EMERGENCY @emergency_ong _ 9.03 — 13 agosto — GINO STRADA –un video per chi l’ha conosciuto giovane e pieno di capelli ! e per chi non l’ha.. +++ TERESA STRATI STRADA ( Sesto San Giovanni, 1946 – Milano, 2009 )

 

 

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Gino ha saputo raccontare a milioni di persone l’unica verità della #guerra: le vittime. Ha saputo coinvolgere tantissime persone, unite da idee semplici e universali: aiutare chi ha bisogno, abolire la guerra, i #diritti devono essere di tutti. Ci manchi, #GinoStrada

 

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E' morto Gino Strada, il fondatore di Emergency - BlogSicilia

Una bella foto di  GINO -.- qui è proprio lui.. quando non si arrabbiava !

 

Sesto San Giovanni21 aprile 1948 – Honfleur13 agosto 2021,  fondatore, assieme alla moglie Teresa Sarti, dell’ONG italiana Emergency. E’ morto improvvisamente a Honfleur dopo aver sofferto di problemi cardiaci. Nel 2009 era morta Teresa Strada.

 

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TERESA SARTI STRADA

in questa foto si vede bene, secondo me, chi era Teresa: semplice, umana, decisa a tradurre in azione le idee giuste che suggeriva l’aria che aveva intorno, pronta a discutere alla pari col marito se non era d’accordo, ma poi anche così dolce e l’umorismo che scoppiava in una risata e lei andava avanti; mi scuso delle mie povere parole, mi permetto solo per il grande affetto che avevo per lei e anche per lui…finché passeggiava per la strada di tutti dove mi trovavo io. Quando ho conosciuto Gino, e subito anche Teresa perché erano giovanissimi e già sposati, lui faceva l’università  e mi aveva messo al pari di uno straordinario ” controcorso” che avevano–lui ed altri–organizzato. La straordinarietà stava nel fatto che gli argomenti rispondevano ai bisogni dei pazienti ( e questo non era in genere nei corsi abituali), però la gente chiamata a dare lezione era allo stesso livello dei prof. se non qualcosa in più quanto meno come esperienza pratica, diciamo, sul campo.

Ho imparato tante cose da Gino che mi sono rimaste quando sono andata a lavorare alle 150 ore nella prima tornata, ma stasera vorrei fermarmi. Stasera volevo festeggiare Teresa, una nostra eroina del XX / XXI secolo.

E’ mio opinione—certamente discutile —che Gino fosse come un meraviglioso tappeto d’Oriente, ma senza carrozze e cavalli che lo strigliassero ben bene e, soprattutto, con amore e grande passione (Teresa), avrebbe potuto correre il rischio di essere un altro che ciondolava intorno alla Statale. Certamente mi sbaglio, ma dei due ( impressione mia ) la più risoluta a mettere in pratica le idee era lei, spesso si spazientiva col marito che l’adorava- ripet0 :  ” solo secondo me “.

Da lui ho imparato… una cosa che poi praticato ! — sempre ricordandolo :
Negli spaghetti o altra pasta  con il pesce, il prezzemolo finale va messo direttamente fresco nelle fondine..  Mi avevano invitato e cucinava lui.

 

 

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«Io non sono pacifista. Io sono contro la guerra.»
(Gino Strada, Intervista a Che tempo che fa)

 

«Quest’idea imbecille d’una società violenta e rancorosa, che ti spinge a trovare chi sta peggio di te e a dargli la colpa dei tuoi guai. Mai uno di loro che punti il dito su quelli che stanno meglio, eh?»

 

 

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Alla marcia della Pace Perugia – Assisi
E-worker

 

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OPERE:

 

 

Una persona alla volta - Gino Strada - copertina

Una persona alla volta

 

 

Da Kabul a Hiroshima, il racconto di una missione durata tutta la vita: «Non un’autobiografia, un genere che proprio non fa per me, ma le cose più importanti che ho capito guardando il mondo dopo tutti questi anni in giro».

«Dai ricordi, pubblicati postumi, emerge il ritratto di un uomo sempre in prima linea. Pronto a curare tutti.» – Ezio Mauro, la Repubblica

«Bisogna curare le vittime e rivendicare i diritti. Una persona alla volta.»

 

«Sono un chirurgo. Una scelta fatta tanto tempo fa, da ragazzo. Non c’erano medici in famiglia, ma quel mestiere godeva di grande considerazione in casa mia. Fa il dutur l’è minga un laurà, diceva mia madre, l’è una missiùn. Un’esagerazione? Non so, ma il senso di quella frase me lo porto ancora dentro, forse mia madre era una inconsapevole ippocratica.» Una missione che parte da Sesto San Giovanni, la Stalingrado d’Italia con le grandi industrie, gli operai, il partito, il passato partigiano. In fondo, un buon posto per diventare grandi. A Milano, nelle aule dell’Università di Medicina e al Policlinico Strada scopre di essere un chirurgo, perché la chirurgia gli assomiglia: davanti a un problema, bisogna salvare il salvabile. Agendo subito. Una passione che l’ha portato lontanissimo. Gli ha fatto conoscere la guerra, il caos dell’umanità quando non ha più una meta. In Pakistan, in Etiopia, in Thailandia, in Afghanistan, in Perù, in Gibuti, in Somalia, in Bosnia, dedicando tutta l’esperienza in chirurgia di urgenza alla cura dei feriti. Poi nel 1994 nasce Emergency, e poco dopo arriva il primo progetto in Ruanda durante il genocidio. Emergency arriva in Iraq, in Cambogia e in Afghanistan, dove ad Anabah, nella Valle del Panshir, viene realizzato il primo Centro chirurgico per vittime di guerra. Questo libro racconta l’emozione e il dolore, la fatica e l’amore di una grande avventura di vita, che ha portato Gino Strada a conoscere i conflitti dalla parte delle vittime e che è diventata di per se stessa una provocazione. In ognuna di queste pagine risuona una domanda radicale e profondamente politica, che chiede l’abolizione della guerra e il diritto universale alla salute.

 

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1 risposta a EMERGENCY @emergency_ong _ 9.03 — 13 agosto — GINO STRADA –un video per chi l’ha conosciuto giovane e pieno di capelli ! e per chi non l’ha.. +++ TERESA STRATI STRADA ( Sesto San Giovanni, 1946 – Milano, 2009 )

  1. DONATELLA scrive:

    Noi, essendo vecchietti, non ci arriveremo certamente, ma credo che si arriverà a considerare la guerra come un tabù. Non ci sono alternative “ragionevoli”.

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