listz, consolazione n. 3
ROBERTO CON LA FIGLIA ROBERTA…
Conti Gian Carlo
Quando usciamo dal cinema
non piove più, non fa freddo,
ci bastano i nostri impermeabili
leggeri con il bavero rialzato
e le mani intrecciate per tenerci uniti
se dobbiamo attraversare
di notte tutta la città
fino a casa tua,
camminando a scarti
come fanno i ragazzi per evitare
le pozzanghere rimaste sotto gli alberi
e arrivati al parapetto stendere le braccia
verso l’acqua turbinosa degli Appennini
che si coprono di neve in questi giorni
per me di un incredibile amore.
p.s. appena trovo Conti ti mando qualcosa, et voila!
Non è la mia preferita ma l’ho trovata su google ed un copia incolla va pure bene:
UN BIGLIETTO
Ti mando i fiori che più amo,
i meno illustri, che ad ogni passo incontro
quando vado per la carraia grande
e voglio stare solo.
Sono fiori di campo, nostri e contadini,
papaveri, viole, margherite.
Crescono sulla scarpata dietro casa,
assediati dalle vespe, tra i rovi e le fascine.
Sono fiori poveri, che i ragazzi del cortile
calpestano senza pietà
quando di sera inseguono le rondini
e il cielo si apre su di loro
presi dalla vertigine del fieno.
Hanno colori umili e discreti,
che il sole sbianca nelle lunghe
domeniche d’ozio e di calura,
quando dai carri fermi sulle aie
i galli si rispondono con roche lamentele.
Non metterli tra gli ori del salone,
come i fiori di serra delle dame,
ma lasciali al sole sul balcone
che guardino ancora il giorno
morire dietro gli alberi e dopo
l’usignolo ascoltino cantare nel sereno.
Voli pindarici oggi: da Stecchetti / Olindo Guerrini a Giancarlo Conti, entrambi, per motivi diversi, ricordi di giovinezza.
ciao Bru e ciao Donatella
Questo volume edito da Guanda e curato da Paolo Lagazzi riprende le
edizioni originali di due libri “Profumo dei tigli” e “Chiudere gli occhi”.
ROBERTO RODODENDRO, DUE BELLE POESIE SENZA TITOLO…
Una canzone nella mia gola
lascia asprezza di risa bruciate
Se mi sentissi dire
parole che ho sognato
e all’aria son gelate
sui fiati dei passanti
morrei schiantato
senza più scopo in corpo
e fiato.
Tu m’hai detto :
l’amore è pazzia
ma, perdio, tu non sei pazzo.
E te ne sei andata.
Da una terrazza
due suore bianche
guardano il mare
Da una terrazza
raccolte a pregare
due suore bianche
Da una terrazza
sul mare
due suore bianche
MA COS’E’ QUESTA PAGINA DEDICATA A TE, MA CHE SEMBRA VUOTA?
https://www.larecherche.it/autore.asp?Utente=pifferaio43
già, la recherche.it : non ci ho mai scritto. Non ricordo bene il perchè 🙂