CIASCUNO DI NOI E’ INVITATO A FIRMARE L’APPELLO PER MOHAMMAD BAKRI CHE IL 3 GENNAIO 2019 DOVRA’ AFFRONTARE UN’ALTRA UDIENZA–vedi sotto come fare—

 

 

http://www.assopacepalestina.org/2018/10/un-appello-da-firmare-per-mohammad-bakri/

 

Un appello da firmare per Mohammad Bakri

APPELLO

“Io sto con Mohammad Bakri”

Il regista di Jenin Jenin è di nuovo sotto processo in Israele

per aver documentato il massacro del 2002

 

Tra i primi firmatari del mondo del cinema, hanno aderito:

Bertolucci, Martone, Maselli, Montaldo, Taviani, Giordana

e i direttori dei festival di Venezia e Berlino

 

Noi, sottoscritti, esprimiamo pieno appoggio e

solidarietà a Mohammad Bakri. Chiediamo che

si ponga fine alla sua persecuzione e invitiamo

i mezzi di comunicazione a offrire un’informazione

basata sui fatti in difesa della libertà di espressione.

Il regista e attore palestinese di cittadinanza israeliana, Mohammad Bakri,

è di nuovo al centro di una campagna di diffamazione e persecuzione

giudiziaria in Israele per aver raccontato in un docu-film la

ùdistruzione da parte dell’esercito israeliano del campo profughi di Jenin.

Jenin Jenin è un documentario realizzato da Bakri pochi giorni

dopo la fine dell’offensiva militare israeliana contro il campo

profughi di Jenin, nel nord della Cisgiordania. Documenta il punto

di vista palestinese su una delle pagine più tragichedell’operazione

“Scudo difensivo”, lanciata tra marzo e aprile del 2002 dall’esercito

israeliano, che ha comportato oltre 500 morti, migliaia di feriti,

invasioni nelle diverse città palestinesi, blocchi stradali e

coprifuoco. A Jenin vennero uccisi oltre 50 palestinesi e il campo

fu raso al suolo. Come disse un soldato israeliano, grande tifoso di calcio,

intervistato dal quotidiano Yediot Ahronot il 31 maggio “Gli abbiamo

lasciato un enorme campo da calcio”.

Jenin Jenin è uscito a giugno del 2002 e Bakri è diventato subito

oggetto di campagne diffamatorie da parte di parlamentari

israeliani ed estremisti. La proiezione del film è stata vietata

per due anni e il regista ha dovuto subire un processo per

vilipendio e diffamazione, istruito sulla base delle denunce

di alcuni militari israeliani che chiedevano centinaia di migliaia di euro

di risarcimento. Nel 2006 Bakri è stato assolto, ma la sua

odissea non è finita.Nel 2016 è stato denunciato di nuovo,

da un capitano dell’esercito israeliano, e il 3 gennaio del 2019

dovrà affrontare una nuova udienza.

“Questo incubo è nato perché ho osato raccontare la mia storia.

Una storia diversa dalla loro” ha spiegato Mohammad Bakri.

La storia di Jenin deve poter essere raccontata da ogni punto di vista,

senza preclusioni o censure.

Una dichiarazione di Mohammad Bakri è disponibile in

video:https://youtu.be/3rposPnJjTQVALE!

 

Tutti sono invitati ad aggiungere la loro firma a quelle che sono arrivate dal mondo del cinema.

FIRMA QUI:::

Per sottoscrivere l’appello inviare una mail all’indirizzo:conbakri@gmail.com

Potete inviare e condividere anche un vostro video o foto con l’hashtag#IoStoConBakri

 

Prime adesioni:

Alberto Barbera,

Bernardo Bertolucci,

Barbora Bobulova,

Carlo Chatrian,

Davide Ferrario,

Tonino De Bernardi,

Guido De Monticelli,

Gianni Di Luigi,

Elio Germano,

Marco Tullio Giordana,

Wilma Labate,

Mario Martone,

Citto Maselli,

Valerio Mastandrea,

Antonio Medici,

Giuliano Montaldo

Moni Ovadia,

Ottavia Piccolo,

Roberto Perpignani,

Silvano Piccardo,

Isabella Ragonese,

Michele Riondino,

Gianfranco Rosi,

Giovanna Taviani,

Paolo Taviani,

Roberta Torre,

Sandro Veronesi,

Daniele Vicari

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