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TORRIGLIA
video, 0.07 minuti
Torriglia (Toriggia in ligure) è un comune italiano di 2 185 abitanti ( dati 31 aprile 2022 ) della città metropolitana di Genova in Liguria.
i suoi famosi canestrelli
così è meglio..
Lago Brugneto e le colline del parco dell’Antola
Lago del Brugneto
TORRIGLIA : UNA STRADA DEL CENTRO
Il borgo di Torriglia ebbe molto probabilmente origine in epoca romana.
In epoca medievale Torriglia fu sede di un vero e proprio centro di evangelizzazione della val Trebbia con la presenza dell’antica abbazia di Patrania, citata nei testi come abatiam de Patrania.
In seguito divenne feudo dal 1227 della famiglia Malaspina, già signori della Lunigiana e del levante ligure, grazie all’approvazione dell’imperatore Federico II di Svevia.
Intorno alla metà del XIII secolo fu sottoposto ai conti Fieschi di Lavagna, i quali edificheranno in un periodo successivo il locale castello per la difesa del borgo; quest’ultimo venne poi sottoposto al controllo della Repubblica di Genova, mantenendo però ai Fieschi l’ufficiale investitura sul feudo.
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Durante la seconda guerra mondiale si distinse per le lotte partigiane di Resistenza, infatti qui nacque quella che divenne nota come Repubblica di torriglia, la “Prima Repubblica partigiana della Liguria”
altro nel link :
https://it.wikipedia.org/wiki/Torriglia
La parrocchia San Pietro nel borgo di Pentema ( Torriglia )
Davide Papalini
Questa è sicuramente una storia golosa, la storia del Canestrello di Torriglia
Questa è la storia di un dolce che fu moneta, una lunga storia che narra di tempi in cui in Alta Valle e in tutta la Val Trebbia, lontano dal mare, le farine in generale, sia di segale che di frumento scarseggiavano, e la farina bianca era un lusso per pochi, certo da non sprecare per qualcosa di superfluo come un dolce.
Un giorno però, pare che dei produttori di ostie,che all’epoca erano sicuramente commercianti benestanti, cominciarono a sfornare dei biscotti a forma di margherita prodotti con farina bianca e burro, il massimo dell’abbondanza per l’epoca, questi biscotti furono chiamati Canestrelli.
La vendita di queste “primizie” cominciò sui sagrati delle chiese per finire poi sui mercati ed arrivare a Genova “La Superba” la quale, decise di rappresentarli sul Genovino, la moneta d’oro coniata dai genovesi, di fatto la prima moneta della storia di cui parleremo in un’altra occasione.
Il Canestrello che diventa moneta
Dalle storie raccontate davanti ai camini, si narra di come in Alta Val Trebbia per un periodo non meglio precisato i Canestrelli furono una moneta di scambio, pare utilizzata per diverse compravendite, da qui si dice, l’idea di rappresentare il Canestrello anche sul Genovino coniato dalla Repubblica di Genova.
Secondo alcuni a conferma di quanto narrato, vi è il fatto che all’inizio dell’ Ottocento con Genova entrata nel Regno di Sardegna, gli iscritti alla Confraternita di San Vincenzo di Torriglia, pagavano la tassa di iscrizione di una “Mutta” moneta allora corrente coniata dai Savoia, ricevendo come resto un Canestrello, a parziale conferma di un’abitudine risalente all’anno 1500.
Tornando al valore dei Canestrelli, la loro comparsa su di un documento ufficiale risale al 1576 per un fatto accaduto in Val Trebbia, dove un tizio fu aggredito e derubato di una cesta di Canestrelli, tanto questi fossero considerati di valore.
Oggi invece…
Storie o leggende a parte, una cosa è certa, nel 1829 nel Bar Caffè di Torriglia gestito da una certa “Pollicina” nome d’arte di Maria Avanzino che insieme al marito gestiva il famoso bar, cominciarono ad essere commercializzati diciamo ufficialmente i primi Canestrelli.
Da quel periodo in poi fino ai giorni nostri, il successo del dolce che fu moneta non si fermò più, tanto che ogni anno all’inizio del mese di giugno vi è un Festival del Canestrelletto di Torriglia a celebrarne la bontà.
Oggi sul mercato vi sono i Canestrelli di Torriglia, quelli ufficiali, ma nel tempo la produzione di questi biscotti che ingolosiscono anche per l’abbondanza di burro nell’impasto, è diventata famosa anche a Santo Stefano D’Aveto e all’Acquasanta, paesi entrambi nella provincia di Genova come Torriglia.
da :
https://www.genovagolosa.it/storia-del-canestrello-di-torriglia/
Il ritratto di Rosa Garaventa, possibile “Bella de Torriglia”, realizzato da Lumàchi. Si trova sotto l’Arco in Piazza Fieschi –àò – Opera propria
O ritræto da Rêuza Garavénta, poscìbile “Bèlla de Torìggia”, fæto da-o Lumàchi. O s’atróva sótta l’Èrco inta Ciàssa Fiéschi.
A Torriglia si può trovare, una tipica torta, composta da pasta frolla e impasto di mandorle, che porta il nome di Bella di Torriglia.
Filastrocche :
- A bella de Torriggia cô çento galanti a l’é morta figgia. (La bella di Torriglia con cento galanti è morta signorina).
- A l’é a bella de Torriggia: tutti a vêuan e nisciûn s’a piggia, ma quando poi a s’é maiâ, tutti orieivan aveila sposâ. (È la bella di Torriglia: tutti la vogliono e nessuno se la piglia. Ma quando poi si è maritata, tutti avrebbero voluto averla sposata).
- A dixe a figgia de Torriggia: chi vêu troppo, ninte piggia. (Dice la ragazza di Torriglia: chi troppo vuole, niente piglia).
video, 4 min. ca —
Castello Fieschi di Torriglia
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RICETTA DEI CANESTRELLI DELLA PASTICCERIA DELLA PASTICCERIA GUANO
che, da quasi quarant’anni, sforna i classici biscotti a sei punte con l’inconfondibile ‘buco’, largo ‘un dito
” Il ‘segreto’ dei canestrelli è la frolla tre, due, uno, composta di tre etti di farina, due di burro e uno di zucchero, a cui aggiungere a piacimento aromi o liquori, secondo i propri gusti.
INGREDIENTI
300 grammi di farina
200 grammi di burro
100 grammi di zucchero
Cinque uova
PROCEDIMENTO E COTTURA
Amalgamare insieme zucchero e burro fino a ottenere un impasto omogeneo. “In questa fase – aggiunge Massimo – chi lo desidera può aggiungere qualche goccia di marsala o di rum, per aromatizzare”.
Una volta uniti i primi due ingredienti, si aggiungono cinque rossi d’uovo, come vuole il disciplinare del consorzio, mentre il bianco si tiene da parte e si impiega successivamente. Si aggiunge poi la farina e quando l’impasto è omogeneo, lo si lascia riposare per un paio d’ore in frigo o in un luogo fresco.
Si stende poi la pasta con uno spessore che varia tra gli otto millimetri e il centimetro, di dà la forma e con il bianco d’uovo si spennellano i biscotti per far si che diventino lucidi. Si inforna poi a 200/220 gradi fino a che i biscotti non sono dorati.
Il consiglio di Maurizio, poi, è quello di adottare uno stratagemma per dare a tutti la stessa altezza: “si possono creare degli spessori su cui far scorrere il matterello, un ‘trucco’ che le donne, una volta, usavano spesso in cucina”. ”
DA :
Pare – leggendo l’articolo – che oggi siano molto apprezzati i canestrelli ricoperti di cioccolato fondente o bianco
a Torriglia, ma c’è anche a Genova:
( sembra essere questa ) —
Pasticceria Guano Molassana
010 8360310 via molassana 102 r
paolo conte ( l’autore ) ci canta Genova per noi
BRUNO LAUZI — Se lo preferite, io l’ho conosciuta così, 1975- L’ho sentita per la prima volta in un quartiere di Genova, in un bar con il juke- box, quando ho avuto il permesso di uscire, accompagnata—
Gnam gnam…