Paolo Frosina e Davide Milosa –L’inchiesta di Milano. “Abbiamo in mano la banca dati dello Stato: non ci scopriranno”: avevano in “squadra” gli stessi “manutentori” del sistema informatico ingaggiati dallo Stato. IL FATTO QUOTIDIANO.IT — 28 OTTOBRE 2024

 

nota.

CED -CENTRO ELEABORAZIONE DATI

 

CED NAZIONALE — il Centro elaborazione dati interforze del ministero dell’Interno, il cervellone che raccoglie tutte le informazioni di pubblica sicurezza fornite dalle forze dell’ordine (denunce, carichi pendenti, condanne, semplici controlli di polizia…).

 

 

IL FATTO QUOTIDIANO.IT — 28 OTTOBRE 2024

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2024/10/28/abbiamo-in-mano-la-banca-dati-dello-stato-non-ci-scopriranno/7745682/

 

 

L’inchiesta di Milano

 

“Abbiamo in mano la banca dati dello Stato: non ci scopriranno”

 

L’intercettazione – L’hacker: “Ho in squadra i manutentori del Ced nazionale”. I pm: un ex consigliere di Leonardo sapeva dei dossier

 

Di Paolo Frosina e Davide Milosa 

“I nostri contatti su Londra … che è parte della nostra squadra che poi conoscerete, sono i manutentori per lo stato italiano del Ced che è l’infrastruttura Ced ok?”. Basterebbe questa frase per spiegare a quale livello sia giunta l’associazione di “spioni” scoperta dalla procura di Milano: avevano in “squadra” gli stessi “manutentori” del sistema informatico ingaggiati dallo Stato.Per inquadrare la gravità della vicenda continuiamo a leggere le frasi di Samuele Calamucci, hacker e consulente informatico, secondo l’accusa uno dei capi della presunta associazione a delinquere dedita a fabbricare dossier tramite accessi illeciti alle banche dati dello Stato.

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“Le mie interrogazioni – dice mentre viene intercettato – non le fa un poliziotto, le fa direttamente… i miei ragazzi sono quelli che hanno fatto l’infrastruttura e fanno la manutenzione! Ti faccio un esempio, qua c’è il server del Ced… i miei ragazzi sono quelli che hanno fatto l’infrastruttura e fanno la manutenzione! È quello il trucco!”.Calamucci spiega all’altro presunto dominus della cricca, l’ex superpoliziotto Carmine Gallo – entrambi ai domiciliari – qual è il suo segreto per ottenere informazioni senza lasciare traccia: un canale diretto con chi gestisce l’infrastruttura informatica del Ced, il Centro elaborazione dati interforze del ministero dell’Interno, il cervellone che raccoglie tutte le informazioni di pubblica sicurezza fornite dalle forze dell’ordine (denunce, carichi pendenti, condanne, semplici controlli di polizia…). Per scaricare dati dal Ced, afferma Calamucci, non gli serve un complice nell’amministrazione: può attingere direttamente da una copia online dell’archivio. In questo modo evita che il sistema produca la segnalazione prevista in caso di ricerche su soggetti politicamente esposti.Lo scambio captato dagli investigatori è chiarissimo. “I deputati, i senatori e i consiglieri regionali non possiamo farli perché c’è l’alert”, osserva Gallo. “No, nel nostro caso non c’è l’alert! Hai visto come ti arriva? Non c’è la richiesta di nessun operatore… è un backup del server! La piattaforma attinge facendo il giro… perché il server ce l’abbiamo a Londra? Perché se lo fai Italia su Italia ci mettono le manette… quello è il nostro segreto che ci dà un vantaggio di anni”, spiega Calamucci.

Gli inquirenti milanesi – guidati dai pm Francesco De Tommasi e Gianluca Prisco, coordinati dalla procuratrice aggiunta Alessandra Dolci – sono al lavoro per verificare queste affermazioni che, fossero vere, evidenziano un buco clamoroso nella sicurezza pubblica. Ma che la banda degli hacker avesse accesso a documenti assai sensibili sembra emergere in modo chiaro dall’inchiesta.

Tra i file a disposizione di Calamucci c’è un rapporto apparentemente intestato all’Aisi, l’agenzia di intelligence per l’interno, composto da 43 pagine tutte contrassegnate con la sigla “riservato”. Ma c’è di più.

 

NOTA DEL BLOG

AISI=L’Agenzia informazioni e sicurezza interna  delegata alla sicurezza interna della Repubblica Italiana,. Parte del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, ha compiti di informazione, sicurezza e di controspionaggio all’interno del territorio nazionale.
Direttore,  dott. Bruno Valensise (dal 19 aprile 2024)-
Presidente : Giorgia Meloni ( dal 22 ottobre 2022 )

 

Sede unitaria dei servizi segreti italiani
DA:  Wikipedia

RIPRENDE L’ARTICOLO DEL FATTO

 

Dagli atti emerge un collaudato rapporto tra Gallo, Calamucci e Pierfrancesco Barletta (non risulta indagato), attuale vicepresidente di Sea (società che gestisce gli aeroporti milanesi) e fino all’anno scorso nel cda di Leonardo, colosso statale degli armamenti.

È lui a cedere a Gallo le quote della Equalize, la società che per i pm era la centrale dello spionaggio, nella cui sede conservava un ufficio. Nel 2022, mentre siede nel board di Leonardo, commissiona a Calamucci la copia forense di alcuni telefoni e gli chiede se il tecnico che la eseguirà è “uno nostro fidato”, dimostrando così da subito, scrive il pm, “di non essere estraneo alle dinamiche criminali dell’organizzazione”. “Shhh… non esce una mosca”, lo rassicura l’altro, offrendogli “in omaggio” anche l’installazione illegale di un trojan.

In un’intercettazione con l’imprenditore reggiano (anch’egli indagato) Giulio Cornelli, Calamucci si vantava di come la Equalize godesse “di una copertura politica sia a destra che a sinistra” grazie rispettivamente a Barletta e a Enrico Pazzali, presidente di Fiera Milano a sua volta indagato (vicino alla Lega).

Insomma, dentro il cda Leonardo, colosso industriale della Difesa, partecipato dallo Stato, c’era chi sapeva di questa centrale di spionaggio. E non denunciava. Anzi, ne chiedeva il supporto.

 

 

 

da: 

OPENONLINE — 28 OTTOBRE 2024– ALESSANDRO D’AMATO

https://www.open.online/2024/10/28/banche-dati-spionaggio-equalize-archivi-polizia/

 

 

1.  da sinistra –CARMINE GALLO, EX SUPERPOLIZIOTTO

3.  erede della Del Vecchio (LUXOTTICA ed altro ) –LEONARDO MARIA DEL VECCHIO

4. MATTIA ARPE – Un giovane virgulto della finanza negli anni 2020.. poi

 

 

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