ORE 23:35 —un pezzo di chiara, di quasi ventanni fa, che fa parte di un libro intitolato ” LA DEPRESSIONE” che in genere segue l’eccitaziuone o “mania” // vi do la buona notte, ma soffro che oggi non c’è stata buona musica tra di noi—Rimedio col solito pezzo sempre bello–addio

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XXXVIII

 

 

 

 

 

A me piace raccontare e raccontarmi, tu hai invece un silenzio così severo.


A me sembra di vivere in silenzio, in ascolto di qualcosa che puo’ sorgere da me e dalla mia esperienza…


Tu parli di fatti, di quello che succede, chiacchieri, vivi nel rumore, ma la tua intimità è così inviolata che comincia addirittura dal vestito.


Dei tuoi vestiti non parli, dei vestiti cui dai un valore supremo, non parli del tuo corpo, della tua mente, dei tuoi sentimenti.

 

Non parli e non ascolti: nel tempo in cui non stavo bene ti chiedevo di fermarti un po’ vicino a me e questo non è mai avvenuto in tanti anni di malattia.

Mi dicevi: “Piuttosto ti appendo i vestiti che hai sulla sedia”


 

Il tuo silenzio, il tuo segreto


Anche la tua casa è piena di finestre sempre chiuse.


La tua dimensione è la casa, la mia la strada.


Il tuo vivere è segreto, a me sembra essere di vetro, anche se, certamente, la mia è un’illusione ottica.


Non c’è niente della mia mente che mi sembra di non poter comunicare.

 

E tu quante cose hai sepolto nel tuo segreto: della nostra famiglia non ricordi niente.

 

Il tuo sistema di difesa e’ non ricordare, fare vuoto, essere leggera e “sempre contenta”-

Libera di essere attenta ai fatti.

.

il mio sistema di difesa e’ ricordare tutto o quasi.

 

Due metà.

Siamo due metà di una sola mela.

Che non hanno né possono avere vita indipendente.


Quando il nostro mondo diventa linguaggio, elaborazione, diventa condivisibile senza sentirsi violati nella propria intimità.


Non so spiegarmi, forse c’è qualcosa di sbagliato in me, una mancanza di pudore, che, però, non saprei nemmeno cosa vorrebbe  dire.


Quando non so qualcosa del mio essere mi dico che sono psicotica.


Questa diventa la spiegazione per tutto.


Perché è lì pronta.


Anche altri malati di mente sono così.


Non è che non abbiamo segreti, ma per loro non è segreto quello che lo sarebbe per la maggior parte della gente.


Forse perché vivono appartati, fuori delle regole della vita sociale.


Forse perché tante parole del vivere comune, in loro, non hanno risonanza.


Vivendo in un piccolo orto nascosto, anche il linguaggio si modifica.


Allora possono raccontare quello che altri non confesserebbero neanche sotto tortura.


E tutto è naturale, detto con la massima ingenuità, come potrebbe farlo un bambino piccolo.


I mie segreti riguardano gli altri, quando non  mi comunicano che quello che mi dicono è segreto.

 

Altrimenti non so usare le loro regole.


Questa situazione mi fa vivere tutta la mia solitudine.


Mi racchiude in un cerchio che non è condivisibile.


Almeno in una sua parte.


Per quanto mi sia avvicinata alla normalità, non sarò mai come i normali.


Questo mi dà la nostalgia di un’altra vita che avrebbe potuto essere.


Sentirsi rispecchiati in una comunità e poterla rispecchiare.


Adesso sogno di poter condividere un mondo più vasto che la ristrettissima cerchia dei miei amici.

 

Sognare non disturba nessuno e a me dà un fiato nuovo. Per proseguire: prima di tutto nelle mie indagini.

 

 

(dal secondo libro, intitolato “La depressione”).

E’ la prima volta che lo tiro fuori. Voi mi consigliate di lasciarlo così, nella sua scrittura tra il primitivo /infantile e l’ingenuo non colto? A vieremu, dice sempre Nemo. Stasera lo uso nel senso che la notte porta consiglio…basta che porti qualcosa!


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4 risposte a ORE 23:35 —un pezzo di chiara, di quasi ventanni fa, che fa parte di un libro intitolato ” LA DEPRESSIONE” che in genere segue l’eccitaziuone o “mania” // vi do la buona notte, ma soffro che oggi non c’è stata buona musica tra di noi—Rimedio col solito pezzo sempre bello–addio

  1. Donatella D'Imporzano scrive:

    Io lo lascerei così: mi sembra un linguaggio molto bello, tenero ed efficace al tempo stesso.

    • Chiara Salvini scrive:

      TI RINGRAZIO MOLTO, MAGARI ASPETTO ANCHE NEMO SE PUO’, POI DECIDO…DI LASCIARLO COSI’!– PERCHE’ IERI MI VENIVA NON DA RISCRIVERLO, MA DA AGGIUNGERE COSE, MA NON SI PUO’ PERCHE’ E’ UN TESTO TROPPO VECCHIO CIOE’ TROPPE COSE SI SONO GRAZIE AL CIELO TRASFORMATE ED IO “QUASI” NON SONO PIU’ LA STESSA; SONO—CREDO IO–UN PO’ CAMBIATI I MIEI RAPPORTI CON GLI ALTRI, NEL SENSO CHE HO ACQUISITO UNA MARGINE DI DISTFNZA, IN PARTICOLARE VERSO PERSONE “TROPPO AMATE” E CREDO che IN VENTANNI (CON MIA FIGLiA CHE E’ USCITA DI CASA A VENTANNI…POI ADESSO CON MARITO E BAMBINO E ALTRO..SONO ANDATA A SANREMO RIENTRANDO NELLE GRINFIE OSSESSIVE DELLA FAMIGLIA CHE RESTA, MI OCCUPo DEI MIEI AFFARI—Tante cose tante cose ) DI AVER PARECCHIO RIVISTO L’IMMAGINE DI ME STESSA CHE SI E’ PER COSI’ ASSESTATA IN unA MEDIA O MEDIO-CRITA’ ( qualcosa a meta’ dagli estremi)–vedi sotto CHE AIUTA A SENTIRSI PARTECIPI CON LA MAGGIORANZA DELLA GENTE, NONOSTANTE IL PRIVILEGIO DEI SOLDI CHE LE TASSE SULLE RENDITE FANNO ANCHE BENE A TAGLIARE, MA ALLA NOSTRA ETA’ NON ABBIAMO CONDIZIONI DI INIZIARE UN’ATTTIVITA’ PRODUTTIVA ECC ECC—.MI SONO DI NUOVO PERSA—CHIUDENDO, PARLANDOTI ORA, OLTRE AL TUO IMPORTANTE PARERE, HO FINJTO DI CONVINCERMI CHE IL TESTO STA COME E’ STATO SCRITTO OLTRE TUTTO “DI GETTO”—DICO COSI’ PERCHE’ DA OTTOBRE A GIUGNO HO STESO GIU’ LA PARTE SULL’ECCITAZIONE E IL DELIRIO CON LA FINE DELLA STORIA >//E POI QUELLO SULLA DEPRESSIONE—LI AVEVO PROPRIO IN GOLA O GOELA COME DICE LA CANZONE CHE HO MESSO OGGI E CHE TU DOVRESTI TRADURRE—PER ME E’ UN lavoro stufevole stufevole stufevole stufevole—ciao grande ninìn.chiara
      lo saprai, ma devo aggiungere l’etimologia di mediocre (treccani) : “In origine, sinon. di medio, riferito a cosa che per grandezza, quantità o qualità è nel mezzo fra i due estremi:”

  2. nemo scrive:

    Lo trovo bello e ‘utile’. Basti riflettere sulla consapevolezza che : “….Vivendo in un piccolo orto nascosto, anche il linguaggio si modifica . … “. Una ‘rivelazione’ che avrebbe interessato anche Chomsky, il grande scienziato studioso del linguaggio. Grazie, cara Chiara.

    • Chiara Salvini scrive:

      Non dirmi che conosci bene Chomsky, è la passione di MG, ma per la parte politica // la parte linguistica, se non –dico per me—hai delle solide basi–e ti provi a leggere qualcosa, entri in uno stato confusionale…grazie, sei una stella che tira fuori qualcosa dell’altro lato della luna, quello che non si vede!| Per me è un gran complimento…come solo la primavera che porta il nuovo…Qui esagero, ma non fa mai male, ciao, stai bene tu e M., stai bene anche tu solo e un bel dì ci vedremo…chiara

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