IL NUMERO NON SI TOGLIE, PUR AVENDO MESSO IL TITOLO (ADESSO SI E’ TOLTO!-PER CHIARA IL COMPUTER E’ UNA MACUMBA PERICOLOSA!)–E’ CHIARA CHE FA UN USO –DICIAMO PSICOANALITICO- DEL RACCONTO DI MGP GIA’ PUBBLICATO DAL TITOLO “IL CONVIVIO”—ALLA FINE, SI RIPETE IL RACCONTO PER CHI VUOLE VERIFICARE QUALCOSA DELLA LETTURA O, ANCORA MEGLIO, AGGIUNGERE ALTRO. CIAO, NOTTE
https://www.neldeliriononeromaisola.it/2014/12/97411/
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vorrei aggiungere un commento, di seguito al tuo, sul racconto “Coabitare”.
Sì, il racconto dice molto sulla profondità della psiche, sulla regione più segreta che spesso non vorrebbe rimanere in silenzio. Penso alla parte più autentica di noi stessi che non può avere spazio per essere, né per dire. Deve tacere, ma io la tengo cara, la tengo come la parte più preziosa e la nutro, come potrei fare con un figlio che non riesco a educare. Può essere sì la propria parte malata, come tu dici, ma anche in senso più ampio la parte dei desideri, delle necessità non dichiarate, delle pulsioni che non riescono ad accettare i lacci della normalità. Io non la considero una parte malata, la considero sana, forse la più sana, se non altro la più autentica, là dove la richiesta è sempre la finzione.
Una bestia di famiglia, da tenere in casa, nascosta agli ospiti, che si scandalizzerebbero, ma non nascosta a me stessa.