video, intervista a STEFANIA PROIETTI ( PATTO AVANTI ) + LORENZO GIARRELLI, Elezioni in Umbria, i giallorosa sono avanti di un soffio: volata su indecisi e astenuti- La sfida con Proietti–IL FATTO QUOTIDIANO 1 NOVEMBRE 2024

 

 

 

 

LA CANDIDATA DEL PATTO AVANTI, STEFANIA PROIETTI

video, 4 min. ca

 

 

 

IL FATTO QUOTIDIANO 1 NOVEMBRE 2024
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urne

Elezioni in Umbria, i giallorosa sono avanti di un soffio: volata su indecisi e astenuti

 

La sfida con Proietti

 

Il 30 luglio 2024 la coalizione di centrosinistra composta da PDM5SAVS e Patto Avanti sceglie Proietti come candidata alla presidenza della Regione Umbria alle elezioni del 17-18 novembre. Il 16 agosto seguente Proietti scioglie la riserva e accetta la candidatura con il sostegno in definitiva, dei tre partiti e di quattro liste civiche

 

 

 

Guai a farsi illusioni. I giallorosa – che in Umbria si chiamano Patto Avanti – sanno che l’inchiesta ai danni di Donatella Tesei potrebbe non spostare neanche un decimale a vantaggio di Stefania Proietti, sindaca di Assisi che sfida la governatrice alle Regionali del 17 e 18 novembre. Certo, qualche segnale incoraggiante c’è, ma tutti parlano di un testa a testa che sarà fortemente condizionato dall’astensione.

Qui i pronostici sono stati montagne russe. Lo racconta Andrea Fora, forzista locale: “Un paio di mesi fa sembrava che Proietti avesse il vento in poppa, anche a causa delle amministrative vinte a Perugia da Vittoria Ferdinandi.

Poi pian piano Tesei ha ricucito”. Le notizie dell’inchiesta sulla p

residente leghista – archiviata causa abolizione dell’abuso d’ufficio – danno però argomenti ai 5 Stelle: “Tesei deve comunque chiarire – attacca la deputata umbra Emma Pavanelli – e con essa l’assessora Agabiti. È una questione di decenza istituzionale”.

 

L’ultimo sondaggio è di Swg ( quello di La7 ):

+Proietti è stimata in una forbice tra il 47 e il 51 per cento, mentre Tesei sta tra il 45,5 e il 49,5. Equilibrio su cui pesa un 25 per cento di indecisi e la solita fetta di astensione:

“In Umbria di solito l’affluenza va un po’ meglio che nel resto d’Italia – ragiona Fora – e cinque anni fa fu al 64 per cento, ma sto girando la Regione e in generale mi rendo conto del bassissimo livello di interesse per la politica. Spero che le cose migliorino a ridosso del voto”.

In Liguria però lo scandalo che ha portato al patteggiamento Giovanni Toti non ha provocato alcuna reazione in nome della legalità. Anzi: gli elettori hanno disertato in massa le urne, lasciando l’affluenza al 45 per cento ( A Sanremo, il 40 % ).

I giallorosa umbri hanno un paio di buone ragioni per sperare in un esito diverso: “Qui siamo partiti oltre un anno fa con un accordo programmatico tra Pd e 5 Stelle – spiega l’ex deputata del Movimento Tiziana Ciprini, attivissima in campagna elettorale – a cui poi si sono unite anche altre forze. E poi, a differenza della Liguria, si è deciso di andare insieme su una candidata civica e di rinnovamento come Proietti”.

Una lista civica ha accolto qualche renziano, ma il simbolo di Iv non c’è. Compromesso molto più indolore rispetto all’eterno balletto ligure, complicato dal fatto che Iv a Genova avesse sostenuto Marco Bucci con al destra. Il caso Tesei arriva mentre Proietti ha una serie di appuntamenti a Perugia. La sindaca di Assisi non si illude: “Non credo cambi molto nella corsa elettorale. Certamente lascia molto l’amaro in bocca una questione in cui, al di là dell’abuso d’ufficio, c’è sicuramente un motivo di inopportunità politica”.

Anche perché nel centrosinistra se lo ricordano bene, come andò l’ultima volta: nel 2019 la Regione fu travolta da un’inchiesta sulla sanità che portò alle dimissioni la presidente dem Catiuscia Marini e fu sull’onda di quello scandalo che la destra di Tesei travolse il primo esperimento di alleanza Pd-5Stelle, rappresentato dal candidato Vincenzo Bianconi:

“In Umbria è rimasta una certa sensibilità per i temi etici – è la versione di Ciprini – il problema è che in queste ore mi pare la notizia dell’indagine su Tesei sia stata data molto in sordina dai media locali. Non so quanto sia stata capita”. Restano un paio di settimane per raccontarlo agli elettori. E così scongiurare, data per scontata la vittoria in Emilia-Romagna, un 2 a 1 per il centrodestra alle Regionali d’autunno.

 

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