ART.RAI.IT / GALLERY–HUMAN RIGHTS::: ALLA CASA DI VETRO DI MILANO DALL’8 DICEMBRE 2018 AL 22 GIUGNO 2019 ::: LE PIU’ BELLE FOTO PER MOSTRARE LA STORIA DELL’ONU–OLTRE 60 IMMAGINI IN BIANCO E NERO E A COLORI —QUESTO SITO CI HA PERMESSO DI RIPRODURNE 21…GRAZIE!

 

ARTE.RAI.IT / GALLERY –HUMAN RIGHTS

http://www.arte.rai.it/gallery-refresh/human-rights-la-storia-dell%E2%80%99onu-e-del-mondo-nelle-pi%C3%B9-belle-immagini-della-united-nations-photo-library/1665/0/default.aspx

 

 

Human Rights. La Storia dell’ONU (e del mondo) nelle più belle immagini della United Nations Photo Library

1946 – 1949

Austria

Autore sconosciuto

Foto n. 97322

© courtesy UN Photo

International Children’s Emergency Fund (Fondo Internazionale di Emergenza delle Nazioni Unite per l’Infanzia). La sua tazza è solo una delle milioni che in tutto il mondo l’UNICEF aiuta a riempire tutti i giorni di latte ed altri alimenti essenziali.
In occasione del 70° anniversario della firma della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, avvenuta il 10 dicembre del 1948 alle Nazione Unite, l’8 dicembre prossimo alla Casa di Vetro di Milano, apre al pubblico l’esposizione fotografica “Human Rights. La storia dell’ONU (e del mondo) nelle più belle immagini della United Nations Photo Library”. In programma fino al 22 giugno 2019, rivolta al grande pubblico e alle scuole, la mostra racconta la storia dell’ONU e del mondo contemporaneo ripercorrendo le vicende e l’evoluzione dell’organizzazione internazionale dalla sua nascita, nel 1945, fino ai giorni nostri attraverso le più belle immagini conservate nel suo archivio storico fotografico, soffermandosi in particolare sulle più importanti missioni sia civili che militari di cui è stata protagonista. Oltre 60 immagini, in bianco e nero e a colori, per raccontare la storia più recente attraverso gli scatti fotografici, valorizzando, al contempo, gli archivi storici nazionali e internazionali, pubblici e privati. La mostra sarà fotoproiettata nelle scuole il 10 dicembre, giorno della ricorrenza, presso CAMERA a Torino. (http://camera.to/didattica/human-rights-history-photography-la-storia-raccontata-dalla-fotografia/). L’offerta educational prevede infatti foto proiezioni sia all’interno della mostra che in altre sedi partner, ma anche nelle scuole, via web e sulle lavagne digitali, gestita in autonomia dai professori.

 

 

 

01 April 1947

Iugoslavia

Autore sconosciuto

Foto n. 355442

© courtesy UN Photo

Una delle foto scattate dal fotografo ufficiale dell’ONU che accompagnava la United Nations Balkan Commission of Inquiry (Commissione d’Inchiesta delle Nazioni Unite per i Balcani).

 

 

1948

Damasco, Siria

Foto n. 351476

© courtesy UN Photo

Un giovane rifugiato palestinese in un centro di accoglienza a Damasco in attesa di raggiungere un campo profughi.

 

 

1948

Israele

Foto n. 349223

© Courtesy UN Photo/LM

Esercito israeliano. Un’unità motorizzata di “Palmach” nel Negev durante la prima guerra arabo-israeliana.

 

 

 

 

La Universal Declaration of Human Rights (Dichiarazione Universale dei Diritti Umani)

Nazioni Unite (Lake Success), New York, USA

Autore sconosciuto

Foto n. 1292

© courtesy UN Photo

La signora Eleanor Roosevelt mostra un manifesto della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. La Dichiarazione è stata firmata a Parigi il 10 dicembre 1948.

 

 

Quartier generale delle United Nations (Nazioni Unite)

1952

Nazioni Unite, New York, NY, USA

Autore sconosciuto

Foto n. 49831

© UN Photo/Bernard Gosson

Un visitatore nel quartier generale delle Nazioni Unite, inaugurato il 9 gennaio 1951, guarda il panorama dell’East River dalla sala d’ingresso principale dell’edificio del segretariato

 

 

L’ECE o UNECE – United Nations Economic Commission for Europe  (Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite) e l’industria dell’acciaio della Germania

1956

Düsseldorf, Germania

Autore sconosciuto

Foto n. 405253

© courtesy UN Photo/AS

Questa foto, scattata alla Niederrheinishe Hütte in Düsseldorf, mostra un gruppo di lavoratori in un centro di produzione dell’acciaio.

 

 

La UN General Assembly (Assemblea generale delle Nazioni Unite) continua il dibattito generale.

26 September 1960

United Nations, New York, NY, USA

Foto n. 59243

© courtesy UN Photo/Yutaka Nagata

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite, riunita nella quindicesima sessione, con la partecipazione di un numero senza precedenti di alti funzionari: più di 87 voci, l’elenco più lungo della sua storia. Scambio di saluti nella Sala delle Assemblee prima della riunione tra il Maresciallo Josip Broz-Tito (con il vestito chiaro), presidente della Repubblica Popolare Federale di Jugoslavia e Nikita Krusciov, (con la mano alzata), presidente del Consiglio di Ministri dell’URSS. In piedi, dietro a Mr. Krusciov (da destra): Mr. A. A. Gromyko, ministro degli Affari Esteri dell’URSS e Mr. V.A. Zorin, vice ministro.

 

 

 

 

 

La International Asian Highway (Autostrada Asiatica Internazionale). Il cartello stradale manda le automobili in una direzione e i cammelli in un’altra, vicino al Passo di Khyber.

Aprile 1964

Passo di Khyber, Afghanistan

Foto n. 135624

© courtesy UN Photo/WT

L’Autostrada Asiatica Internazionale, un progetto avviato nel 1958 da ECAFE – UN Economic Commission for Asia and the Far East (Commissione Economica delle Nazioni Unite per l’Asia e l’Estremo Oriente), mira a modernizzare e collegare le strade esistenti in una rete di autostrade lunga 34.000 miglia, dalla Turchia e dall’Iraq fino alla Repubblica del Vietnam, Singapore e Indonesia. La rete autostradale servirà un’area di circa 2.500.000 miglia quadrate con una popolazione di oltre seicento milioni di persone. Il percorso prioritario (circa 6.500 miglia) parte da Saigon  e attraversa otto paesi: Repubblica del Vietnam, Cambogia, Tailandia, Birmania, India, Pakistan, Afghanistan e Iran, fino al confine turco, dove si collega ai sistemi autostradali del Medio Oriente e dell’Europa. La seconda strada prioritaria (circa 7.600 miglia) va dal confine iracheno a Singapore, attraverso Iran, Pakistan, India, Nepal, Birmania, Tailandia e Malesia, proseguendo in Indonesia dove, dopo un traversata in traghetto da Singapore a Giacarta, prosegue per l’intera lunghezza dell’isola fino a Java. I governi degli Stati membri hanno investito somme ingenti nel tentativo di migliorare gli standard delle strade all’interno dei loro confini e alcuni si sono impegnati nel costruire i collegamenti mancanti tra loro e i loro vicini.

 

 

 

Progetto pilota di alfabetizzazione per adulti orientati al lavoro in Iran

Gennaio 1968

Pava, Iran

Foto n. 45317

© courtesy UN Photo/PB

Il governo iraniano promuove l’alfabetizzazione e la formazione orientata al lavoro dei giovani già occupati o potenziali lavoratori. Con l’assistenza del UNDP – United Nations Development Programme (Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite) e con l’ UNESCO – United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization (l’Organizzazione Educativa, Scientifica e Culturale delle Nazioni Unite) come agenzia esecutiva, ha stabilito un programma pilota per raggiungere l’obiettivo. Nella foto gli agricoltori del villaggio di Pav e le loro famiglie, assistono ad uno spettacolo cinematografico organizzato da un esperto di comunicazioni di massa, Mr. Paccard. Il progetto riguarda 14 villaggi nella zona agricola intorno a Isfaban.

 

 

Rifugiati vietnamiti in Cambogia, in un’area di detenzione della capitale Phnom Penh

Gennaio 1972

Phnom Penh, Cambodia

Foto n. 31650

© courtesy UN Photo/John Robaton

 

 

 

Territori portoghesi in Africa. Corona fatta di foglie delle piante della foresta per un compagno d’armi caduto.

1972

Provincia di Cabo Delgado, Mozambico

Foto n. 103000

© courtesy UN Photo/N Basom

I movimenti di liberazione hanno combattuto le forze governative nei territori dominati dal Portogallo, in Africa per un decennio e oltre. Le Nazioni Unite hanno riconosciuto i movimenti di liberazione come “i rappresentanti autentici” dei loro popoli. La lotta in Mozambico è guidata dal Frelimo – Frente de Liberacao de Mocambique (Fronte di Liberazione del Mozambico) che rivendica il controllo su oltre un quarto del paese.

 

 

 

 

La zona del Sahel devastata da una grave siccità. Le braccia e le mani emaciate di una donna a Tahoua, nel Niger.

1973

Tahoua, Niger

Foto n. 348198

© courtesy UN Fund for Drug Abuse Control UN Photo/CIDA/White

Afflitta da una siccità di cinque anni, la zona del Sahel, che comprende i sei paesi dell’Africa Occidentale  (Mauritania, Mali, Senegal, Alta Volta, Niger e Ciad), soffre di una tremenda carestia con il rischio di estinzione delle mandrie, vitali per la popolazione nomade. Esteso su circa 3.000 chilometri a Sud del Sahara, il deserto del Sahel consiste in un’ampia fascia di terra arida che attraversa i sei paesi colpiti dalla siccità. Milioni di capi di bestiame sono già morti, mentre si stima che un terzo della popolazione, su un totale di 30 milioni, soffra di fame e malnutrizione. Il Segretario generale Kurt Waldheim ha indicato l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) come punto di riferimento per concentrare tutti gli sforzi di soccorso delle strutture delle Nazioni Unite che assistono le aree colpite dal disastro.

 

 

Apartheid: la tirannia del razzismo fatta legge. Squatter a Winterveld, a nord di Pretoria

1985

Johannesburg, Sud Africa

Foto n. 61578

© courtesy UN Photo/Marc Vanappelghem

Nel Sudafrica dominato dai bianchi, alla gente nera sono negati i diritti umani e politici basilari. Nel 1982 quasi un milione di loro è stato costretto ad emigrare nello Swaziland. Questa è la tirannia dell’apartheid, del razzismo reso legge, di un sistema sotto il quale una piccola minoranza bianca detiene tutto il potere economico e politico e stabilisce come e dove la grande maggioranza nera deve vivere, lavorare e morire. È questo sistema di discriminazione razziale istituzionalizzata, che sfida i principi della Carta delle Nazioni Unite e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ad aver messo il Sudafrica in rotta di collisione con il resto del mondo. Molti neri sudafricani, in cerca di lavoro e che non hanno trovato case nelle townships o che non vogliono vivere separati dalle loro famiglie, sono diventati abusivi e vivono sotto la costante minaccia di essere sgomberati con la forza.

 

 

 

 

Il diritto al lavoro dei lavoratori migranti. Un lavoratore migrante nordafricano mostra i documenti al suo arrivo a Marsiglia

1976

Marsiglia, Francia

Foto n. 314434

© courtesy UN Photo/ILO/J Mohr

Le abilità e le capacità di tutti, comprese le donne e i giovani, nelle aree rurali come in quelle urbane, negli angoli remoti e nelle metropoli, devono essere incoraggiate e sviluppate. Uno dei principali obiettivi del Secondo Decennio di Sviluppo delle Nazioni Unite è quello di aiutare milioni di persone povere, ammalate, affamate e analfabete a guadagnare abbastanza denaro per raggiungere “uno standard minimo di vita coerente con la dignità umana”.

 

 

 

Un’anziana armena fa la guardia alla sua casa durante il conflitto del Nagarno-Karabakh

1990

Degh, Armenia

Foto n. 75187

© courtesy UN Photo/Armineh Johannes

 

 

 

United Nations Protection Force (Forza di protezione delle Nazioni Unite) in Croazia, Bosnia ed Erzegovina

26 agosto 1992

Kostajnica, Croazia

Foto n. 122011

© courtesy Nazioni Unite / John Isaac

Uno spaventapasseri vestito da peacekeeper delle Nazioni Unite davanti a una casa ricoperta di buchi di proiettile nella città di Kostajnica, al confine con la Croazia, nella Bosnia settentrionale.

 

 

 

Una giovane afgana frequenta una scuola sostenuta dall’UNICEF

24 aprile 2008

Nangarhar, Afghanistan

Foto n. 175278

© courtesy UN Photo/Roger Lemoyne

Una delle migliaia di scuole sostenute dal Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) per rendere accessibile l’istruzionedi base a tutti i bambini .

 

 

 

Uomo haitiano ricoverato nell’ospedale Jacmel

28 gennaio 2010

Jacmel, Haiti

Foto n. 426728

© courtesy UN Photo/Marco Dormino

Un uomo giace nel suo letto d’ospedale a Jacmel, Haiti. È una delle migliaia di persone che ha cercato assistenza medica dopo il violento terremoto che ha colpito Haiti il 12 gennaio.

 

 

 

Il Consiglio di sicurezza prende in considerazione la lettera dal Regno Unito

14 marzo 2018

Nazioni Unite, New York, NY, USA

Foto n. 754038

© courtesy UN Photo/Manuel Elias

Vassily Nebenzia, Rappresentante Permanente della Federazione Russa presso le Nazioni Unite, prima della riunione del Security Council (Consiglio di Sicurezza) prende in considerazione la lettera del 13 marzo 2018 inviata alle Nazioni Unite dalla Permanent Mission of the United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland (Missione Permanente del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord).

 

 

 

NOTA AGGIUNTIVA DEL BLOG SULLA LETTERA DEL 13 MARZO 2018 …

Caso Skripal: e se fosse l’ONU a risolvere la crisi tra Regno Unito e Russia?

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