ore 12:16 —– 1914-1918 —– “PIU’ PASSA IL TEMPO E PIU’ QUEL MASSACRO CI E’ VICINO” —jean echenoz, 1946 (vedi sotto)

 

 

Zanzibar | 11 ottobre 2014 alle 5:05 | Categorie: rassegna stampa | URL: http://wp.me/p3PnVM-39N

 

 

 

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Alberto Mattioli “Nel baule ho trovato la Grande Guerra”. “Ho letto il diario di un soldato e sono entrato in un inferno; più passa il tempo e più quel massacro ci è vicino”. Jean Echenoz «14» Adelphi (traduzione di Giorgio Pinotti) pp. 110, € 14   (DA LA STAMPA)


nota di chiara:


“Jean Echenoz, nato il 4 agosto 1946 a Valencienne. Studi di chimica organica a Lille. Studi di contrabbasso a Metz. Discreto nuotatore”.   ( questa la sua “autobiografia”)

attenzione, leggete bene!
Jean Ricardou in “Pour une théorie du Nouveau roman”, Essais, Seuil, collection « Tel Quel », Paris 1971, afferma : “le nouveau roman n’est plus l’écriture d’une aventure mais l’aventure d’une écriture “. I critici[1]affermano che la sua opera sarebbe addirittura emblematica della “postmodernità letteraria“, un Movimento che nasce negli Stati Uniti negli anni ’50 e rappresenta una volontà di rottura con la modernità.
Pensare che la cara chiaretta si credeva che il movimento fosse nato intorno a questo libro

jean françois lyotard, la condizione postmoderna, 1973, sottotitolo: “rapporto sul sapere”—Lyotard, come forse saprete, è un filosofo francese //

la chiaretta ignorantetta —-dopo aver studiato e studiato (cioè letto, che è troppo poco) il Modernismo—ha cercato di capire e capire varie volte negli anni riprendendolo questo Lyotard—senza riuscirci  una mazza.

 

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