Traggo il periodo di Berlinguer citato sotto, da:
https://www.neldeliriononeromaisola.it/2014/03/73741/
Riporto l’art.92 della nostra Costituzione perché citato da Enrico Berlinguer —sempre nello stesso periodo che riporto sotto:
La Costituzione della Repubblica Italiana |
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Su Repubblica Berlinguer tornò a parlare di come attuare “un governo diverso”–siamo nel maggio dell’83.
Questo è il testo di E. B. su cosa e’ per lui “un governo diverso” : vorrei poterlo capire bene con l’aiuto di chi sa queste cose:—
In rosso le cose per me importanti-grazie chiara
«Noi vogliamo un governo diverso, un governo-istituzione, formato sulla base dell’articolo 92 della Costituzione, cioè che nasce su scelta del presidente del Consiglio incaricato dal capo dello Stato senza patteggiamenti con le segreterie dei partiti. Chiediamo cioè il rispetto puro e semplice della Costituzione e siamo certi che se si cominciasse a far così, l’esempio si trasmetterebbe alle istituzioni minori, enti, banche, unità sanitarie, televisione e tutta l’infinita serie del sottogoverno. Questo è per noi il governo diverso. Per noi qualunque governo dev’essere costituito così indipendentemente dal colore della maggioranza che lo sorregge».
La mia osservazione è banale: però ai sensi dell’articolo 94 il governo deve avere la fiducia delle camere. quindi come si possono mettere nell’angolo i partiti e le loro segreterie ? e se un governo non ha la maggioranza delle due camere è gioco forza fare patteggiamenti come sta facendo l’attuale governo. francamente non capisco cosa volesse dire Berlinguer, evidentemente questo discorso faceva parte di una visione più articolata e complessa che forse varrebbe la pena di capire. Io però non ci arrivo.
http://www.governo.it/Governo/Costituzione/2_titolo3.html
http://www.governo.it/Governo/Struttura/formazione.html
grazie “merimeri” mg, il primo è la Costituzione, lo dico se qualcuno legge (ma chi mai?), il secondo l’ho trovato per me nuovo e molto interessante…se uno si potesse accingere a studiarlo. Preferirei mandare il testo di Berlinguer a LA VOCE.info–non so se risponerebbe, sono gente tutta tutta sugli allori più alti. Invece mandandolo a Pietro Ichino, mi è già capitato, pur indaffaratissimo con il Job’s act, lui risponde. Qualcosa dirà più di noi tutti messi insieme. Ancor più che a te sembra un testo astruso. Anche piantarla lì di cercare e leggerlo come un progetto ideale, da cui si possono trarre cose magnifiche. L’ho scoperto parlando al telefono con Donatella, un pezzo lei ecc. Adesso, se considerato solo come “progetto ideale” –anche tu immagino–saprei tradurlo in parole correnti, e la Do saprebbe esemplificarlo–come anche tu, immagino—Nota: “merimeri” in dialetto africano (sotto il deserto, non so la geografia, se non la capitale della …”monrò- via! o non ti ricordi? Pacience) significa solo “cara cara” e niente più–chiara
E’ inverosimile che non ti riconosca quando partecipi così tanto! ma il blog è rotto-sfinito e non mi decido a farlo aggiustare perché prima dovrei fare un ordine……che neanche tu, disordinata come sei, puoi immaginare! ciao- Ti ho risposto–“In attesa di moderazione vuol dire solo che ti leggo e non faccio approva perché mi sembra ovvio come per la do e nemo. Non lo vedo che c’è scritto “approva”! ciao
Pietro Ichino anche indaffaratissimo risponde? Certo, da quando è passato dall’ufficio studi della Cgil al ruolo assai più redditizio di avvocato padronale avrà uno stuolo di collaboratori addetti alla posta.