IL SOLE 24 ORE DEL 10-11-2017
PRIMO PIANO10 NOVEMBRE 2017Il Sole 24 Ore
Crack venete, Consob contro Bankitalia
Apponi (CONSOB) : problemi non segnalati – Barbagallo (BANKITALIA): l’allarme fu dato -Ma salta il confronto all’americana
roma
Il confronto all’americana tra il direttore generale della Consob, Angelo Apponi, e il capo della Vigilanza di Bankitalia, Carmelo Barbagallo, non c’è stato. Ma al termine della duplice, lunghissima testimonianza resa ai sensi del codice di procedura penale davanti alla Commissione d’inchiesta sulle crisi bancarie, lo scontro tra le due istituzioni è emerso con evidenza.
Dopo quasi sei ore di domande e risposte separate sulle modalità e la cronologia degli interventi ispettivi che si sono inanellati tra il 2012 e il 2015 su Veneto Banca e Popolare di Vicenza, il presidente Pier Ferdinando Casini ha osservato che «possono considerarsi superate le contraddizioni emerse dalle precedenti due audizioni». Dal confronto non sono emersi contrasti fattuali, secondo Casini, ma «interpretazioni divergenti» su quello che si sarebbe potuto o dovuto fare. I due dirigenti di Consob e Bankitalia hanno insistito, in particolare, sulla valutazione della lettera del 25 novembre 2013 con cui Via Nazionale segnalava in due pagine tutte le criticità emerse dall’ispezione di Veneto banca. Indicazioni «più che sufficienti per far scattare un allarme dell’altra autorità» secondo Barbagallo. Mentre Apponi ha parlato di informazioni «incomplete per valutare il prezzo dell’aumento di capitale lanciato in quell’anno». Valutazioni che ora verranno verificate nei verbali, come ha annunciato Matteo Orfini, capogruppo Pd, che ha parlato di «aspetti inquietanti e gravi di mancanza di comunicazione» per decidere se fare o meno un confronto.
Il prezzo delle azioni
A imporre un confronto tra i due erano state in primis le incongruenze emerse sulle valutazioni del prezzo delle azioni, in particolare per quanto riguarda l’aumento di capitale di Veneto Banca, con un price to book value giunto a 1,22 contro lo 0,66 medio di un panel di sette banche quotate, preso a riferimento nel prospetto informativo. La lettera di via Nazionale alla Consob riferiva dei vari e gravi problemi della banca di Montebelluna e, riguardo al prezzo dell’azione, indicava come fosse «incoerente e costantemente crescente» anche in riferimento al contesto economico e con la perdita del 2012. Se dopo quella missiva – ha osservato Barbagallo – Consob riteneva di non avere i mezzi per ulteriori approfondimenti «poteva chiedere a noi e non lo ha fatto. Poi nel comitato tecnico (Bankitalia-Consob, ndr) avrebbe potuto chiedere altre informazioni e non lo ha fatto».
Un paio d’ore prima, nel corso della sua testimonianza, Apponi aveva invece osservato: «Ci viene detto (nella comunicazione ricevuta da via Nazionale, ndr) che il prezzo è alto. Altro è quello che leggiamo nel verbale ispettivo, che riceviamo nel 2015, dove si dice che la metodologia di calcolo del prezzo è irrazionale e ci sono dei vizi. L’informazione è significativamente diversa».
Protocolli migliorabili
Dal 2007 Bankitalia e Consob hanno intrattenuto intensi e sistematici scambi di informazioni sull’evoluzione della crisi delle due venete. Da palazzo Koch (BANKITALIA) sono partite una ventina di informative per ognuna delle due banche e Consob, vale ricordarlo, ha accesso all’archivio dati di Bankitalia e alla centrale rischi.
Barbagallo e Apponi hanno in più momenti concordato sul fatto che i protocolli che regolano le collaborazioni tra le due autorità possono e devono essere migliorati. Osservazione che Casini ha voluto sottolineare: «il fatto che il capo della vigilanza di Banca d’Italia dica che il sistema e le regole, alla luce di quello che è successo, vadano riviste è di grande rilevanza». Per impedire in futuro il collocamento al retail dei bond bancari, subordinati e non «non credo serva una legge, si può fare se Consob è d’accordo» ha detto per esempio Barbagallo, che ha ipotizzato di vietare il collocamento ai risparmiatori per le banche che hanno un punteggio di rischio peggiore tra 1 e 4. Al termine del confronto Casini ha annunciato per martedì l’audizione dei magistrati che indagano sul Mps.
Le reazioni politiche
Mentre a san Macuto si svolgevano le testimonianze sulle agenzie fioccavano le dichiarazioni politiche. «La commissione d’inchiesta sulle Banche, voluta dal Pd, sta lavorando bene per capire chi ha sbagliato. E chi ha sbagliato deve pagare: non è populismo, è giustizia» ha scritto Matteo Renzi.
Mentre per Luigi di Maio il confronto Bankitalia-Consob è stato «un teatrino drammatico, volano stracci e ci mettono in seria difficoltà con la comunità internazionale» ha spiegato il candidato premier del M5S. «Adesso – ha poi aggiunto – questi signori provino almeno a salvare la decenza andandosene a casa».
«Il sistema di vigilanza non funziona e va riformato. Con Fratelli d’Italia al Governo cambieranno le regole e la prima cosa che faremo sarà rendere pubblica l’attività di vigilanza» ha twittato Giorgia Meloni.
Davide Colombo