642 PERSONE MORIRONO ASSASSINATE IN POCHE ORE
CARTA GEOGRAFICA
Oradour-sur-Glane è un comune francese di 2.257 abitanti situato nel dipartimento dell’Alta Vienne nella regione della Nuova Aquitania. Il nome occitano del comune è Orador. Gli abitanti si chiamano Radounauds. Il villaggio originale venne distrutto il 10 giugno 1944, e nei suoi pressi venne costruito il borgo odierno.
LA CHIESA
Il Limosino fu una regione della Francia di Vichy che passò sotto il diretto controllo dei tedeschi nel 1942. Quando si iniziò a intravedere l’arrivo di un attacco Alleato in Europa, la locale resistenza aumentò le sue attività allo scopo di occupare le forze tedesche e ostacolare le comunicazioni. Le risposte dei nazisti si intensificarono, successivamente al D-Day e all’invasione della Normandia avvenuta il 6 giugno 1944. Per soffocare la resistenza, le SS decisero di fare una rappresaglia di un villaggio nel cuore dell’area problematica.
Il 10 giugno il 4º Reggimento Panzer Grenadier Der Führer della divisioneDas Reich circondò la città di Oradour-sur-Glane e ordinò a tutti gli abitanti di radunarsi nella piazza del paese, apparentemente per controllare i documenti degli abitanti. Tutte le donne e i bambini vennero rinchiusi nella chiesa, mentre il villaggio veniva saccheggiato. Nel frattempo gli uomini vennero portati in sei granai, dove dei nidi di mitragliatrici erano già stati predisposti. Secondo il resoconto di un sopravvissuto, i soldati iniziarono a sparare agli uomini, mirando alle gambe, in modo che morissero più lentamente. Una volta che le vittime non furono più in grado di muoversi i nazisti coprirono i loro corpi con delle frasche e diedero fuoco ai granai. Solo cinque uomini sfuggirono: 197 morirono lì.
Avendo finito con gli uomini, i soldati entrarono nella chiesa e vi collocarono un ordigno esplosivo. Dopo la detonazione, le donne e i bambini sopravvissuti cercarono di fuggire dalle porte e dalle finestre, ma andarono incontro al fuoco delle mitragliatrici. Solo una donna sopravvisse; altre 240 e 205 bambini morirono nel massacro. Un altro piccolo gruppo di circa venti abitanti del paese aveva lasciato Oradour quando erano apparsi i nazisti. Nella notte il resto del villaggio venne raso al suolo. Due giorni dopo i nazisti tornarono a Oradour per scavare due grandi fosse in cui seppellire i resti delle vittime.
Dopo la guerra, il Generale Charles de Gaulle decise che il villaggio non sarebbe mai più stato ricostruito. Invece, sarebbe rimasto come memoriale della sofferenza francese sotto l’occupazione tedesca. Nel 1999, il presidente Jacques Chirac dedicò un centro visitatori a Oradour-sur-Glane e ribattezzò il luogo come “Villaggio Martire”. Una via al paese è dedicata nelle città di Reggio Emilia, Correggio, Scandiano, Parma e S. Giorgio di Piano.
Le indagini ed il processo
TRIBUNALE MILITARE DI BORDEAUX, 1953
Nel gennaio del 1953, dinanzi al Consiglio di guerra di Bordeaux, vennero portati solo 6 SS, soldati semplici, ed un sergente, più 13 soldati ed un sergente francese, alsaziani arruolati nelle SS, poiché tutti gli ufficiali del 1º battaglione del 4º reggimento panzergrenadier Der Führer, compreso il comandante Adolf Diekmann, erano morti durante il conflitto e tutti documenti erano scomparsi; i difensori degli alsaziani chiesero di trattare il caso dei loro assistiti separatamente, in quanto secondo la loro tesi, arruolati a forza nelle SS e quindivittime, ma la Corte rigettò tale richiesta, riservandosi tuttavia di emettere verdetti separati. Accadde però che i francesi arruolati nelle SS, in base agli accordipresi dal governo francese a Ginevra nel 1949 sul trattamento dei prigionieri di guerra, non potevano essere puniti in quanto questi non potevano essere soggetti a leggi retroattive, mentre tutto l’impianto accusatorio si basava sulla legge in materia di crimini di guerra del 28 agosto 1944, ed inoltre il Parlamento francese approvò in quei giorni un emendamento secondo il quale un soldato arruolato con la forza in nessun caso sarebbe stato perseguibile per crimini di guerra.
La sentenza, emessa il 13 febbraio, fu di due condanne a morte, di cui una a carico del sergente alsaziano, 12 condanne ai lavori forzati, 6 condanne a pene detentive varie ed una assoluzione, ma un’amnistia, votata dal Parlamento il 19 febbraio, commutò le due condanne a morte e permise la scarcerazione di tutti gli altri condannati: ad Oradour-sur-Glane lo sdegno per la decisione fu tale che il sindaco restituì la croce di guerra precedentemente conferita al paese e l’associazione dei sopravvissuti restituì la Legion d’onore posta sulle urne funerarie delle vittime[7
L’Italia e l’Europa tutta è piena di paesi inermi, martoriati, dati alle fiamme per definitivo annullamento di possibili testimoni di una ferocia sub-umana. Possibile che l’Unione Europea, con l’enorme eredità di vittime del razzismo, non ampli i suoi ristretti orizzonti e faccia piazza pulita di tutti i muri che sono sorti in questi ultimi anni?