Iosif Brodskij, Igor’ Olejnikov
La ballata del piccolo rimorchiatore
Illustrazioni di Igor’ Olejnikov
Traduzione di Serena Vitale
i cavoli a merenda, 40
2023, pp. 32
isbn: 9788845938061
Illustrazione di Igor’ Olejnikov
Anteo è un piccolo rimorchiatore che vive a Pietroburgo, tra marinai, fumo di ciminiere e grandi navi da scortare. Nei pochi momenti di riposo sogna di salpare per il vasto oceano e visitare paesi meravigliosi, ma non vuole sottrarsi alla sua vita di lavoro, che accetta con gioia e coraggio – una vita che solo i delicatissimi versi di Iosif Brodskij potevano rendere tanto luminosa nella sua piccola eroicità quotidiana.
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30 Agosto 2024
L’opera prima di Iosif Brodskij – un piccolo gioiello della letteratura per l’infanzia che parla al cuore di tutti.
Con le illustrazioni di uno dei più noti designer russi per l’infanzia, Igor’ Olejnikov, e la traduzione di Serena Vitale, è uscita anche in italiano una delicatissima storia in versi – l’unico testo poetico che Brodskij riuscì a pubblicare in patria, sulla rivista per l’infanzia «Kostër», nel 1962.
Anteo, un piccolo rimorchiatore, vede scorrere davanti a sé le grandi navi, che gli fanno sognare paesaggi esotici e fantastici, ma il suo umile compito non lo rattrista né lo delude. Anzi, le grandi navi che per qualche istante si trova ad aiutare ad attraccare e poi accompagna a salpare sono amici che lo rendono in qualche modo partecipe del destino che si svolge per ognuna nei mari sconfinati. «Non dovete compatirmi / se non posso seguirvi. / Salpate, nella bianca luce / del mattino, e portate / al vostro oceano natio / i miei saluti».
Secondo il mito, Anteo era un gigante alto più di 100 metri, che traeva le sue forze sovrumane dal contatto con la madre terra: a sconfiggerlo sarebbe stato Eracle, sollevandolo da terra e privandolo così dei suoi poteri. Nella ballata di Brodskij, la grandezza del piccolo rimorchiatore non è nelle sue dimensioni ma in questo suo servizio ai colossi, le navi che vedranno «mari in cui mai / io getterò l’ancora», nella consapevolezza che «qualcuno deve pur restare / accanto a questa terra».
È la missione del poeta, che osserva e interpreta, intuisce e anticipa il futuro, restando sul confine sottile tra le cose, tra mare e cielo, tra mare e terra: proprio come nella ballata, sullo sfondo della quale si profilano i contorni della splendida Leningrado-Pietroburgo, patria del poeta (le isolette del golfo di Finlandia, i merletti delle gru, il «tramonto impaziente, / e la Neva scintilla / del suo fuoco d’argento»).
La coscienza del proprio compito, della propria responsabilità («devo restare / lì / dove di me hanno bisogno»), si unisce nel finale all’evocazione del compiersi del destino della vita, della «rotta verso un sogno beato», verso il «paese d’oro / da dove ancora, / vuole la leggenda, / nessun rimorchiatore / è mai tornato».
Una storia quasi autobiografica, se si pensa che dieci anni dopo – nel 1972 – convocato dal KGB che gli chiede come mai non ha fatto domanda di andare all’estero, Brodskij risponderà che lui resterebbe volentieri a Leningrado, anche perché la letteratura serve a «salvare il prossimo uomo». La sorte disporrà diversamente: l’esilio, il Premio Nobel per la letteratura nel 1987, la morte e la sepoltura sull’isola di San Michele a Venezia.
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se volte, nel link, trovate le immagini più chiare e più grandi dove si leggono le parole
qualche immagine di SAN PIETROBURGO da Getty Images- link sotto
Il ponte Trotsky sul fiume Neva a Pietroburgo
una curiosità sul nome della città:
Fondata dallo zar Pietro il Grande (1672–1725) sul delta della Neva, dove il fiume sfocia nella baia omonima parte del golfo di Finlandia, fu a lungo capitale dell’Impero russo, funzione che perse il 5 marzo 1918.
Il 1º settembre 1914 per volere dello zar Nicola II fu rinominata Pietrogrado e mantenne questo nome fino al 26 gennaio 1924, quando (cinque giorni dopo la morte di Lenin) la città venne ribattezzata in Leningrado.
Mantenne tale nome fino al 6 settembre 1991, quando ritornò alla denominazione originale tramite un referendum popolare che decise Leningrado come nome dell’oblast.
La città nel 2021 aveva quasi 6 milioni di abitanti, è la seconda città della Russia
https://it.wikipedia.org/wiki/San_Pietroburgo
cattedrale di San Pietro e Paulo e il Museo L’Ermitage
Interno del Palazzo d’Inverno nell’Ermitage, la grande scalinata
un’antica cromolitografia di San Pietroburgo
Quando la città fu occupata dai Tedeschi nel 30 gennaio 1944 dopo un lungo assedio iniziato l’8 settembre 1941 fino al 27 gennaio 1944. Si stima che 800 000 dei tre milioni di abitanti della città siano morti durante l’assedio. da: Wikipedia, San Pietroburgo
IL MUSEO NAVALE CENTRALE E L’INCROCIATORE AURORA
Di primo mattina, passanti guardano il ponte sulla Neva che si alza per far passare una nave, in una delle notti bianche di giugno. Porto d’imbarco.
Vista aerea della città di San Pietroburgo
Palazzi e la cattedrale di Sant’Isacco sulla Neva
Il fiume Moyka che scorre nella città dalla Neva, palazzi Settecenteschi e la cupola d’oro della cattedrale di Sant’Isacco
La cattedrale di San Nicola dei Marinai, una delle più importanti chiese di San Pietroburgo, eretta nel 1762
Interno della Chiesa Bassa di San Nicola dei Marinai
da wikipedia : L’edificio ha due livelli: una chiesa bassa sorregge una chiesa alta, riccamente ornata
Vista della Cattedrale di San Nicola dei Marinai dall’Hotel Sowjetskaja verso mezzanotte a luglio. Sullo sfondo si vedono la cattedrale di Sant’Isacco e le torri della Cattedrale di San Pietro e Paulo
– Opera propria
Manifestazione delle donne lavoratrici l’8 marzo 1917 che diventò il primo giorno della Rivoluzione di febbraio
Giorni di ottobre del 1917 a Mosca. I lavoratori di Zamoskvorechye combattono da una piattaforma di tram blindata. Il 3 novembre 1917, una rivolta armata a Mosca vinse. L’istituzione del potere sovietico a Pietrogrado e a Mosca fu cruciale per la vittoria della rivoluzione in tutto il paese.
–scritta in italiano da: https://www.album-online.com/detail/en/MGI1ZDRhMA/october-days-1917-moscow-zamoskvorechye-workers-fighting-armoured-tram-platform-alb5301061?sT=ZAMOSKVORECHYE+WORKERS&iSF=3
Febbraio 1942: una donna porta una corpo
February 1942: A woman carries away a corpse on a sledge down Nevski Prospect, Leningrad’s main avenue, during the siege of Leningrad when many died of starvation. (Photo by D. Trakhtenberg/Slava Katamidze Collection/Getty Images)