“Minimamente umani, o almeno ragionevoli” di Giovanni Taurasi
Godfred Donsah, la nuova mezzala del Bologna, è figlio di un immigrato sbarcato a Lampedusa. Oggi la Repubblica di Bologna ne racconta la storia. Davanti alle orribili notizie che ogni giorno la cronaca ci racconta (oggi sono ancora più terribili del solito, ma ormai è una discesa nell’inferno), non sappiamo più come commentare, e per la verità anche cosa fare. Guardiamo a questi fatti annichiliti. È l’aspetto umanitario che prevale. A volte ci vergogniamo di noi stessi, perché ci sentiamo meno umani. L’Europa è meno umana e noi siamo l’Europa. Ma se non prevalgono i sentimenti, speriamo prevalga almeno la ragione. Chissà che un giorno la coscienza europea non possa risvegliarsi e pensare che non si tratta solo di essere minimamente umani di fronte a questo esodo epocale. Chissà che un giorno non pensi che forse conviene anche a lei, all’Europa (cioè a noi) essere più umana e trovare soluzioni. Perché quei profughi portano disagi, creano problemi, hanno un costo sociale e materiale (oddio, squallido ragionare in questi termini di fronte a vite umane, ma voglio scendere sul piano di chi qui si limita a gridare al lupo al lupo), ma quei profughi e immigrati portano in Europa anche una voglia disperata di futuro di cui la nostra Vecchia Europa (in tutti i sensi Vecchia) ha disperato bisogno, se vuole avere in futuro campioni non solo dello sport, ma anche dell’economia, del lavoro, dello sviluppo, della cultura e forse anche della solidarietà, visto che qui la materia pare decisamente scarseggiare.
Condivido pienamente quello che dice Taurasi. Tutte quelle persone, per la maggior parte giovani e giovanissimi, potrebbero essere una grande risorsa per l’Italia e per tutti i paesi che volessero accoglierli “umanamente”. Di fronte ad un calo demografico impressionante e a un invecchiamento della popolazione destinato ad aggravarsi, se fossimo ” intelligenti” vedremmo questi ” migranti” come una risorsa eccezionale, naturalmente facendo le cose sul serio e non limitandosi alla pena, inevitabile per qualsiasi essere che si dica umano, ma che non basta.