RAIPLAY –passato e presente — stagione 2023 / 2024
Intellettuale eclettico, romanziere, drammaturgo, saggista, pittore “Pippo” Fava è stato, soprattutto un grande giornalista. Nella sua Catania, dove l’informazione, gestita in regime di monopolio, era complice di un sistema di potere mafioso, nel 1980 Fava è chiamato a dirigere il Giornale del Sud. Con il prof. Salvatore Lupo . Conduce Paolo Mieli. Con la partecipazione di Carla Oppo.
I VOLTI DIPINTI DA GIUSEPPE FAVA
https://www.nuoveedizionibohemien.it/index.php/i-volti-nei-dipinti-di-giuseppe-fava/
Studio sul dolore, 1965
da :
https://www.artapartofculture.net/2021/09/18/giuseppe-fava-sulla-luna/
LA PITTURA COME DOCUMENTO, RACCONTO E DENUNCIA
La pittura per Giuseppe Fava (Palazzolo Acreide 1925 – Catania 1984), giornalista ucciso per mano della mafia il 5 gennaio del 1984, era un mezzo di comunicazione, un modo efficace per descrivere la Sicilia, i suoi abitanti e le sue piaghe profonde: colori intensi, figure che grandeggiano sul primo piano delle tele e sguardi penetranti per raccontare gli animi; case povere addossate tra loro e maestose chiese barocche per ricordare i contrasti di questa terra, affascinante e complicata.
Fava osservava tutto con attenzione per poi raccontare senza timore e della sua isola seppe cogliere quella recondita bellezza, nascosta talvolta dietro le apparenze.
Dalla metà degli anni Settanta il desiderio di fare della pittura uno strumento di denuncia sociale diventò per l’autore sempre più urgente e lo combinò ad una originale analisi delle fonti: volti minacciosi e sgradevoli, malvagi nei profili marcati per parlare di malaffare e corruzione e per descrivere quel tempo storico costellato di morti e di mandanti mafiosi.
La forza espressiva della sua opera pittorica, distribuita su un arco di tempo che va dalla fine degli anni Cinquanta ai primi degli Ottanta, si unisce a quella della produzione letteraria e una originale galleria di personaggi ci viene presentata dall’artista: figure malinconiche, sofferenti, aggressive, bizzarre o surreali si muovono dai romanzi alla pittura, dalle inchieste alle incisioni, dai racconti ai disegni ed ognuna di loro ci racconta qualcosa; noi dobbiamo guardarle e porci in ascolto.
“Questa monografia è il prodotto della splendida collaborazione con la Fondazione Fava, il Prof. Giuseppe Maria Andreozzi, mio costante e generoso interlocutore, e soprattutto di un incontro importante. Mi riferisco a quello avvenuto nel 2014 con Elena Fava ( figlia di Giuseppe Fava nata nel 1950 e morta nel 2015 ), durante uno dei suoi soggiorni a Padova. Di quel momento ricordo tutto, ma in particolare conservo memoria della forza e determinazione di Elena che vinse subito la mia nota riservatezza fino a coinvolgermi nell’analisi della produzione pittorica di Giuseppe Fava.
Ho condotto questo studio con entusiasmo e sono molti i motivi che mi rendono orgogliosa di averlo portato a conclusione: la scoperta di un intellettuale poliedrico e appassionato; l’incontro di un uomo che aveva ideali di cui oggi sentiamo la mancanza; l’analisi di un artista che mi ha sedotto per la sua conoscenza dell’arte. Ma soprattutto spero di aver rispettato gli intenti, i desideri e le aspettative di Elena Fava. A lei ed alla Fondazione vanno i miei più caldi ringraziamenti.”
Giovanna Mori
Giuseppe Fava: la pittura come documento racconto e denuncia
OPERE DI GIUSEPPE FAVA DAL LINK SOTTO
La pittura come denuncia, le opere di Fava in mostra a Catania
SEGUE DA :
https://www.fondazionefava.it/events/la-grafica-di-giuseppe-fava/
DIPINTI E GRAFICA
Agonia di un buffone del sud – 1975- acquaforte
A CHE SERVE ESSERE VIVI SE POI NON SI HA IL CORAGGIO DI LOTTARE ( Giuseppe Fava )
Mafioso
DA REPUBBLICA — LINK SOTTO:
Catania, Fava pittore in mostra alla Gam
DI
segue da :
RAGUSA NEWS. 22 FEBBRAIO 2020
https://www.ragusanews.com/2020/02/22/appuntamenti/i-quadri-giornalista-pippo-fava-in-mostra-a-catania/106080
Mafiosi sopra e sotto
DA :
AMICA — LINK SOTTO
da :
Amica
SEGUE DALLA FONDAZIONE FAVA — LINK AL FONDO
Nella grafica di Giuseppe Fava, diciotto tavole [cm 32 x 25 (50 x 35)] sono dedicate alla donna. Ognuna delle acqueforti corrisponde ad un personaggio femminile degli scritti di Fava. I drammi, le commedie, i racconti, i romanzi.
Diciotto personaggi, diciotto racconti e diciotto acqueforti, l’una profondamente diversa dall’altra, non solo nella fantasia, ma persino nel tratto e nell’ispirazione del disegno.
La madre disperata e tragica di Chi ha il coraggio (La violenza), la pallida signora di Tre sere dopo (Tristissimo), la beffarda puttana di Anche se è puttana (Donna di sera), l’atroce vecchietta che non voleva morire senza aver prima provato il gusto di uccidere di Ci vuole poco (All’ultimo), l’insaziata Giuseppina di Indovina chi sono (Violini d’amore), la fanciulla Maria che si perse nel tempo di Sua sorella si chiamava Giovanna… (Piccolo amore), l’allucinata Clementina di Chopin, notturno in fa (Il balletto), che rideva, rideva, rideva, facendo all’amore…
Ogni acquaforte riporta, autografe dell’autore, la tiratura, che corrisponde a quella del libro, il titolo dell’opera (di solito una frase emblematica del racconto che l’ha ispirata) e la firma.
libro DONNA un’edizione irripetibile, curata nel 1975 da Fortunato Grosso, per la collana Taurus di Orizzonti Bibliofilia Italiana (OBI).
La maestra e il diavolo (18 maggio 2024)
Quattro inediti documenti dell’archivio di Giuseppe Fava raccontano l’iter editoriale del romanzo La maestra e il diavolo, noto con il titolo di Gente di rispetto. Titolo che Fava non gradì mai, perché Il romanzo non è un thriller di mafia, come potrebbe sembrare e come fu accolto da critica e pubblico nel 1975.
Viene ripubblicato quarant’anni dopo l’uccisione mafiosa di Giuseppe Fava, dedicato soprattutto a chi quarant’anni fa non era ancora nato. Viene ripubblicato perché ormai introvabile.
Un testo ancora attualissimo, per il ruolo che assegna alla donna, per il ruolo (oggi alquanto screditato) che assegna all’insegnamento e alla scuola in genere, per la sottolineatura che fa di diseguaglianze e corruzione quali causa-effetto di quanto viviamo nella società del nostro tempo. Senza alcuna visione autoassolutoria del Sud e dei mali che lo affliggono.
da :
FONDAZIONE FAVA.IT
https://www.fondazionefava.it/pittura/il-libro-donna/
Mafioso pagliaccio
DAL FACEBOOK FONDAZIONE GIUSEPPE FAVA 22 MARZO 2024
DAL FACEBOOK SOPRA — 22 DICEMBRE 2022
Non sapevo che Giuseppe Fava fosse anche pittore: mi pare che anche in questo campo sia di un’efficacia incredibile.