ore 22:22 SCIOPERO GENERALE NAZIONALE CGIL E UIL—-PUBBLICO DA FACEBOOK L’INTERVENTO DI UN COMPAGNO DEL PD, GIOVANNI TAURASI E UNA MIA RISPOSTA, SE PUR MOLTO PARZIALE—NELLA SPERANZA CHE ALTRI INTERVENGANO—

 

 

MAURIZIO LANDINI PARLERA’ A GENOVA—

 

 

 

A Milano, un corteo si snoderà, a partire dalle 9.30, da Porta Venezia a Piazza Duomo. Sul portale della CGIL e della UIL, tutte le informazioni città per città, regione per regione.

 

 

 

 

 

 

Probabilmente domani l’Italia si fermera’, in seguito allo sciopero proclamato dal principale sindacato italiano, la Cgil, e dalla Uil. La mia storia politica e’ di sinistra, per cui rispetto la decisione di proclamare lo sciopero generale. Anche se, nella mia storia, non ho mai visto proclamare uno sciopero generale contro un governo che si basa su una maggioranza, con tutti gli equilibri parlamentari del caso, di centrosinistra. Immagino sia stata una scelta sofferta, per cui la rispetto ancora di più, ma non chiedetemi di comprenderla. Può darsi che nella piattaforma sindacale e nelle critiche alle politiche governative ci siano alcuni aspetti condivisibili, ma non si può non riconoscere quanto il Governo guidato da Matteo Renzista facendo per portare fuori il Paese dalla crisi salvaguardando i ceti più deboli (spiegatelo voi, a chi ne ha bisogno, che gli ottanta Euro sono elemosina) o sostenendo la piccola e media impresa (col taglio dell’Irap) o provando a rilanciare il mercato del lavoro e l’economia italiana, dando qualche tutela a chi non le ha mai avute, o tentando di cambiare le politiche europee in tema di lavoro e rilanciando l’economia. E può darsi pure che nella legge di stabilità ci siano alcuni tagli, in particolare quelli agli enti locali, che necessitano di provvedimenti successivi chiarificatori (penso alla riforma della pubblica amministrazione e del Titolo V). Però l’Italia non si fermerà domani. L’Italia è ferma da vent’anni, e il problema oggi è se la facciamo ripartire con questo Governo, oppure se la farà ripartire un Governo commissariato dalle tecnocrazie europee o, ancora peggio, un Governo di destra. Con proposte e ricette, diciamolo, molto diverse, e non credo apprezzabili per il sindacato. Ecco perché domani non sciopererò.

 

 

Chiara Salvini

 

 

Mi sembra strano che proprio tu, che “hai una formazione di sinistra”, non possa capire (“non chiedetemi di capirlo”) uno sciopero generale a carattere eminentemente politico di autodifesa dell’esistenza stessa del sindacato quale “voce imprescindibile” del governo del paese.. Questo è il primo governo – in cui il centro-sinistra ha un grosso peso anche se non l’unico,- il cui presidente del consiglio, segretario del PD, ha negato questo principio. Persino Monti, di fede neoliberista, ha ritenuto, alla sua prima manovra dopo l’insediamento, di ricevere i sindacati nell’anticamera. Ho molta simpatia per il tuo blog, che seguo da qualche anno, ma mi permetto di dire, senza pretendere che tu condivida, che questa volta, qualcosa che non so, ha accecato la tua provata lucidità di giudizio della situazione.  Bisogna aggiungere che Renzi ha negato questo principio non “perché è monello”, ma perché convinto che una ripresa dell’Italia “ferma da oltre ventanni”, come bene dici tu, puo’ esserci solo se il sindacato apprende ad essere più docile alle esigenze del capitale. Questa pare sia la richiesta di quello che conta, cioè quello internazionale, per venire ad investire nel nostro paese.  Marchionne è  stato chiarissimo. Ancora più chiaro è stato sul nostro padronato, quello che fa ricerca ed è presente sul mercato internazionale, medie industrie, non la Fiat, quando ha detto, al risultato delle votazione nella Confindustria, che se avesse vinto Bombassei sarebbe tornato nell’associazione degli industriali. Anche se lui sa benissimo che Bombassei, e la sua linea politica sul sindacato, di cui non fa alcun mistero, giustamente, e’ subito dietro Squinzi per pochissime incollature.

 

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