BB King –1973 — sotto la musica, UNA BIOGRAFIA E I MAGGIORI SUCCESSI DI BB KING

 

B. B. King, pseudonimo di Riley B. King (Itta Bena,  1925 – Las Vegas, 2015)

 

 

 

l’articolo sg. da:: 

esquire.com

https://www.esquire.com/it/cultura/musica/a19728009/bb-king-biografia/

 

 

B.B. King, il re del blues che lavorava come un contadino

Una carriera iniziata nelle piantagioni, che portò lui e la sua Lucille sui palchi di tutto il mondo: più di 10.000 concerti.

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Una leggenda della musica: questo è stato B.B. King. Nel panorama musicale mondiale viene considerato il re del blues: il primo genere della musica black in America, nato dal canto degli schiavi deportati dall’Africa; un genere che lo stesso B.B. King – insieme a una manciata di altri chitarristi – ha contribuito a rinnovare e a portare nella modernità, dalla campagna alla città, dall’acustico all’elettrico. Ecco la sua storia.

Vita e formazione

Riley B. King (questo il suo vero nome) era figlio di Albert e Nora, mezzadri coltivatori di cotone le cui condizioni di vita non erano lontane dalla schiavitù; i suoi genitori si separarono quando lui aveva quattro anni. Il bambino fu cresciuto dalla nonna materna Elnora, grazie alla quale iniziò a frequentare la chiesa battista di Elkhorn e a cantare nel coro gospel. In un’altra chiesa, dove il reverendo impartiva lezioni di chitarra, imparò i primi tre accordi.

A 12 anni ebbe la sua prima chitarra. Ma la vera folgorazione avvenne quando sentì una trasmissione radio in cui suonavano blues, il blues del delta del Mississippi. Decise quello che voleva fare: e lo avrebbe fatto. Nel periodo iniziale della sua carriera alternò la musica al lavoro: prima nella piantagione, poi alla guida di trattori. Determinato a dedicarsi alla musica, andò Memphis, nello stato del Tennessee, dove fece parte di diversi gruppi. In questa città incontrò Sonny Boy Williamson II, con il quale collaborò come disc jockey al suo programma radiofonico. Alla stazione lo chiamavano Blues Boy, soprannome che si sarebbe accorciato per formare il suo nome d’arte: B.B. King.

Carriera e successo

Grazie ai suoi contatti radio, alla fine del 1949 registrò il suo primo album. Due anni dopo ottenne enorme successo con il suo ottavo singolo, Three o’clock blues, un vero bestseller. Fu in questo primo periodo che battezzò la sua chitarra Lucille: durante un concerto un litigio tra due uomini finì in una rissa che scatenò un incendio; tutti fuggirono, B.B. compreso, ma lui poi tornò indietro per salvare la sua chitarra. In seguito venne a sapere che i due uomini erano venuti alle mani per una donna, che si chiamava Lucille, e allora decise di chiamare così la sua chitarra: per ricordarsi sempre di non litigare per una donna, e di non entrare più in un edificio in fiamme.

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Negli anni 60 ha attraversato tutti i confini: non era solo un genio del blues, ma anche uno dei migliori interpreti della musica popolare di tutti i tempi. Nonché un interprete infaticabile: la sua vera dimensione era dal vivo; ha suonato concerti per tutta la sua carriera, fino alla fine. Addirittura pare che nel 1954 abbia tenuto 342 date: suonò praticamente tutte le sere!

Nel 1964 registrò il suo leggendario Live at Regal e iniziò una serie di tour che lo avrebbe portato tre anni più tardi a partecipare al Montreux Jazz Festival e nel 1968 al Newport Folk. Poi i suoi concerti in Europa e il suo tour, nel 1970, come apripista per i Rolling Stones. Da qui nacque il suo album The thrill is gone. Anni dopo, nel 1976, pubblicò l’album Together for the first time.

L’infinita discografia di B.B. King

Altri album importanti furono Live at San Quentin (1990), Live at the Apollo (1991), There is always One More Time (1992), King of the Blues (1992), Blues Summit (1993) e Heart to heart ( 1994), che ha registrato in duetto con Diane Schuur. Nel 1995 è uscito Lucille & Friends, una compilation per il quale è stato assistito da colleghi famosi nel blues, come Boby Blands, e personaggi pop come Stevie Wonder e Ringo Star. L’anno successivo, nel 1996, ha pubblicato How blue you can get. Ha poi lavorato con Zucchero nel suo album Zu & Co (2005).

Canzoni famose

Pezzi come CaledoniaRock me babyWhen love comes to town Ain’t nobody’s business spiccano tra quelli che hanno contribuito a renderlo famoso in tutto il mondo. Insignito durante la carriera di tredici premi Grammy, ha ricevuto la Medal of Arts degli Stati Uniti ed è entrato nella Hall of Fame nel 1992.

B.B. King è morto all’età di 89 anni, nel sonno, durante la notte fra il 14 e il 15 maggio 2015 nella sua casa di Las Vegas, per le conseguenze del diabete del quale soffriva da anni.

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2006, a New York il Re celebra il suo concerto n. 10.000

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