Il Beghinaggio patrimonio mondiale dell’ UNESCO — link sotto + Arte.it – Begijnhof, Bruges + altri link

 

 

 

Aggiungo questo link recente per la storia di MARGUERITE PORETE, una beghina di origini belghe, che fu bruciata a Parigi, dopo un processo in cui rifiutò di ritrattare quanto aveva scritto – in un libro recentemente pubblicato in italiano- in Place De Grève, oggi Piazza dell’Hotel- de – Ville il 1 giugno 1310

 

 

PAOLO RODARI, Meister Eckhart e la divinità senza nome — IL MANIFESTO — 6 SETTEMBRE 2024 + altro

 

 

 

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 Il Beghinaggio patrimonio mondiale dell’ UNESCO

 

Le beghine abitavano il Beghinaggio principesco ‘Ten Wijngaarde’ già nel XIII secolo. Donne nubili vivevano insieme in una comunità chiusa, conducendo una vita relativamente indipendente ed emancipata. Nel 1998 l’UNESCO ha dichiarato il Beghinaggio di Bruges patrimonio mondiale dell’umanità assieme ad altri 12 beghinaggi fiamminghi. Ancora oggi, le facciate imbiancate che circondano l’affascinante cortile sono abitate da alcune suore e donne che scelgono di condurre uno stile di vita quieto. Questo angolo unico di Patrimonio UNESCO è aperto al pubblico ma, da sempre, tutte le sere chiude le porte al tramonto.

 

Gli inizi del movimento delle beghine

Tra l’XI e il XIII secolo alcune donne iniziarono a riunirsi per far fronte ai propri bisogni materiali e spirituali. Nacque così il movimento delle beghine.

 

Con grande disappunto della Chiesa

  • …le beghine non seguivano le regole di vita stabilite dalla chiesa romano-cattolica;
  • …non pronunciavano il voto di povertà;
  • …potevano mantenere le loro proprietà;
  • …non erano vincolate da ‘voti eterni’ formali.

Soprattutto nelle Fiandre

 

Nonostante le forti resistenze, le beghine si diffusero in tutta Europa. Nei Paesi Bassi si organizzarono autonomamente, stabilendosi in comunità chiuse con una propria amministrazione. Qui, la nobiltà e alcuni ordini religiosi si dimostrarono ben disposti verso il movimento delle beghine, che poté contare sul loro sostegno. Di conseguenza, i beghinaggi belgi si stabilirono principalmente nella potente Contea delle Fiandre e nel Ducato di Brabante. A Bruges, le beghine godevano della protezione di Giovanna di Costantinopoli, e nel 1299 il re francese Filippo il Bello prese il beghinaggio sotto la propria giurisdizione. Questo spiega il nome ‘Beghinaggio principesco’.

 

 

Il Beghinaggio di Bruges ieri e oggi

 

 

  • 1242: prima menzione scritta del Beghinaggio di Bruges
    Molto probabilmente, prima di allora le beghine vivevano sparse per la città.
  • Metà del XIII secolo: : De Wijngaard
    Le beghine si stabilirono ai margini della città, appena fuori dalla cinta muraria. Il loro beghinaggio sorgeva su un lembo di prato pianeggiante (un ‘gaard’) e racchiuso (da ‘wijn’). Di qui il nome ‘Wijngaard’.
  • XV secolo: il periodo di fioritura
    All’epoca ospitava ben 152 beghine, suddivise in 11 conventi. Ogni convento era amministrato da una direttrice, mentre la tutela dell’intero beghinaggio spettava alla ‘madre superiora’.
  • 1927: le ultime beghine
    Nel XIX secolo gli introiti del beghinaggio diminuirono drasticamente, così come il numero delle beghine. Le ultime quattro beghine entrarono nella comunità Figlie della Chiesa (‘Filles de l’Église’), che segue la regola benedettina, nel 1927. Da allora il Beghinaggio di Bruges non ospita più le beghine ma le monache.

 

 

Zicht op de hoofdpoort van het begijnhof - circa 1910

1910

 

 

 

Begijn en andere vrouw in het begijnhof – circa 1898

1898

 

 

 

Binnenplein begijnhof met kerk – circa 1900

1900

 

 

 

 

Binnenplein begijnhof met op de achtergrond de torens van het Belfort (links) en de Onze-Lieve-Vrouwekerk (rechts) – circa 1900

1900

 

 

 

Mensen aan ingang Begijnhofkerk – circa 1900

1900

 

 

 

Le beghine

Le prime beghine erano di umili origini e scelsero volontariamente di vivere insieme nei conventi. Erano donne emancipate che dedicavano la loro vita a Dio, senza ritirarsi dal mondo. Si rendevano utili nell’assistenza ai malati, nell’istruzione e nella lavorazione dei tessuti.

 

Anticipatrici dei tempi

Contrariamente ai rigidi ordini monastici, le beghine mantenevano la loro proprietà individuali e i loro diritti, con conseguente libertà nella vita quotidiana e nella pratica religiosa. Potevano entrare e uscire dal movimento in qualsiasi momento. Ad esempio, alcune ne entravano a far parte solo dopo essere rimaste vedove.

 

Perchè vivere in un beghinaggio?

 

Ogn beghina aveva una propria motivazione. Alcune possibili motivazioni:

  • Le comunità chiuse delle beghine offrivano protezione e sicurezza.
  • Donne pie o mistiche cercavano un rapporto più intimo con Dio, al di fuori della struttura ecclesiastica.
  • Una donna era costretta a scegliere tra il matrimonio e una rigida vita monastica. Il beghinaggio offriva dunque più libertà e indipendenza.

Twee zusters wandelen door begijnhof

Due suore passeggiano nel beghinaggio Città di Bruges | sezione fotografia (Jan Termont)

Ancora abitato

 

Il Beghinaggio di Bruges è stato abitato per secoli ininterrottamente. Oggi, ospita alcune suore dell’ordine di San Benedetto e donne sole di Bruges.

 

 

Complesso architettonico

Il Beghinaggio di Bruges è composto da

  • 37 abitazioni
  • un monastero
  • una chiesa
  • annessi
  • spazi verdi

Il complesso architettonico è organizzato secondo un concetto spaziale di origine urbana o rurale ed è edificato negli stili tipici dell’area culturale fiamminga.

 

I visitatori sono i benvenuti

Il beghinaggio è aperto al pubblico. Vale la pena entrarci perché,

  • già l’ingresso dal portale principale del XVIII secolo è sorprendente. Sopra il portale è raffigurata Santa Elisabetta, patrona del Beghinaggio di Bruges. La parola ‘Sauvegarde’ rimanda alla protezione della contessa delle Fiandre, Giovanna di Costantinopoli. Un secondo accesso è dalla Casa di guardia della chiusa. Entrambi gli accessi vengono chiusi di notte.
  • particolarmente suggestivo è l’ampio cortile con gli alti pioppi e tigli, circondato dalle bianche facciate delle case. In primavera, fioriscono prima i narcisi e poi il giacinto selvatico. Contribuisce, infine, all’unicità del beghinaggio, la rara specie di orchidee.
  • la chiesa ospita, tra gli altri, la più antica sedes sapientiae (Madonna col bambino) di Bruges. Una immagine di O.L.V. van Spermalie del 1247. Edificata nel XIII secolo, la chiesa era originariamente gotica ma nel XVI secolo fu quasi completamente distrutta da un incendio scoppiato per una candela caduta a terra. Fu ricostruita nel XVII secolo con interni barocchi.

 

Cercate anche

  • la casa della madre superiora  al civico 30. Di tutte le abitazioni imbiancate che circondano il cortile, è l’unica con elementi barocchi sulla facciata. La madre superiora abitava nell’abitazione più grande, al contempo anche sede amministrativa, infermeria e cappella.
  • lo ‘steert’, un vicolo cieco con alcune abitazioni. Ingresso o uscita dal beghinaggio attraverso la porta vicino al Lago dell’amore? La si attraversa senza accorgersene. In alcuni beghinaggi le abitazioni sono raggruppate intorno a una piazzetta interna. Altri sono articolati in strade, come in un piccolo villaggio. Grazie alla presenza dello ‘steert’ (dialetto per ‘staart’ in olandese, letteralmente ‘coda’), il Beghinaggio di Bruges rappresenta una tipologia mista.
  • il centro religioso e liturgico al civico 4. Qui è possibile acquistare libri, candele, rosari, cartoline, immagini sacre e altri souvenir.

 

 

Hoofdpoort van het begijnhof

 

 

 

Valore universale straordinario

Nel 1998 il Beghinaggio di Bruges ha ottenuto dall’UNESCO-il riconoscimento di Patrimonio mondiale, assieme ad altri 12 dei 26 beghinaggi totali delle Fiandre. Con il riconoscimento di sito Patrimonio Mondiale, il comitato competente approva sempre una ‘Statement of Outstanding Universal Value (SOUV). I 13 beghinaggi fiamminghi sono stati inseriti come serie nella lista dei Patrimonio Mondiale e pertanto hanno anche una SOUV.

Questi sono i punti principali per cui l’UNESCO ha riconosciuto a questi beghinaggi un valore universale eccezionale:

  • Testimonianza del movimento delle beghine
    I beghinaggi testimoniamo di come gruppi di donne religiose indipendenti (nubili o vedove) scegliessero di vivere insieme senza doversi ritirare completamente dalla società.
  • Tipica recinzione con mura o canali e porte
    Ancora oggi, i beghinaggi rappresentano insiemi ben definiti e oasi di tranquillità all’interno della città.
  • Equilibrio tra individuo e società
    Complessi architettonici ben distinti in cui case, chiesa, annessi… erano organizzati intorno a strade, piazze e spazi verdi riflettono, ancora oggi, uno stile di vita in cui il senso di comunità e il rispetto per l’individuo sembrano essere in equilibrio perfetto, così come la vita spirituale e i bisogni materiali della vita quotidiana.

 

 

Zicht op Begijnhofbrug en toegangspoort begijnhof

 

 

 

Luogo (di silenzio) autentico e vivido

Il Beghinaggio di Bruges si contraddistingue soprattutto per l’autenticità e l’integrità:

  • il complesso è in buono stato
  • è ancora un’unica proprietà
  • è ancora una esperienza religiosa grazie alla presenza delle suore
  • a distanza di moti secoli continua a essere abitato da sole donne
  • le porte vengono ancora chiuse ogni giorno al tramonto
  • è un luogo di silenzio unico nel centro della città

 

 

Begijnhof in Brugge

In qualità di proprietario, la Città di Bruges si assicura che il beghinaggio rimanga un luogo vivo, in cui gli eccezionali valori universali del luogo siano custoditi e perpetuati. Ogni visitatore è tenuto a rispettare questi valori unici.

 

 

 

ARTE.IT

https://www.arte.it/bruges/loc/beghinaggio-begijnhof-2297

 

 

Beghinaggio (Begijnhof), Bruges | Foto © Donar Reiskoffer via Wikimedia Creative Commons

INDIRIZZO: Bruges, Begijnhof 24-30

EMAIL: boekhoudingdewijngaard@gmail.com

TELEFONO: +32 50 33 00 11

SITO WEB: http://www.monasteria.org/

 

DESCRIZIONE: Il Beginaggio “Ten Wijngaarde” è uno dei luoghi più caratteristici di Bruges: un grazioso complesso di casette bianche raccolte intorno a un giardino adorno di alberi, narcisi e tulipani da cui spira un’aura di spiritualità.

Creato nel 1245 da Margherita di Costantinopoli, contessa di Fiandra, fino agli anni Trenta del Novecento è stato abitato dalle beghine, donne laiche riunite per condurre insieme una vita all’insegna della castità, della fede e del lavoro. Trasformato recentemente in un convento di suore benedettine, conserva un’atmosfera fuori dal tempo, a partire dall’incredibile silenzio in cui è immerso.

La maggior parte delle abitazioni risalgono al XVII e XVIII secolo, ma è possibile ammirarne anche alcune degli inizi del Quattrocento.

Per avere un’idea di quel che accadeva qui durante il Secolo d’Oro delle Fiandre, si può visitare la Begijnhuisje, in cui è allestito un piccolo museo che ricostruisce l’abitazione di una beghina del Seicento: un piccolo cortile, la cucina con il camino e gli utensili per la preparazione dei cibi, la stanza da pranzo essenziale ma elegante, la camera da letto in cui si concentrano immagini e oggetti legati al culto religioso.

È accessibile al pubblico anche la chiesa del XVII secolo, decorata da opere d’arte in stile barocco.

 

 

 

 

 

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FOTO

OPERE

  • Bruges

    Trittico dell’Adorazione dei Magi o di Jan Floreins, Hans Memling

  • Bruges

    Sibylla Sambetha, Hans Memling

  • Bruges

    Madonna con il Canonico van der Paele, Jan van Eyck

  • Bruges

    Hugo van der Goes, La morte della Vergine

  • Bruges

    Dittico di Maarten van Nieuwenhove, Hans Memling

LUOGHI

  • Bruges

    Koeleweimill

  • Bruges

    Quartiere Anseatico (Hanzekwartier)

  • Bruges

    Casa Arents (Arentshuis)

  • Bruges

    Nieuwe Papegaai Mill

  • Bruges

    Ospedale di San Giovanni (Sint-Janshospitaal)

 

 

se volete vedere Bruges, oltre i magnifici link dei ARTE.IT subito sopra, potete aprire questo link, alcune foto valgono davvero la pena — molte altre bisognerebbe raddrizzarle…

SIAMO STATI PIU’ DI UNA SETTIMANA A BRUGES, NELLA PARTE FIAMMINGA DEL BELGIO, PER VEDERE QUALCOSINA…—non perdetevi tutto il post ma in particolare IL MUSEO DELLE PATATINE FRITTE CHE, PERO’ SI TROVA AL FONDO COME ” DULCIS “…

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