LE PERLE DI NEMO + UN BEL RICORDO DEL 2015 ::: VITTORIO COLETTI RISPONDE A LORENZO TOSA (secondo testo):: ” CARO TOSA COME POTEVATE CREDERE AL MONDO 5S ? “—- REPUBBLICA DI GENOVA, 6 / 5 NOVEMBRE 2018

 

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Listener

 

LORETI IN FRACK 194060

giorgio loreti in abito scuro, 17 dic. 2015

 

Vittorio Coletti:   ” Caro Tosa come potevate credere al mondo M5S ? “

07

NOV

2018

21:52 – NEMONEMO – SOCIETÀ

 

“””… < Caro Lorenzo Tosa, ho letto il Suo nobile e accorato intervento …. Le scrivo … per FarLe una domanda, che potrei rivolgere …. anche …. a …. altri fuoriusciti o esiliati del Movimento, …. che …..hanno cercato nel 5S la risposta politica che non trovavano più dall’altra parte. La domanda che io faccio a Lei e agli altri è: ma come avete potuto illudervi, riporre le vostre speranze in Grillo e in Casaleggio? Nella loro accoppiata di volgarità e superbia? Grillo è un esponente tipico del forconismo italico, delle piccole partite Iva che fatturano il meno possibile, in vaffa perenne con lo Stato per via delle tasse, il classico italiano col linguaggio da bar, convinto da una frequentazione dilettantesca di Internet di saperla più lunga e meglio di chiunque altro, dei medici e degli economisti, dei professori e dei tecnici. Casaleggio è stato un sacerdote dell’informatica di provincia, trasformata in religione e idolo, una visione del mondo in formato video game. Se il Movimento 5S è segnato, come Lei scrive, da una mistica paurosa e impaurita, i germi di questa ortodossia oscura erano già tutti nelle profezie altezzose e confuse di quel guru. Come ha potuto, caro Tosa, credere in queste persone, certo dotate di talenti, ma spesi così male! Lei fa un elenco delle cose in cui ha sperato; sono tutte bellissime e sacrosante (specie quelle sui diritti civili e i doveri umanitari), ma ne sottolineo due: Europa e rifiuto delle “risposte semplici a problemi complessi”. Ora, quando mai nel Movimento 5S c’è stata voglia di Europa, sia pur radicalmente diversa da quella dei banchieri e quindi speranza di futuro, di mobilità, di scambi culturali ed economici? Non poteva esserci perché i suoi ideatori coltivavano le stanze chiuse delle loro piccole proprietà, il provincialismo rabbioso, la boria dell’autosufficienza e la presunzione della superiorità. E, soprattutto, quando mai c’è stato nei 5S altro linguaggio che quello delle risposte semplici a problemi complessi?  L’attuale capo politico dei 5S è stato scelto proprio e solo perché, Lei lo sa meglio di me, è, per i limiti della sua formazione e la vastità della sua ambizione, il più convinto e convincente portavoce di risposte semplici (e cioè sbagliate) a problemi complessi, la classica e popolare strada per la decadenza civile. Ecco, io capisco benissimo la fuga Sua e di tante altre persone perbene dalla sinistra senza slanci e senza progetti generosi e coraggiosi, litigiosa e vanitosa. Ma non capisco come questa sia potuta finire nella ditta Grillo-Casaleggio. Il Suo nobile intervento di delusione e denuncia ha reso ancora più accorato il mio interrogativo >. …”””

(da L’intervento la Repubblica-Il Lavoro di Genova di Martedì 6 Novembre 2018 )

Lorenzo Tosa: ” Quel silenzio mistico che ti opprime dentro ai Cinque Stelle “

06

NOV

2018

21:22 – NEMONEMO – SOCIETÀ

“””… < […] Quello che ho visto sono state migliaia di persone dalla schiena dritta che non si arrendono a consegnare, un pezzo per volta, conquiste che credevamo assodate. In ordine sparso: aborto, divorzio, scienza in tutte le sue sfumature, Europa ed europeismo, informazione, cultura, multiculturalismo, competenza, un certo grado di libertà sessuale e di benessere. Il populismo, questa strana creatura che si ciba delle nostre paure, non lo sconfiggi con un congresso ma rimettendo al centro le persone, la straordinaria capacità che abbiamo noi umani di provare empatia. Se ci pensate, oltre ai trattati e ai parametri, l’Europa non è altro che la più grande manifestazione di empatia tra i popoli del millennio scorso. Ogni volta che un migrante viene salvato nel Mediterraneo, quello è Europa; ogni volta che un uomo decide quando e come morire, è Europa; ogni volta che non accettiamo la parola ‘frocio’, ogni volta che una mitragliatrice tace, lì c’è l’ Europa; ogni atto di disobbedienza civile è Europa, Riace è Europa. Ogni volta che rifiutiamo una risposta semplice a un problema complesso, in quel momento stiamo costruendo un pezzetto d’Europa. Il prossimo 26 Maggio sarà un ballottaggio tra due idee di mondo: empatia e paura, ponti e muri, mondo e villaggio. Possiamo perdere, certo. È possibile, persino probabile. Ciò che davvero nessuno oggi si può permettere di fare è perdere rinunciando a prescindere al confronto.  O l’europeismo, l’apertura, la libera circolazione di persone, merci e idee torneranno a essere di moda, oppure l’Europa, così come la conosciamo oggi, sparirà per sempre. E quello che resterà, sotto al rumore di superficie, saranno i segni di un silenzio terrificante >. …”””

 ( da la Repubblica di Genova di Lunedì 05 Novembre 2018 )

 

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