UNESCO.ORG :: Siti megalitici di giare a Xiengkhuang – Piana delle giare + qualcosa sulla storia del LAOS + IL POPOLO HMONG + EMERGENCY: UTENSILI E GIOELLI DALLE BOMBE INESPLOSE, IL VILLAGGIO DI BAN NAPHIA ( Piana delle Giare )

 

 

UNESCO.ORG
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Siti megalitici di giare a Xiengkhuang – Piana delle giare

 

 

 

La Piana delle Giare, situata su un altopiano nel Laos centrale, deve il suo nome a più di 2.100 giare megalitiche in pietra di forma tubolare utilizzate per le pratiche funerarie nell’età del ferro. Questa proprietà seriale di 15 componenti contiene grandi giare in pietra scolpita, dischi in pietra, sepolture secondarie, lapidi, cave e oggetti funerari risalenti al periodo compreso tra il 500 a.C. e il 500 d.C. Le giare e gli elementi associati sono la prova più importante della civiltà dell’età del ferro che le ha realizzate e utilizzate fino alla sua scomparsa, intorno al 500 d.C.

 

 

Mappa del Laos con la localizzazione in colore blu della Piana delle giare.

 

 

 

 

una mappa più chiara del Laos nella quale sembra di identificare la zona segnata in blu con la città — o meglio la provincia   – di  Xiangkhoang, la cui capitale è Phonsavan (in lao ໂພນສະຫວັນ), regione situata nel nord-est del Laos.

 

 

 

 

 

Un gruppo di giare megalitiche nel sito 2, villaggio di Ban Na Kho, distretto di Phaxay. Siti di giare megalitiche a Xieng Khuang – Piana delle giare, Repubblica Democratica Popolare del Laos.
Autore: Kamonrat Chayamarit

 

 

 

 

 

Breve sintesi del valore universale eccezionale del sito
( Unesco, link all’inizio )

 

Oltre 2100 giare megalitiche in pietra di forma tubolare utilizzate per le pratiche funerarie nell’età del ferro danno il nome alla Piana delle Giare. Questa proprietà seriale di 15 componenti contiene 1325 di queste grandi giare in pietra scolpita, dischi di pietra (probabilmente coperchi per le giare), sepolture secondarie, lapidi tombali, cave, siti di produzione, corredi funerari e altre caratteristiche. Situate sui pendii delle colline e sugli speroni che circondano l’altopiano centrale, le giare sono grandi, ben realizzate e richiedevano abilità tecnologiche per essere prodotte e spostate dalle cave ai siti funerari.

Le giare e gli elementi associati sono la prova più importante della civiltà dell’età del ferro che le ha realizzate e utilizzate, di cui si sa poco.

I siti sono datati tra il 500 a.C. e il 500 d.C. (e forse fino all’800 d.C.).

Le giare e le caratteristiche archeologiche associate forniscono la prova di queste antiche pratiche culturali, comprese le gerarchie sociali associate.

La Piana delle Giare si trova in un crocevia storico tra due importanti sistemi culturali dell’Asia sud-orientale dell’età del ferro: il sistema Mun-Mekong e il sistema Red River/Golfo del Tonchino.

Poiché l’area è una di quelle che ha facilitato il movimento attraverso la regione, consentendo il commercio e lo scambio culturale, si pensa che la distribuzione dei siti delle giare sia associata a rotte via terra.

 

 

 

da qui continua – testo e immagini da :

The Plain of Jars

 

 

 

Xieng Khouang Laos 1

 

Le giare misteriose sono state scolpite sia in arenaria che in granito in varie dimensioni, da molto piccole a circa 3,5 metri di altezza.

Di tutti i numerosi siti di giare, i tre più popolari da visitare sono noti come Sito 1, 2 e 3. Il motivo principale è che sono al sicuro da UXO (ordigni inesplosi). Tuttavia, si consiglia ai visitatori di camminare solo sui percorsi conosciuti poiché il Laos è considerato il paese più bombardato/minato al mondo. Durante la guerra del Vietnam questa zona è stata duramente colpita e alcune delle bombe non sono esplose.

Il Sito 1 è dove si trova la giara più grande. Mentre i Siti 2 e 3 offrono viste pittoresche di terreni agricoli e villaggi mentre si trovano in cima a piccole colline.

 

 

Provincia di Xiengkhouang-Laos

 

Il sito 1 è a circa 15 km a sud-ovest di Phonsavan e contiene circa 300 giare. Il sito 2 è a circa 25 km a sud di Phonsavan e contiene circa 90 giare distribuite su due colline. Il sito 3 è a circa 35 km a sud-est di Phonsavan e contiene circa 150 giare. In realtà è a soli 10 km dal sito 2.

 

 

 

Tornando alle foto del sito Unesco :

 

Un gruppo di giare megalitiche nel sito 2, villaggio di Ban Na Kho, distretto di Phaxay. Siti di giare megalitiche a Xieng Khuang – Piana delle giare, Repubblica Democratica Popolare del Laos.

Autore: Kamonrat Chayamarit

https://whc.unesco.org/en/list/1587/gallery/

 

 

 

Sito n. 2 — vedi sopra
Author: Department of Heritage

 

 

 

Una delle giare più grandi del sito 1– villaggio di Ban An, distretto di Paek. Piana delle giare..
Author: Department of Heritage

 

 

 

Gruppo di giare del sito n. 1 durante la stagione secca – vedi sopra il villaggio –Piana delle Giare, Laos
Author: Department of Heritage

 

 

 

Una giara spezzata nel sito n. 3 aBan Xiengdi,  distretto di Phaxay, uno dei siti più visitati.
Piana delle Giare, Laos
Author: Department of Heritage

 

 

un gruppo di giare del sito n. 2
Author: Department of Heritage

 

 

sito n. 2 -villaggio di Ban Na Kho, distretto di Phaxay. Siti di giare megalitiche a Xieng Khuang – Piana delle giare, Repubblica Democratica Popolare del Laos.
Author: Department of Heritage

 

 

 

 

Vista del sito Ban Na Kho- sito n. 2 delle giare ..
Author: Department of Heritage

 

 

da qui, è il sito 52 di Ban Na Kho, di non facile accesso– vedi alla fine delle foto

 

 

 

 

 

 

un disco

 

 

una giara—

 

 

una giara coperta da vegetazione—

 

Giara del sito 52 di Ban Na Kho, un luogo di non facile accesso. Piana delle Giare, Laos
Author: Department of Heritage

 

 

( qualcosa piccola della )  STORIA DEL LAOS

 

Il Laos – ufficialmente Repubblica Democratica Popolare del Laos ( LPDR ), nel cuore della Penisola Indocinese,   è l’unico paese senza sbocco sul mare nel sud-est asiatico.
Il Laos confina con Myanmar e Cina a nord-ovest, Vietnam a est, Cambogia a sud-est e Thailandia a ovest e sud-ovest. 
La sua capitale e città più grande è Vientiane.

 

 

Nel 1893 fu occupato dalla Francia:  

Laos francese (1893–1953)

 

non definito

Soldati laotiani locali nella guardia coloniale francese, c.  1900

 

 

 

cartina dell’Indocina francese
https://it.wikipedia.org/wiki/Indocina_francese

 

 

Secondo il testo citato da Wikipedia,  Il Laos non ebbe mai alcuna importanza per la Francia [ nel link, nota 41 ] se non come stato cuscinetto tra la Thailandia e gli economicamente più importanti Annam e Tonchino.
Sotto il dominio francese, i vietnamiti furono incoraggiati a migrare in Laos, il che fu visto dai coloni francesi come una soluzione razionale alla carenza di manodopera entro i confini di uno spazio coloniale esteso all’intera Indocina. Nel 1943, la popolazione vietnamita era di circa 40.000 persone, costituendo la maggioranza nelle città più grandi del Laos e godendo del diritto di eleggere i propri leader.  Di conseguenza, il 53% della popolazione di Vientiane, l’85% di Thakhek e il 62% di Pakse erano vietnamiti, con la sola eccezione di Luang Prabang dove la popolazione era prevalentemente laotiana.
Ancora nel 1945, i francesi elaborarono un ambizioso piano per spostare un numero enorme di vietnamiti in tre aree chiave, piano che fu che fu ostacolato solo dall’invasione giapponese dell’Indocina. Altrimenti, secondo Martin Stuart-Fox, i laotiani avrebbero potuto benissimo perdere il controllo del loro stesso paese.

Durante la seconda guerra mondiale  la Francia di Vichyla Thailandiail Giappone imperiale e la Francia libera occuparono il Laos.
I giapponesi tentarono di costringere Sisavang Vong (il re di Luang Phrabang) a dichiarare l’indipendenza del Laos, ma l’8 aprile dichiarò semplicemente la fine dello status del Laos come protettorato francese. Quando il Giappone si arrese, alcuni nazionalisti laotiani (tra cui il principe Phetsarath ) dichiararono l’indipendenza del Laos, ma all’inizio del 1946, le truppe francesi avevano rioccupato il paese e conferito un’autonomia limitata al Laos.
Durante la prima guerra d’Indocina, il Partito comunista indocinese formò l’ organizzazione per l’indipendenza Pathet Lao ( Laos ). Il Pathet Lao iniziò una guerra contro le forze coloniali francesi con l’aiuto dell’organizzazione per l’indipendenza vietnamita, il Viet Minh.

Nel 1950, i francesi furono costretti a dare al Laos una semi-autonomia come “stato associato” all’interno dell’Unione francese: solo  il  22 ottobre 1953  il Laos ottenne la piena indipendenza come monarchia costituzionale;  un accordo di pace per il Laos  ufficialmente si ebbe alla Conferenza di Ginevra del 1954 in cui l’ Indocina francese fu divisa in quattro stat:  Vietnam del Nord, Vietnam del Sud, Cambogia e Laos.

Il Laos fu una parte fondamentale della guerra del Vietnam, poiché alcune parti del Laos furono invase e occupate dal Vietnam del Nord dal 1958 per essere utilizzate come via di rifornimento per la sua guerra contro il Vietnam del Sud.

La situazione deteriorò costantemente in una guerra civile su larga scala tra il governo reale laotiano e il Pathet Lao che durò dal 1953 al  1975.

La guerra civile fu anche detta ” guerra segreta ”  in quanto gli Stati Uniti negarono sempre – ufficialmente – di parteciparvi, mentre fu  la più grande campagna di bombardamenti statunitense dai tempi della II guerra mondiale.

Il Pathet Lao era sostenuto militarmente dall’Esercito popolare del Vietnam (PAVN) e dal Viet Cong. 

In risposta all’occupazione  di alcune parti del Laos da parte del Vietnam del nord, gli Stati Uniti avviarono una campagna di bombardamenti contro le posizioni del PAVN ( Esercito pop. del Vietnam ), supportando contemporaneamente le forze anticomuniste regolari e irregolari in Laos.

 

 

 Tra il 1964 e il 1973, gli Stati Uniti sganciarono due milioni di tonnellate di bombe sul Laos, quasi pari ai 2,1 milioni di tonnellate di bombe che gli Stati Uniti sganciarono su Europa e Asia durante tutta la seconda guerra mondiale, rendendo il Laos il paese più pesantemente bombardato della storia in relazione alle dimensioni della sua popolazione; il New York Times nota che si trattava di “quasi una tonnellata per ogni persona in Laos”

Circa 80 milioni di bombe non sono esplose e sono rimaste sparse in tutto il paese, rendendo vaste fasce di terra impossibili da coltivare. Attualmente, gli ordigni inesplosi (UXO), tra cui le munizioni a grappolo e le mine, uccidono o mutilano circa 50 laotiani ogni anno.

Tra 20.000 e 62.000 laotiani morirono durante la guerra civile.

Con il ritiro delle truppe americane e l’immediata caduta di Saigon, il 30 aprile del 1975, anche in Laos fu spianata definitivamente la strada ai comunisti.

Il nuovo governo tagliò i legami politico-economici con tutti i paesi vicini ad eccezione del Vietnam del Nord, con cui fu stipulato un trattato di amicizia. Tale trattato permetteva ai nord-vietnamiti di posizionare truppe in Laos e di avere consulenti nel governo e nell’economia.

Il 15 maggio 1997 gli Stati Uniti hanno ufficialmente riconosciuto il ruolo che ebbero durante la Guerra Segreta con una statua commemorativa dei contributi statunitensi e hmong al conflitto, eretta nel cimitero nazionale di Arlington, in Virginia.

 

Guerra civile in Laos
https://en.wikipedia.org/wiki/Laos

 

nota : HMOMG

Sono un gruppo etnico asiatico che vive principalmente nelle regioni montane della Cina del sud (in particolare nella provincia del Guizhou) e nelle regioni del sudest asiatico (VietnamLaosBirmania e Thailandia del Nord) e una parte negli Usa.

Formano il quinto in ordine demografico fra i 56 gruppi etnici riconosciuti ufficialmente dalla Repubblica popolare cinese, così come uno dei 54 gruppi etnici del Vietnam.

 

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Foto di donne Hmong a  Bac Ha, Vietnam, August 1999.
Bob Tubbs – Opera propria

 

L’origine dei Hmong va molto indietro nel tempo, forse fino all’ultima era glaciale. Le prime tracce della loro cultura sono conservate nelle storie che si tramandano oralmente e nei rituali funebri.

Nelle tradizioni orali, la leggenda racconta che i primi hmong provennero da un luogo estremamente freddo, dove era buio per sei mesi e luce per gli altri sei. A quel tempo i hmong credevano che il loro territorio fosse tutto il mondo conosciuto di allora e oltre le steppe di confine non vi fosse nulla. Un giorno un cacciatore e il suo cane si impegnarono in battute di caccia per molti giorni disprezzando il pericolo e le bufere di neve che rendevano difficoltoso il viaggio. Fu così che il cacciatore attraversò tutta la Siberia e si trovò nel cuore dell’odierna Cina, dove diede vita alla stirpe hmong.

 

I Hmong nel Laos

Nel 1960 molti hmong furono reclutati dalla CIA nel conflitto, conosciuto anche come “guerra segreta”, per il controllo del Laos sfociato a seguito della guerra del Vietnam. Il generale hmong Vang Pao fu posto dalla CIA a capo della Military Region II (MR2), composta principalmente da truppe irregolari hmong ed incaricata di compiere azioni di disturbo contro i ribelli. I quartieri generali di Vang Pao si trovavanoLong Cheng, conosciuta anche come Lima Site 20 Alternate (LS 20A). Al culmine delle sue attività, Long Cheng divenne la seconda città più grande del Laos, con una popolazione stimata di circa 300.000 abitanti, di cui 200.000 hmong. Long Cheng fu una micronazione all’interno dello stesso Laos, con le sue banche, l’aeroporto, le scuole, i militari, gli uffici e molti altri servizi sociali di chiaro stampo occidentale. Prima della fine della guerra, Long Cheng non si trovò più sotto il controllo del generale Vang Pao.

Alla fine del conflitto, che si concluse con il trionfo del Pathet Lao, gli oltre 30.000 Hmong che avevano aiutato gli americani furono considerati dei traditori dal governo ed insieme a migliaia di altri connazionali, per non essere sterminati, lasciarono in massa il paese. Erano stati abbandonati dal loro comandante, il generale Vang Pao, fuggito negli Stati Uniti con i più alti ufficiali.

Entro la fine del 1975, furono oltre 40.000 i profughi hmong che attraversando le montagne ed il Mekong riuscirono a raggiungere la Thailandia, dove vennero accolti in campi profughi. Secondo fonti americane, sono state più di 100.000 le vittime hmong della persecuzione del governo laotiano.Gli attentati messi in atto dai hmong per ritorsione alla politica governativa, portarono nel 1977 all’internamento del re Savang Vatthana e di gran parte della famiglia reale, accusati di collaborare con gli attentatori, in un campo di rieducazione del nord del paese, dove lo stesso re morì qualche anno dopo. Le azioni di guerriglia hmong sono state una delle preoccupazioni maggiori dei vari governi laotiani che si sono succeduti dopo la fine della guerra civile.

Si stima che tra il 1975 ed il 1982, furono 53.700 i Hmong ed i rappresentanti di altre etnie che ottennero asilo politico negli Stati Uniti, dove si è così formata una grossa comunità hmong.

 

 

altro su questa popolazione nel link:

https://it.wikipedia.org/wiki/Hmong

 

 

Una donna Hmong vende i suoi prodotti al mercato di Frogtown (St. Paul, MN)

Drlegendre

di Wikipedia in inglese

 

 

 

nota finale:

Nella regione  – propria quella della Piana delle Giare- è forse la regione dove sono state buttate più bombe americane inesplose– oltre ad altre cose ( come danni alle persone ),  qualcuno, probabilmente dall’esterno del Laos, ha pensato di avviare un’industria di gioielli, fabbricati proprio con il materiale di queste bombe raccolte e rese innocue, evidentemente.

 

E’ così nato il marchio No War Factory ( azienda contro la guerra ).

Da uno strumento di morte si ottengono bijou utili ad allietare la vita, e un’iniziativa che ha molti risvolti positivi per la popolazione laotiana del posto. Prima di tutto perché l’acquisto degli utensili realizzati da artigiani locali contribuisce a sostenere l’economia del villaggio.

 

se ti interessa vederli ed eventualmente comprarli, puoi consultare il sito:

https://www.nowarfactory.com/?srsltid=AfmBOoojoUmkVPLldqRivgm9XiIrYL0x5EYBRZRcvI1uew7WVobkmpaR

 

 

 

Sono anche su un sito di

EMERGENCY

https://shop.emergency.it/

 

di cui citiamo una parte :

 

Ordigni bellici diventano monili unici e monito contro la guerra

Tra le zone più colpite c’è stata la Piana delle Giare, un sito archeologico antico inserito nella lista del Patrimonio mondiale dell’UNESCO. Lì vicino c’è il villaggio Ban Naphia, abitato da artigiani che hanno iniziato a usare i resti delle bombe esplose per costruire utensili e fabbricare gioielli. La tecnica utilizzata da questi maestri è quella a staffa: l’alluminio fuso viene colato all’interno di stampi in argilla per la creazione di nuove forme. I bracciali, gli orecchini e le collane che ne derivano vengono acquistati da No War Factory e portati in Italia. Qui, i gioielli vengono ulteriormente lavorati con l’aggiunta di pietre o di incisioni dall’orafa Francesca Barbarani e poi venduti con l’intento di devolvere il 10% dei profitti alle associazioni che si occupano della bonifica del Laos e dell’acquisto di filtri per rendere l’acqua potabile.

No War Factory è un progetto che nasce dall’idea di Massimo Moriconi e Serena Bacherotti che contribuisce in modo significativo allo sviluppo economico dei villaggi della Piana delle Giare e alla messa in sicurezza dell’intero Paese. I bracciali e i portachiavi che si trovano sul nostro shop sono il simbolo di come guerra e violenza non debbano avere l’ultima parola sulla storia, ma un futuro diverso, di pace, è possibile.

 

sito shop.emergency.it/ no-war factory

https://shop.emergency.it/no-war-factory/?srsltid=AfmBOopsaVIZma-8ESFBDWgSBApI6HganvUylmXK_wDDMzcYOTg59BTO

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