STEFANO SOZZA DI EMERCENCY DA GAZA –video, 6.38 — da IN ONDA LA 7 — 27 agosto 2024 dalle 21.15 -condotta da Marianna Aprile e Luca Telese. Speriamo che ci riescano, adesso mi pare di aver capito che sono due..

 

 

Alla domanda di Marianna Aprile, lei è stato anche in Afghanistan, ha visto mi qualcosa di simile a Gaza ?

E’ da anni che faccio questo lavoro, sono stato in Sudan, in Ucraina, in Afghanistan e in Siria — non ho mai visto nulla di simile.. a Gaza nel 2017, quindi molti anni prima, ed è  difficile per noi vederla  come è adesso.

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foto Ansa.it- 27 agosto 2024

 

 

INTERVISTA DI MARIANNA APRILE E LUCA TELESE A STEFANO SOZZA CAPOMISSIONE DI EMERGENCY ( GINO STRADA ) CHE E’ APPENA ENTRADA A GAZA,  E’ LA PRIMA ONG  STRANIERA AD ESSERE STATA AMMESSA DOPO TANTO TEMPO CHE LO RICHIEDE

 

6 minuti ca.

https://www.la7.it/in-onda/video/il-racconto-di-emergency-da-gaza-distruzione-e-desolazione-mai-visto-niente-di-simile-27-08-2024-555997

 

 

 

COMUNICATO DI EMERGENCY DI STEFANO SOZZA

 

 

Milano, 27 agosto 2024 – Dopo alcuni mesi di attesa per ottenere il permesso umanitario, EMERGENCY è entrata a Gaza per offrire assistenza sanitaria di base alla popolazione martoriata dalla guerra.

Negli scorsi mesi, in attesa dell’autorizzazione definitiva a entrare nella Striscia, EMERGENCY ha lavorato per definire il progetto e attivare un coordinamento con le agenzie delle Nazioni Unite e altri partner presenti sul territorio.

“La possibilità di portare aiuti nella Striscia deve fare i conti con grandi limitazioni nell’accesso delle organizzazioni umanitarie, con le difficili condizioni di sicurezza – spiega Stefano Sozza, capomissione EMERGENCY a Gaza – e con uno spazio umanitario garantito che è andato restringendosi sempre di più da novembre ad oggi. Oggi circa 305 chilometri quadrati, ovvero quasi l’84% della Striscia di Gaza, sono stati posti sotto ordine di evacuazione.”

 

Al-Mawasi, Striscia di Gaza [photo credit Middle East Monitor]– era stata dichiarata da Israele ” Safe zone ” – zona sicura

da : Africa Express.info

 

 

A partire dal 12 agosto, l’area umanitaria dichiarata da Israele ad al-Mawasi  ( striscia di terra sulla costa meridionale della Striscia di Gaza, larga circa un chilometro e lunga quattordici chilometri, dove c’è un campo profughi  che è stato colpito dai soldati israeliani a meta’ di luglio facendo tra i 70 / e i 90 morti, tra cui naturalmente bambini ) si è ridotta dai 58,9 chilometri quadrati di inizio 2024 ai circa 46 chilometri quadrati attuali. Secondo l’aggiornamento di OCHA della scorsa settimana, nella prima metà di agosto sono state negate dalle autorità israeliane sessantotto missioni umanitarie, circa un terzo delle missioni programmate a inizio mese .

OCHA  è l’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni Unite in Palestina

“Ora che siamo riusciti a entrare a Gaza, stiamo cercando un’area dove costruire e aprire una clinica per fornire assistenza di base alla popolazione – prosegue Sozza –. I bisogni sanitari sono enormi e gli ospedali locali che ancora sono operativi non riescono a gestirli tutti: oltre a non avere lo staff e i farmaci necessari, spesso sono sovraffollati perché – in mancanza di altre strutture – i malati si rivolgono agli ospedali anche per necessità che potrebbero essere trattate ambulatorialmente. La situazione nella Striscia è critica e la popolazione è allo stremo: oltre alla mancanza di servizi sanitari, pesano soprattutto la scarsità di acqua, di cibo e di abitazioni.”

La clinica offrirà primo soccorso, stabilizzazione di emergenze medico-chirurgiche e trasferimento presso strutture ospedaliere, assistenza medico-chirurgica di base per adulti e bambini, attività ambulatoriali di salute riproduttiva e follow up infermieristico post-operatorio.

Al contempo EMERGENCY avrà una base logistica in Giordania a supporto del team operativo sul territorio palestinese.

Le condizioni della popolazione sono insostenibili – conclude Sozza –Serve un cessate il fuoco immediato, anche per permettere l’ingresso di aiuti umanitari. La popolazione di Gaza non può continuare a vivere in queste condizioni disumane.”

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