FABIO TONACCI, REPUBBLICA DEL 5 NOVEMBRE 2018, pag. 2 ::: 32 VITTIME IN 7 GIORNI E 2 DISPERSI ::: ECCO COSA PAGA L’ITALIA CHE NON IMPARA MAI DA SE STESSA

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I L P U N T O

LE 32 VITTIME IN 7 GIORNI NELL’ITALIA DEL DISSESTO

Fabio Tonacci

 

In Italia il maltempo, quando vuole uccidere, ha solo l’imbarazzo della scelta. Oggi è un fiume che ti porta via la casa costruita dove non si poteva costruire, ieri è un albero su cui nessuno ha mai fatto manutenzione che ti casca in testa, il giorno prima è una frana che ti investe mentre stai lavorando. E rimani lì, statua nella terra, con le mani che hai fatto in tempo a mettere sul volto prima di morire.

Trentadue morti in una settimana e due dispersi. Al Nord, al Sud, al Centro, operai, pensionati, studenti, italiani, stranieri: la pioggia, quando cade forte, è democratica.

Trentadue morti. Ne fece altrettanti la cisterna piena di Gpl che si rovesciò dal treno merci alla stazione di Viareggio. Ecco, è come negli ultimi sette giorni questa cisterna fosse stata lanciata contro l’Italia.

Domenica scorsa Massimo Marrelli e i suoi tre operai, Santo Bruno, Luigi Ennio Colacino e Mario Cristofaro, stanno aggiustando il collettore della rete fognaria nelle campagne di Crotone, intasata per colpa del temporale. Una frana li soffoca in un attimo. La settimana nera è iniziata così. Il 29 ottobre, mentre ancora il Paese li sta piangendo, muoiono altre sei persone.

Questa volta a uccidere sono il vento, le piante che l’incuria ha lasciato indebolire e che hanno preso a volare, il mare agitato.

C’è Davide Natale, che è in strada a pochi passi dalla sua Università Federico II di Napoli, con un amico. Neanche lo vede l’albero che lo schiaccia. Aveva 21 anni. E Rudy Colantonio (32 anni) e Antonio Russo (38 anni), uccisi da un pino mentre viaggiano sulla loro Smart, nel Frusinate. Il giorno dopo il maltempo se ne porta via altri sei: Mario Deriu (63 anni) viene sbattuto contro gli scogli a Cattolica durante un’uscita in kitesurf; il pompiere volontario Giovanni Costa (52 anni) perde la vita travolto da un albero in provincia di Bolzano, durante un intervento di soccorso; Ennio Piccolin, (61 anni) annega nelle acque del torrente Focobon, nel Bellunese; la barca canadese di uno skipper (tuttora disperso) viene ritrovata vuota e insabbiata sulle spiagge di Catanzaro. «È stata una delle più complesse situazioni meteorologiche vissute nel nostro Paese negli ultimi 50-60 anni», commenta il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, durante un sopralluogo a Genova.

Il primo novembre altri quattro morti. Il 4 novembre, ieri, la strage in Sicilia: due ad Agrigento, uno a Vicari, e poi i nove di Casteldaccia. La famiglia Giordano sterminata dal fiume in piena. L’Italia che non impara mai da se stessa.

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