Per secoli, dal Medioevo sino ai nostri giorni, la strada che oggi ha assunto l’anonima sigla di “SS89”, fu percorsa da migliaia di pellegrini provenienti da tutta la cristianità̀, diretti alla grotta dell’Arcangelo Michele. Ad essi si aggiunsero i cavalieri crociati in procinto di imbarcarsi per le crociate, guerre combattute tra l’XI ed il XIII secolo, promosse dalla Chiesa cattolica volte alla riconquista della Terra Santa dal dominio islamico. Uomini sfiniti dal lungo viaggio per mare, raggiungevano con una breve digressione le pendici della montagna e vi sostavano prima di affrontare l’ascesa e poi di nuovo riprendere il lungo cammino verso nord. Sorsero così lungo la strada e anche nella piana di Siponto numerosi ostelli per ricoverare gli stanchi viandanti, affidati alla gestione di Ordini religiosi e cavallereschi. Dopo secoli, quasi tutti scomparvero. Uno solo ne sopravvive, coi resti delle fabbriche conventuali in rovina e la chiesa integra nonostante, o forse grazie alle manomissioni subite: quello intitolato a San Leonardo, che dalla località̀ in cui sorge, una lieve ondulazione del terreno presso il corso di un antico torrente, il Candelaro, è detto “in Lama Volara”; ma per lo più̀ è conosciuto come San Leonardo di Siponto.
segue :
articolo di Raffaele Di Sabato
https://www.manfredonianews.it/2021/07/11/
cartina da:
www. Italys.com
cartina della Puglia
da Barbarhouse
Nel giorno del solstizio di giugno, la luce solare che filtra all’interno della chiesa attraverso il “foro gnomonico” posto sul tetto proietta la sagoma di un rosoncino ad undici raggi che, nel momento in cui il Sole sul meridiano locale è alla massima altezza angolare rispetto all’orizzonte, risulta posizionata perfettamente al centro della zona di pavimento tra le due colonne adiacenti all’ingresso nord. ( testo da Wikipedia )
https://www.manfredonianews.it/2021/07/11/
Una finestra dell’abbazia
– Opera propria
Opera propria
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Opera propria
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Opera propria
–ch. — come sono raffinati questi disegni .. !
Opera propria
–ch. –e che vestiti avevano queste donne–
capitello raffigurante Balaam e la sua asina
– Opera propria
nota: Rembrant
Balaam e l’asino (1626) di Rembrandt ( 1626 ), realizzato durante il suo soggiorno a Leida e ora conservato al Musée Cognacq-Jay di Parigi. Il dipinto raffigura il racconto biblico dell’asina parlante che discute con l’indovino Balaam
–
NOTA : La storia di Balam e l’asino è molto complessa, anche perché ci sono perlomeno due versioni; è una bella storia, la racconterò così:
” Alla partenza di Balaam si accende l’ira di Dio, cosicché appare l’angelo del Signore con in mano la spada per ostacolare il suo cammino. L’asina, l’unica a vedere l’angelo, cerca di deviare la strada per tre volte, mentre Balaam, infuriato ed ignaro, comincia a percuotere la ciuchina che, a causa dell’impedimento dell’angelo, rifiuta di muoversi. A questo punto l’asina riceve miracolosamente il potere di parlare e si lamenta del trattamento ricevuto dal suo padrone.
«Che ti ho fatto perché tu mi percuota già per la terza volta?». Balaam rispose all’asina: «Perché ti sei beffata di me! Se avessi una spada in mano, ti ammazzerei subito». L’asina disse a Balaam: «Non sono io la tua asina sulla quale hai sempre cavalcato fino ad oggi? Sono forse abituata ad agire così?». Ed egli rispose: «No».»
Allora Dio concede anche a Balaam di vedere l’angelo, che lo informa che il comportamento dell’asinella è stata l’unica ragione che lo ha trattenuto dall’ucciderlo una volta per tutte. Balaam immediatamente si pente, domanda se deve tornare indietro, ma l’angelo gli ordina di proseguire “…ma dirai soltanto quello che io ti dirò”. ”
Croniche di Norimberga
– Bil’am et l’Ange
da :
https://it.wikipedia.org/wiki/Balaam
SIPONTO
Siponto (in latino Sipontum, in bizantino e in greco antico: Σιπιούς?) è una località, nonché quartiere, della città di Manfredonia in Puglia, distante circa 2 km dal centro storico manfredoniano e oggi inglobata nell’area urbana della città di cui risulta essere una zona residenziale oltre che quella più vicina all’omonimo parco archeologico, tra i maggiori del Mezzogiorno d’Italia. Fu un’antica città e porto dell’Apulia. Siponto, divenuta poi Manfredonia, fu una delle più attive colonie romane. Il sito archeologico, di cui solo una parte è stata oggetto di scavi, è di grandissimo pregio per le evidenze che presenta, risalenti prevalentemente alla fase romana. L’area del Parco Archeologico è quella più prossima alla basilica medievale in stile romanico pugliese, sorta accanto ai resti di una basilica paleocristiana, tuttavia l’area di interesse archeologico è molto più vasta ed, in parte, ricade in proprietà private, fattore che ha fortemente limitato le attività di ricerca. Infatti la città era un centro importante non solo per quel che riguarda i commerci ma anche per la posizione strategica di cui godeva, porto naturale del nord della regione posto innanzi al golfo protetto dal Gargano.
La località è un rinomato centro balneare conosciuto come Lido di Siponto.
Il nome Siponto sembrerebbe derivare da Sepiunte, Σιπιούς, o Sepius per l’abbondanza di seppie pescate in passato in questa località.
La piana a sud del Gargano era abitata sin da epoca neolitica. La grotta Scaloria – Occhiopinto fu frequentata attorno alla metà del IV millennio a.C. per scopi cultuali e come necropoli. Sono stati rinvenuti contenitori di ceramica dipinta collocati su tronconi di stalagmiti spezzate e con all’interno stalattiti concrezionate per lo stillicidio delle acque ricadenti dalla volta.
segue in : https://it.wikipedia.org/wiki/Siponto
SIPONTO, LA BASILICA DI SANTA MARIA MAGGIORE
Ra Boe / Wikipedia
L’interno della chiesa è databile all’XI secolo. La chiesa è un gioiello dell’arte romanico pugliese, pur mostrando influenze islamiche e armene.
La prima data documentata è quella del 1117, quando la chiesa venne solennemente consacrata.
Per secoli è stata custodita l’icona di Maria Santissima di Siponto, databile all’XI secolo e custodita attualmente nella cattedrale di Manfredonia per questioni di sicurezza; come anche la statua lignea detta la Sipontina o Madonna dagli occhi sbarrati dell’XI secolo, in legno policromo di carrubo d’origine bizantina, che fu la prima Madonna che si venerò a Siponto.
La sacra icona della Vergine di Siponto durante la processione del 2008
– https://it.wikipedia.org/wiki/File:Madonnasiponto.jpg Foto di Marcello Castigliego
E’ CUSTODITA NELLA CATTEDRALE DI MANFREDONIA:
AUTORE DELLA FOTO :: Manfredonia di Wikipedia in italiano
SANTA MARIA DI SIPONTO CHIMATA ” LA SIPONTINA ” DA SIPONTO
FOTO : https://www.foggiareporter.it/santa-maria-di-siponto-madonna.html
La statua lignea della Theotokos di Siponto: “La Sipontina
ARTICOLO DI Aldo Caroleo il 9 dicembre 2022.
PRIMA E DOPO LA RESTAURAZIONE
Bellissima la pietra bianca con cui sono costruiti gli edifici.