Sul ponte di Perati – del Coro Grigna – postato dagli Alpini Cesano + altro : sulla guerra in Albania e Grecia, autunno/ inverno 1940/ 41

 

 

Il seguente è il dolentissimo canto degli Alpini della divisione “Julia”, impegnata nella disgraziata spedizione italiana in Grecia dell’autunno e inverno 1940/41 voluta da un fanfarone romagnolo di cui non ricordo il nome. Gli Alpini furono mandati al macello nei Balcani; “Perati” era il villaggio di Perat (che nel canto, secondo l’uso locale, è nominato con l’articolo determinato albanese -i, quasi fosse “il Perat”) presso la frontiera greca, sul fiume Sarandaporos, tributario della Voiussa (in albanese Vjosë o Vjosa, in greco Αώος [Aóos]). Nel prosieguo della guerra, Perat fu completamente distrutto e abbandonato; il ponte rimase anch’esso distrutto. Considerato “disfattista” e “sovversivo” dal regime fascista italiano, il canto fu severamente censurato e infine del tutto proibito.

 

da : CANZONI CONTRO LA GUERRA

 

 

 

 

TESTO

 

Sul ponte di Perati
bandiera nera:
l’è il lutto degli Alpini
che va a la guera.

L’è il lutto della Julia
che va a la guera
la meglio gioventù[1]
che va sot’tera.

Sull’ultimo vagone
l’è l’amor mio
col fazzoletto in mano
mi dà l’addio.

Col fazzoletto in mano
mi salutava
e con la bocca i baci
la mi mandava.

Queli che son partiti
non son tornati
sui monti della Grecia
sono restati.

Sui monti della Grecia
c’è la Vojussa
del sangue degli Alpini
s’è fatta rossa.

Un coro di fantasmi
vien zo dai monti:
l’è il coro de li Alpini
che son morti.

Gli Alpini fan la storia,
la storia vera:
l’han scritta con il sangue
e la penna nera.

Alpini della Julia
in alto il cuore:
sul ponte di Perati
c’è il tricolore!

 

 

aoos

Il fiume detto in greco Αώος (Aóos), in albanese Vjosë e in italiano Vojussa segna il confine tra Albania e Grecia.
Το ποτάμι που το λένε τον Αώο στα Ελληνικά, το Vjosë στα Αλβανικά και τη Vojussa στα Ιταλικά σημειώνει το όριο μεταξύ της Αλβανίας και της Ελλάδας.

 

 

Canzoni contro la guerra - Sul ponte di Perati bandiera nera

Fiume Vjosa, estuario del Sarandaporos

 

 

 

Il ponte di Perati
foto da : https://vergarialessandro.wordpress.com/2014/12/10/sul-ponte-di-perati-a-piedi-tra-albania-e-grecia/

 

 

 

Albania | Incaravan Club

Cartina: InCaravanClub

 

 

 

 

 

da : https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/c/cd/Sovicille%2C_ponte_della_pia_presso_rosia%2C_05.JPG

 

 

 

 

Pellegrinaggio sul Golico in Albania - Associazione Nazionale Alpini - Gruppo Alpini San Giorgio di Nogaro

Gruppo Alpini di San Nogaro

 

Versione di Massimo Bubola in “Il testamento del Capitano”

2014
Il testamento del capitano

Il testamento del capitano

apri qui

https://youtu.be/Lwq3W-Ftde4

 

Si noti come in un album dedicato alla prima guerra mondiale venga inserito questo, che seppure con un precedente nella prima guerra mondiale, si riferisce alla seconda guerra mondiale; un errore o un messaggio voluto universale contro la guerra?

Sul ponte di Perati, bandiera nera:
L’è il lutto degli alpini che va a la guera.
L’è il lutto della Julia che va a la guera,
La meglio zoventù va soto tera.

Sull’ultimo vagone c’è l’amor mio
Col fazzoletto in mano mi dà l’addio.
Col fazzoletto in mano mi salutava
Con la sua bocca i basi la mi mandava.

Quelli che son partiti, non son tornati:
Sui monti della Grecia sono restati.
Sui monti della Grecia c’è la Vojussa
Col sangue degli alpini s’è fatta rossa.

Un coro di fantasmi vien giù dai monti
È il coro degli alpini che sono morti.
È il coro degli alpini che sono morti.

 

da :Canzoni contro la guerra
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=11

 

 

 

La Domenica del Corriere 20 febbraio 1916 WW1 Alpini - Esploratori - Albania: Rivista / Giornale | LIBRERIA IL TEMPO CHE FU

20 febbraio 1916

 

 

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SUL PONTE DI PERATI

La 3a Divisione Alpini Julia resta una delle più note e celebrate unità dell’Esercito Italiano.

“Il ponte di Perati” è un tragico canto degli Alpini che ricorda le giovani vite spezzate, e inutilmente sprecate dal comando Italiano, sui monti dell’Epiro nella Seconda Guerra Mondiale.

Il 28 Ottobre 1940 la Julia si trovava alla frontiera tra l’Albania (allora italiana) e la Grecia, e partecipò da subito alla disastrosa invasione del paese. La prima missione della Julia era di bloccare i passi di Metzovo e di Drisko, per impedire alle truppe greche dell’Epiro di congiungersi con quelle della Tessaglia.

L’ordine del Comando Superiore in Albania ordinava una avanzata decisa e più rapida possibile, senza curarsi dei rifornimenti. La Julia doveva essere auto-sufficiente.

L’ordine si concludeva dicendo: La Divisione alpina “Julia” non guarda indietro e porta tutto con sè, anche la sua fortuna.”

L’avanzata doveva durante pochi giorni, ne durò invece 14. Isolata e senza rifornimenti, attaccata ai fianchi e anche alle spalle, cominciò una sanguinosa ritirata in condizioni climatiche terrificanti sulle montagne dell’Epiro.

Il 16 Novembre agli stremati reparti della Julia, rientrati in linea, fu affidata la difesa del Ponte di Perati davanti a una crescente pressione nemica. Fino a fine Gennaio gli alpini rimasero in linea combattendo valorosamente contro gli attacchi ellenici con pesantissime perdite.

La Julia tornò in linea a fine Febbraio partecipando alla durissima battaglia di Tepeleni e combattendo per i due mesi successivi. La campagna di Grecia si risolse in una vittoria solo con l’intervento dell’alleato tedesco nell’Aprile del 1941.

La Julia fu poi mandata in Russia nel 1942, dove fu praticamente distrutta sul Don.

Oggi esiste come Brigata Alpina Julia.

 

 

Nessuna descrizione della foto disponibile.

alpini della Julia nei primi giorni della campagna di Grecia

 

** pare che oggi non esista più il Ponte di Perati, solo qualche masso, ma c’è la targa degli Alpini

 

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1 risposta a Sul ponte di Perati – del Coro Grigna – postato dagli Alpini Cesano + altro : sulla guerra in Albania e Grecia, autunno/ inverno 1940/ 41

  1. DONATELLA scrive:

    Mio zio, il fratello di mia madre, aveva combattuto come alpino in Montenegro. Non parlava volentieri di quell’esperienza. Una cosa che mi è rimasta impressa è che erano costretti dalla fame a mangiare le patate crude, quando le trovavano.

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