INESVIGO, 4 APRILE 2018, L’ARTISTA LULA GOCE, UNA SERENA STREET ART, CON UNA MUSICA MERAVIGLIOSA DI ALBINONI, IL CONCERTO IN B FLAT OP. 7 n. ° 3

 

inesvigo, 4 aprile 2018

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2 risposte a INESVIGO, 4 APRILE 2018, L’ARTISTA LULA GOCE, UNA SERENA STREET ART, CON UNA MUSICA MERAVIGLIOSA DI ALBINONI, IL CONCERTO IN B FLAT OP. 7 n. ° 3

  1. Donatella scrive:

    “C’est la vie” ( titolo originale : “Le sense de la fète”, film francese; registi ( gli stessi di ” Quasi amici”): Eric Toledano e Olivier Nakache. l film si basa su una situazione classica per mettere in luce gli aspetti grotteschi della realtà: la preparazione di una festa di nozze particolarmente sontuosa e pretenziosa.L’organizzazione, affidata dalla famiglia dello sposo ( supponente e odioso) ad una piccola ditta con una lunga esperienza, si complica man mano che ci si addentra nel suo svolgimento. I dipendenti, tra cui anche extra-comunitari in nero, sembrano, quasi di proposito, intralciare il tranquillo svolgimento dell’evento, nelle solenni stanze di uno dei tanti castelli che popolano la campagna francese. Ci sono piccoli focolai di rivolta, quando i dipendenti devono indossare i costumi settecenteschi con relative parrucche, quando alcuni di loro vogliono gli stessi cibi che verranno serviti agli invitati, quando l’egocentrico animatore della festa fa le prove alzando al massimo il volume degli altoparlanti. Il vero eroe di questa squadra un po’ folle è il direttore-impresario, che ha una lunga conoscenza degli individui che assume, e anche del mondo. Assiste impassibile alle dispute tra i camerieri, al litigio, che sembra insanabile, tra la bellissima coordinatrice nera e il narcisistico animatore, alle critiche altezzose di chi ha pagato la festa e che la vorrebbe fine, signorile e discreta. Naturalmente non sarà così. Max, il responsabile datore di lavoro, si aggirerà instancabile, sempre in procinto di essere distrutto, tra un cameriere imparruccato, un fotografo che pensa ad ingozzarsi di antipasti, un insegnante-cameriere che corregge le storture grammaticali dei suoi ignari colleghi. Il panico si impadronisce del piccolo esercito di lavoratori e dell’imprenditore quando appare un personaggio che nessuno conosce: si pensa a un ispettore del fisco e i lavoratori non in regola vengono fatti mescolare agli ospiti, tolte le divise settecentesche. Il senso dell disfatta definitiva si ha quando una specie di grande pallone aerostatico viene fatto volare, come previsto, con sopra lo sposo. La mongolfiera sfugge di mano a chi doveva tenerla saldamente ancorata alla terra e l’odioso personaggio vola non si sa dove. Il padrone ha un mancamento e sente prossima la fine della sua piccola impresa. Il finto esattore si rivela però non essere tale: vuole solo rilevare l’impresa con una buona offerta. Quando ormai si teme che tutto finisca in tragedia e che quei riottosi dipendenti debbano cercarsi un altro lavoro e padroni meno umani, c’è il miracolo: spontaneamente i finti camerieri e i cuochi, tra cui due innocenti e originali pakistani, in assenza momentanea del disperato padrone alla ricerca dello sposo volato via, organizzano all’interno della festa ufficiale una gioiosa festa spontanea, che con musiche e balli coinvolgenti salvano la situazione. La sposa e anche lo sposo pretenzioso, fortunatamente salvato e entusiasta del volo appena fatto, si congratulano con Max l’imprenditore. Max, interpretato magistralmente da Jean-Pierre Bacri, proveniente dal teatro, come gran parte degli altri attori, rifiuta l’offerta di vendita, ritira i licenziamenti e l’impresa che organizza feste di matrimoni continuerà. Gli imprevisti e i buchi nell’organizzazione, che spesso hanno sfiorato la catastrofe, sono stati superati con la capacità di reazione di questo staff strampalato di fronte ad ogni improvvisa emergenza ed anche grazie all’intelligenza e all’umanità del “padrone”. Tutti vorremmo fare parte di quella squadra, accettandone fino in fondo i vizi e le virtù. Il film ha un ritmo che non concede tregua, il padrone, una volta tanto, è umano anche se assume al nero e per tutto il tempo stiamo dalla sua parte ( miracolo dell’umorismo!). Il film dura quasi due ore, che sono di puro divertimento. Beate le risate e chi ce le fa uscire dal profondo del cuore.

  2. Donatella scrive:

    Di queste due recensioni leggi l’ultima, che ho corretto.

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