Teresa Scalese & Enrico Melozzi cantano Vola Vola Vola, a La Notte dei Serpenti, il concertone diretto da Enrico Melozzi per celebrare la tradizione popolare abruzzese. 24 agosto 2024 + video, 2 h ca – Raipaly — il Contertone ( 2024 )

 

 

storia della canzone- da Wikipedia

 

Vola vola vola è un brano musicale di Guido Albanese e Luigi Dommarco del 1922. Scritto in dialetto ortonese ( Ortona, provincia di Chieti, Abruzzo ), allude nel titolo e nel testo a un gioco infantile, pretesto per un ricordo d’amore. Vinse il concorso regionale per la Festa delle canzoni di Teramo nel 1922 e, riconoscimento ancora più importante, raggiunse il primo posto al Festival della canzone italiana di Parigi nel 1953. Raro esempio di canzone popolare italiana dialettale non napoletana di successo internazionale, Vola vola vola è divenuta nel tempo una delle più note canzoni popolari abruzzesi, conoscendo numerose incisioni.

Vola vola vola allude a un semplice gioco infantile abruzzese nel quale alcuni ragazzi raccolti intorno a un compagno poggiano l’indice sul ginocchio di questi: il ragazzo che comanda il gioco pronuncia rapido le parole «Vola vola vola…» e il nome di un animale. Se si tratta di un animale volante, gli altri devono «volare», sollevando il dito, altrimenti no. Chi sbaglia è costretto a pagare pegno.

In realtà, è una canzone d’amore che ambienta il corteggiamento nell’età infantile, in modo vuoi nostalgico e delicato, vuoi malizioso. Nel testo di Dommarco risiede probabilmente una delle chiavi del successo del brano, ma buona parte si deve anche alla scrittura musicale di Albanese, semplice e popolare: un tempo di mazurca che alterna una strofa a due ritornelli (ABB) e richiama la struttura del canto agreste, ove le strofe si intendono corali e il ritornello solistico.

Ciascun ritornello, proprio come nel gioco, inizia con le parole «E vola vola vola vola…» e prosegue nominando un volatile,  specialmente noto è il verso «E vola lu cardille», al punto di confondersi con il titolo del brano, anche mercé i riferimenti al cardellino nella poesia o nella canzone napoletana, o citazioni come quelle presenti nel Cardillo addolorato (1993) di Anna Maria Ortese.

Dopo il terremoto dell’Aquila del 2009, frequenti sono state le interpretazioni di Vola vola vola in occasione di iniziative di solidarietà con la popolazione abruzzese.

Maurizio Crozza ha parodiato il brano più volte per ironizzare sul senatore abruzzese Antonio Razzi.

 

 

da: Wikipedia.org/ wiki / Vola vola vola
https://it.wikipedia.org/wiki/Vola_vola_vola#:~:
text=Vola%20vola%20vola%20%C3%A8%20un,
per%20un%20ricordo%20d’amore.

 

 

 

 

 

Vola, vola, vola

Testo originale (in dialetto abruzzese)

Vulesse fa’ ‘revenì pe’ n’ora sole
lu tempe belle de la cuntentezze,
quande pazzijavame a vola vola
e te cupre’ de vasce e de carezze

E vola, vola, vola, vola, vola
e vola lu pavone,
si tiè lu core bbone
mo fammece arpruvà.

‘Na vote pe’ spegnà lu fazzulette,
so’ state cundannate de vasciarte.
Tu te scì fatte rosce e me scì ditte
di ‘nginucchiarme prima e d’abbracciarte.

E vola, vola, vola, vola
e vola lu gallinacce,
mo si ti guarde ‘n facce
mi pare di sugnà

Come li fiure nasce a primavere,
l’ammore nasce da la citilanze.
Marì, si mi vuò bbene e accome jere,
né mi luvà stù sogne e sta speranze.

E vola, vola, vola, vola
e vola lu cardille,
nu vasce a pizzichille
né mi le può negà.

Nà vota ‘r’na pupuccia capricciosa,
purtive trecci appese e lu fruntine,
mo ti si fatte serie e vruvignose,
ma ss’ucchie me turmente e me trascine.

E vola, vola, vola, vola
e vola la ciaramella,
pe’ n’ore cuscì belle
vulesse sprufunnà.
——–

 

TRADUZIONE IN ITALIANO

Vorrei far tornare per un’ora sola
il tempo bello della contentezza,
quando giocavamo a “vola vola”
e ti coprivo di baci e di carezze.

E vola vola vola vola
e vola il pavone;
se hai il cuore buono
ora fammici riprovare.

Una volta, per disimpegnare il fazzoletto,
sono stato condannato a baciarti.
Tu ti sei fatta rossa e mi hai detto
d’inginocchiarmi prima e d’abbracciarti.

E vola vola vola vola
vola il gallinaccio;
ora se ti guardo in faccia
mi pare di sognare.

Come i fiori nascono a primavera,
l’amore nasce dalla fanciullezza.
Maria, se mi vuoi bene come ieri,
non togliermi questo sogno e questa speranza.

E vola vola vola vola
e vola il cardellino;
un bacio con pizzicotti sulle guance
non me lo puoi negare…

Una volta eri una bambina capricciosa,
portavi le trecce appese e il frontino;
ora ti sei fatta seria e vergognosa,
ma quegli occhi mi tormentano ed ammaliano.

E vola vola vola vola
vola la ciaramella;
per un’ora così bella
vorrei sprofondare.

 

testo

DA :

CORO CAI ROMA.IT

https://www.corocairoma.it/vola-vola-vola/

 

 

 

se qualcuno volesse vedere o dare solo un’occhiata allo spettacolo

LA NOTTE DEI SERPENTI 

può aprire il link sotto di RAIPLAY– AGOSTO 2024

 

VIDEO – 2 h  e altri minuti

https://www.raiplay.it/video/2024/08/La-Notte-dei-Serpenti-2024—23082024-0d45e515-447d-4910-8742-bfb46170a817.html

 

 

La seconda edizione del concertone ideato e diretto dal Maestro Enrico Melozzi per omaggiare e celebrare la cultura e la tradizione musicale abruzzese. Un viaggio attraverso il tempo e la musica, dove le antiche melodie si fondono con ritmi contemporanei, creando un tessuto sonoro che risuona con l’anima della terra. Sul palco, insieme a tanti artisti e musicisti abruzzesi, i grandi nomi del panorama musicale italiano e internazionale per prestare le loro voci ai canti della tradizione popolare abruzzese, per l’occasione rivisitati in una chiave musicale moderna ed eseguiti dal vivo dall’Orchestra dei Serpenti.

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