Gli umani pensano? È una domanda che noi cagnacci ci poniamo spesso e alla quale alcuni dei più autorevoli cinofilosofi non sono riusciti ancora a dare una risposta. Se analizziamo il loro linguaggio, come ha fatto in alcuni saggi memorabili il nostro linguista De Bauro, sicuramente è difficile ipotizzare una qualche forma di pensiero razionale simile a quello di noi cani. Anche gli antropocinologi della scuola di Levi Bauss dubitano fortemente dell’esistenza di una logica intrinseca e parlano apertamente di “pensiero selvaggio”.

Questa mattina con Tamino abbiamo fatto un esperimento. Abbiamo registrato le chiacchiere degli umani che portiamo a passeggiare al parco. I risultati della nostra ricerca parlano da soli. Ecco qualche frammento delle loro curiose “conversazioni”:

“Hai letto Vergogna di Coetzee?”

“Vergogna, Tamino, molla quella cacca…”

“Cacca molla, di nuovo…”

“Coetzee dicevo… certo che la situazione in Sudafrica…”

“È del Sudafrica, sì! Anzi della Rhodesia…”

“Scusa?”

“Quel cane lì, lo vedi? Un Rhodesian Ridgeback, lo usano per la caccia ai leoni”

“Aaaaaahhhh, nooooo, caccaaaaaaaa”

“Non cacca, caccia”

“No, sta mangiando di nuovo la cacca, di cavallo stavolta”

Hanno continuato così per tre ore. Per noi è evidente che si tratta di una forma di linguaggio primitivo, chiaramente legata all’espressione di un pensiero infantile. La loro ossessione con la cacca, soprattutto. Ne parlano continuamente. E non la mangiano mai, il che per me e Tamino rimane un mistero.

NB. Nessun umano è stato maltrattato nella realizzazione di questo esperimento scientifico.