22:04 ZYGMUNT BAUMAN : ” IO, SEMPRE STRANIERO, L’UNICO GIUDICE E’ LA MIA COSCIENZA ” —IL 2 DI DICEMBRE DI NEMO–GRAZIE

 

 

Zygmunt Bauman : ” Io, sempre straniero l’ unico giudice è la mia coscienza “

02
DIC
2015

“””… < […] Il comunismo non è nato per miracolo né è caduto dal cielo, non è un prodotto dell’ inferno. Segna invece una continuità con la storia. È uno dei risultati della riflessione filosofica, manifestatasi  dopo il terremoto di Lisbona del 1755, che ha come scopo abbandonare l’ atteggiamento da ‘guardaboschi’ nei confronti del mondo a favore invece di una posizione di ‘giardiniere’. Il giardiniere sistema il mondo; sceglie le piante giuste, estirpa le nocive. Il comunismo non è un’ utopia romantica, ma è figlio del secolo dei Lumi, di Voltaire e Diderot. E ha qualcosa di messianico. Trotzky si considerava forse come un messia degli ebrei, forse come una specie di Cristo, forse pensava al secondo Avvento …. Infine, il comunismo è una tecnica di conquista del potere, tecnica golpista, tecnica che permette di ignorare i risultati delle elezioni, e che tende alla totale manipolazione delle coscienze e del linguaggio. …. Camus disse che la particolarità del Novecento stava nel fatto di causare il Male in nome del Bene. C’ era il fascino del nuovo inizio, che a sua volta si basava sulla repulsione per il vecchio mondo. Nell’ adesione al comunismo c’ è molto del socialdemocratico  Bernstein e di Walter Benjamin con il suo Angelo della storia. [… ] Non volevo scambiare il nazionalismo polacco di cui sono stato una vittima, per il nazionalismo israeliano. [… ] Un comico inglese diceva che l’ ebreo è un uomo che in ogni luogo è fuori luogo.  Sì, sono nato straniero e morirò straniero. E sono immanorato di questa mia condizione. …. Nell’ essere  ‘straniero’ ci sono alcuni privilegi. Il più grande di questi è potersene infischiare dell’ opinione pubblica. L’ unico tribunale  è quello della propria coscienza ed è il più severo di tutti. […] > ….”””

 

( da Il personaggio intervista a Bauman per i suoi 90 anni, di Wlodek Goldkorn, la Repubblica cultura di Mercoledì 18 Novembre 2015 )

 

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