Francia
Foto n. 314434
© courtesy UN Photo/ILO/J Mohr
Le abilità e le capacità di tutti, comprese le donne e i giovani, nelle aree rurali come in quelle urbane, negli angoli remoti e nelle metropoli, devono essere incoraggiate e sviluppate. Uno dei principali obiettivi del Secondo Decennio di Sviluppo delle Nazioni Unite è quello di aiutare milioni di persone povere, ammalate, affamate e analfabete a guadagnare abbastanza denaro per raggiungere “uno standard minimo di vita coerente con la dignità umana”.
Un’anziana armena fa la guardia alla sua casa durante il conflitto del Nagarno-Karabakh
1990
Degh, Armenia
Foto n. 75187
© courtesy UN Photo/Armineh Johannes
United Nations Protection Force (Forza di protezione delle Nazioni Unite) in Croazia, Bosnia ed Erzegovina
26 agosto 1992
Kostajnica, Croazia
Foto n. 122011
© courtesy Nazioni Unite / John Isaac
Uno spaventapasseri vestito da peacekeeper delle Nazioni Unite davanti a una casa ricoperta di buchi di proiettile nella città di Kostajnica, al confine con la Croazia, nella Bosnia settentrionale.
Una giovane afgana frequenta una scuola sostenuta dall’UNICEF
24 aprile 2008
Nangarhar, Afghanistan
Foto n. 175278
© courtesy UN Photo/Roger Lemoyne
Una delle migliaia di scuole sostenute dal Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) per rendere accessibile l’istruzionedi base a tutti i bambini .
Uomo haitiano ricoverato nell’ospedale Jacmel
28 gennaio 2010
Jacmel, Haiti
Foto n. 426728
© courtesy UN Photo/Marco Dormino
Un uomo giace nel suo letto d’ospedale a Jacmel, Haiti. È una delle migliaia di persone che ha cercato assistenza medica dopo il violento terremoto che ha colpito Haiti il 12 gennaio.
Il Consiglio di sicurezza prende in considerazione la lettera dal Regno Unito
14 marzo 2018
Nazioni Unite, New York, NY, USA
Foto n. 754038
© courtesy UN Photo/Manuel Elias
Vassily Nebenzia, Rappresentante Permanente della Federazione Russa presso le Nazioni Unite, prima della riunione del Security Council (Consiglio di Sicurezza) prende in considerazione la lettera del 13 marzo 2018 inviata alle Nazioni Unite dalla Permanent Mission of the United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland (Missione Permanente del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord).
NOTA AGGIUNTIVA DEL BLOG SULLA LETTERA DEL 13 MARZO 2018 …
Caso Skripal: e se fosse l’ONU a risolvere la crisi tra Regno Unito e Russia?