Paolo di Dono detto Paolo Uccello (Pratovecchio, 15 giugno 1397 – Firenze, 10 dicembre 1475), è stato un pittore e mosaicista tra i protagonisti della scena artistica fiorentina della metà del XV secolo.
Crocifissione
Data 1457–1458 circa
Tecnica a tempera su tavola
Dimensioni 46×67 cm
Ubicazione Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid
STORIA
La Crocifissione è una dipinto a tempera su tavola (46×67 cm) di Paolo Uccello, databile al 1457-1458 circa e conservato nel Museo Thyssen-Bornemisza a Madrid.
La datazione dell’opera è alquanto controversa: alcuni la avvicinano agli affreschi della Cappella dell’Assunta a Prato (1435) con la posizione sciolta della Vergine somigliante a quella dell’ancella che scende le scale nell’affresco della Nascita della Vergine, mentre altri la riferiscono a una fase più tarda, a dopo il rientro da Padova, influenzata dalle opere di Donatello.
DESCRIZIONE E STILE
Sullo sfondo di un paesaggio brullo, con una montagnola al centro e altre più chiare e lontane ai lati, si erge maestoso il crocifisso, affiancato da quattro santi in posizione simmetrica. Da sinistra si riconoscono Giovanni Battista, la Madonna, Giovanni evangelista e Francesco d’Assisi. Coi loro gesti, i loro sguardi e la postura rimandano continuamente al centro della rappresentazione, a Gesù, tramite un gioco di linee di forza che assomiglia, nello schema piramidale, a un reticolo prospettico a fuga centrale, tanto caro all’autore.
La cromia essenziale, intonata a rossi, neri e toni cinerini negli incarnati, è tipica di molte opere dell’Uccello
Chissà chi avrà preso a modello per raffigurare Giovanni Evangelista, con quel naso formidabile! Più terribile San Francesco, chiaramente anoressico e spiritato.
proprio tu dici queste minchiate…tu /e il tuo esame pazzesco di storia dell’arte, tu /e tutta l’arte che in casa hai appreso…per poi volare in giro con Franchino che ti teneva vicino alla terra per le tue famose foto!…Insomma, dopo tanti anni, mi deludi! sottoscrivo, in coscienza: chiara
Da un’intervista ad Ada Colau, sindaco da un anno di Barcellona ( precedentemente era leader dell’associazione anti-sfratti). Le ricette per cambiare l’amministrazione e non tradire gli elettori. Da ” Il Fatto”, domenica 31 luglio 2016, pag.18, giornalista Elena Marisol Brandolini.
“…siamo intervenuti sulla questione casa…abbiamo contrattato con entità finanziarie appartamenti da affittare a canone sociale: in quattro mesi ne abbiamo ottenuti oltre 500…Abbiamo interpellato le grandi imprese energetiche, sottoscrivendo intese per evitare il taglio dell’erogazione dell’energia… Abbiamo fatto la moratoria delle licenze per nuovi appartamenti turistici perché la situazione era fuori controllo…abbiamo detto che vogliamo essere ” città rifugio” e così abbiamo fatto una rete di città. Abbiamo inaugurato il “contador de la vergonya”, che conta il numero dei morti nel Mediterraneo che si possono evitare… Per me, il cambio politicamente più importante è avvenuto con la ” Plataforma afectados por la Hipoteca”: il fatto che tanta gente impoverita dalla crisi fosse capace di mettersi insieme, darsi potere e cambiare l’agenda politica, cominciando a risolvere un problema grave come gli sfratti, mi ha dato un ottimismo democratico…La maternità mi ha reso ancora di più ottimista perché mio figlio mi riconcilia con la vita e con il meglio dell’essere umano… I cittadini ci dicono ” siate onesti, spiegateci ciò che succede, non smettete di essere ciò che siete: vi abbiamo votati anche per questo”…
brava bravissima!