da Barbara Bonifacio che ringraziamo ! DAL 12 AL 15 SETTEMBRE, A PIEVE SANTO STEFANO ( prov. Arezzo ) — QUARANTANNI DOPO — PREMIO PIEVE SAVERIO TUTINO– I Finalisti e altro

 

 

 

BARBARA BONIFACIO

Lavora all’Archivio dei Diari dal 2006, sono vent’anni !

boni.bb@virgilio.it

 

 

Venite con noi nella Città dei Diari! Viaggio a Pieve S. Stefano - Terre di mezzo

 

 

 

Pieve Santo Stefano | Prezzi

PIEVE SANTO STEFANO

 

 

 

 

undefined

L’ingresso del Piccolo museo
CARELLE – Opera propria

 

 

Nel 2017 Walter Veltroni lo ha definito, in un articolo sulla rivista Tempi, “il museo più importante del mondo”

 

 

 

undefined

I CASSETTI DELLA MEMORIA
CARELLE – Opera propria

 

 

La terza stanza è dedicata a Terra matta, autobiografia di Vincenzo Rabito pubblicata poi da Einaudi, a cura di Luca Ricci e Evelina Santangelo. Dal suo libro è stato tratto il documentario Terramatta – Il Novecento italiano di Vincenzo Rabito analfabeta siciliano diretto da Costanza Quatriglio, oltre a delle versioni teatrali, una rappresentata da Vincenzo Pirrotta ed una da Stefano Panzeri.

 

 

 

La quarta stanza è dedicata a Clelia Marchi e al suo interno è esposto il lenzuolo su cui scrisse la sua autobiografia, dopo la morte del marito.

 

 

 

La Stanza di Clelia Marchi e del Lenzuolo- (Piccolo museo del diario, Pieve Santo Stefano
CARELLE – Opera propria

 

 

 

 

 

 

DIMMI di Storie Migranti

 

 

 

 

 

 

Logo ufficiale del Piccolo museo del diario – versione ristretta

 

 

 

 

segue da:

 

PREMIO PIEVE SAVERIO TUTINO

 

Homepage

 

 

 

 

la Commissione di lettura - foto di Giovanni Santi

foto di Giovanni Santi

 

 

 

 

12  /15.09  /  2024

 

QUARANTA ANNI DOPO  

 

 

 

Tre date separate da due uguali intervalli di tempo scandiscono questa storia. Nel 1944 l’Italia della Seconda guerra mondiale è un campo di combattimento conteso tra gli occupanti nazifascisti e gli eserciti Alleati che risalgono la Penisola per liberarla. Dalle metropoli ai cascinali più sperduti, ogni centimetro di terra e ogni essere umano conoscono l’orrore della guerra, morte e distruzione.

80 anni dalla distruzione di Pieve Santo Stefano per mano delle truppe naziste - Saturno Notizie

80 anni dalla distruzione di Pieve Santo Stefano per mano delle truppe naziste – Saturno Notizie

 

 

Così accade anche all’abitato di Pieve Santo Stefano, che nell’agosto di quell’anno l’esercito tedesco in ritirata, dopo averlo minato, rade al suolo.

 

 

 

A distanza di 40 anni, nel 1984, come per un gesto riparatore sul quale molto si è scritto, proprio a Pieve Santo Stefano nasce l’Archivio dei diari, fondato da Saverio Tutino per raccogliere e custodire la memoria popolare degli italiani.

 

Una memoria che ha nella Seconda guerra mondiale il suo capitolo più doloroso e voluminoso: migliaia di diari raccontano la vita di chi tra il 10 giugno 1940 e il 25 aprile 1945 ha combattuto in Africa, in Grecia o in Russia, di chi ha conosciuto i bombardamenti e le stragi, i tradimenti e le delazioni, la guerra civile e la Resistenza.

Trascorrono altri 40 anni e oggi, nel 2024, le ragioni per cui è nato l’Archivio trovano la più alta e grave delle espressioni: non un cimitero per i ricordi, ma un vivaio della memoria, così come lo aveva definito Tutino. Per molto tempo, mentre l’Italia rinviava i conti con la sua storia e con le sue responsabilità nella Seconda guerra mondiale, mentre l’Occidente coltivava l’illusione che quella guerra non sarebbe più tornata all’interno dei suoi confini, a Pieve si salvaguardava minuziosamente e quotidianamente un patrimonio di memoria che oggi torna indispensabile.-

 

ITHACA Diary Contest

 

 

Oggi che le guerre sono di nuovo così vicine a noi tutti, abbiamo un patrimonio di memoria sul quale fare affidamento, forse, per comprendere cosa significherebbe, forse, per impedire che l’accettazione dell’inumano dilaghi, forse, per non replicare gli stessi errori che abbiamo commesso 80 anni fa.

 

domenica 15 settembre ore 16.00

 

 

Finalisti 2024

 

Albertina Castellazzi

Cosma Damiano Di Salvo

 

Mario Morandi

 

Maria Rossi

 

Giovanni Stefanolo

 

 

Giuseppe Trinchillo

 

 

Rachele Venturin

 

PREMIO BARNABA

 

Giuria 2024

Guido Barbieri / Camillo Brezzi / Natalia Cangi / Gabriella D’Ina / Luca Formenton / Patrizia Gabrielli / Paola Gallo / Antonio Gibelli / Roberta Marchetti / Melania G. Mazzucco / Annalena Monetti / Maria Rita Parsi / Stefano Pivato / Sara Ragusa

 

 

 

 

 

 

Campo alla Fiera

domenica 15 settembre ore 16.00

Il cinema di Giorgio Diritti affronta grandi temi dal valore universale, dall’identità culturale al disagio psichico, dalla libertà di espressione alla memoria, all’infanzia. Al contempo, il suo sguardo attento si è sempre posato sulle vicende degli oppressi, sulla natura delle comunità più circoscritte, fin dall’esordio con Il vento fa il suo giro e il successivo L’uomo che verrà, ricostruzione storica dell’eccidio di Marzabotto raccontato attraverso la visione corale di una comunità agricola. Per la sua bravura, per lo spessore del suo impegno civile e per l’incessante attenzione che dedica alle storie marginali, l’Archivio di Pieve è onorato di attribuirgli il “Premio Città del diario”, il riconoscimento rivolto alle personalità del panorama culturale che più si distinguono per il loro lavoro sulla memoria.

 

un progetto di e con Ambrogio Sparagna, con la partecipazione dei Solisti dell’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma

 

Lo spettacolo Le Trincee del cuore racconta gli echi dei tanti canti risuonati tra le pietre delle trincee e nel cuore di quegli uomini, così come quelli legati alla Resistenza, all’esperienza dell’emigrazione e alle lotte contadine meridionali degli anni Cinquanta. Sono canti che narrano dell’atrocità della guerra, della fierezza del corpo di appartenenza, di amori lontani, di speranze di giustizia e di libertà, di ricerca di affetto filiale e anche di momenti di gioia quotidiana.

 

 

 

 

 

SAVERIO TUTINO

 

Saverio Tutino Diari: 1944-1946 di Nicola Alessi e Barbara Tutino

Le Château Edizioni, Aosta, 2016
pp. 79

 

I diari sono il mezzo privilegiato per conoscere le storie personali, ma anche una fonte importante e molto utilizzata dagli storici per confrontare notizie e dati “ufficiali”. Quando Saverio Tutino scrive i Diari non sa che una parte della sua vita e della sua carriera professionale sarà legata a questa forma di letteratura “degli ultimi”; non lo sa, ma la sua formazione politica e la sua sensibilità lo spingeranno a dar loro voce. Il 28 dicembre 1944, data d’inizio del diario, Tutino ha ventun’anni, un ragazzo si direbbe oggi, ma non è così; senza questa puntualizzazione anagrafica, nessuno potrebbe definire la sua scrittura quella di un giovane, devono essersene accorti anche i suoi compagni di lotta se a novembre di quell’anno era già commissario politico. L’autore, nell’utilizzare questo mezzo per fissare le sue memorie, ha una visione storica della propria esistenza e consapevolmente decide di lasciarne traccia per coloro che più avanti lo leggeranno, senza porsi il problema se esista un cortocircuito in coloro che fanno la storia e contemporaneamente la scrivono.

Nella seconda parte dei Diari, più personale e legata al difficile momento del Dopoguerra, dove è necessaria una Ricostruzione anche della vita civile, Tutino si descrive pieno di curiosità letterarie in un periodo molto importante della sua formazione culturale, ma anche foriero di pesanti delusioni legate alla politica e ai rischi di destabilizzazione del fresco sistema democratico, che egli già intravede all’orizzonte. Nuovamente gli eventi storici si incrociano con la vita dei singoli,  chi in questo volume cercherà la Storia troverà una storia dove sono raccontati tre anni di un uomo “intero”, con tutti i suoi dubbi, le sue incertezze e le sue fragilità, ma che, animato da ideali di “libertà, uguaglianza e fraternità”, ha lasciato un segno importante nella vita culturale e politica italiana.

 

 

SAVERIO TUTINO

 

 

65^ emissione del 16 Settembre 2023, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica ” il Senso Civico” dedicato a SAVERIO TUTINO, nel centenario della nascita – www.protofilia.it

 

Saverio Tutino

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Saverio Tutino (Milano7 luglio 1923 – Roma28 novembre 2011) è stato un giornalista e scrittore italiano.

Biografia

Iscritto alla facoltà di giurisprudenza, deve interrompere gli studi a causa della seconda guerra mondiale. Partecipa ad azioni della Resistenza in Val d’Aosta e nel Canavese.

Nel dopoguerra ha lavorato dapprima Il Politecnico di Elio Vittorini e quindi nella stampa: Vie Nuove e poi l’Unità, come corrispondente dalla Cina, da Parigi e poi da Cuba, da cui fu testimone della Rivoluzione cubana.

Nel 1975 ha partecipato alla nascita del quotidiano La Repubblica, nel quale ha lavorato fino al 1985.

Nel 1984 ebbe l’idea di creare uno spazio culturale in cui accogliere le scritture diaristiche e autobiografiche degli italiani: fonda così l’Archivio diaristico nazionale, la cui sede sarà Pieve Santo Stefano, e pensa subito di creare un concorso per diari.

Al momento della morte, era direttore culturale del Premio Pieve e della Fondazione Archivio diaristico nazionale.

 

Opere

Ha pubblicato diversi libri fra i quali Gollismo e lotta operaiaL’ottobre cubano e il volume di racconti La ragazza scalza per la EinaudiIl Che in Bolivia e L’occhio del barracuda per la Feltrinelli, Gli anni di CubaViaggi in SomaliaDal Cile per le edizioni MazzottaCicloneros per la Giunti e Guevara al tempo di Guevara per gli Editori Riuniti (1996).

Nel 1998 fonda ad Anghiari, insieme con Duccio Demetrio, la Libera Università dell’Autobiografia e comincia a pubblicare a Pieve Santo Stefano la rivista semestrale Primapersona della quale è stato direttore.

Nel 1999 pubblica Il mare visto dall’isola per l’editore Gamberetti e, nel 2004, per le edizioni Il Vicolo esce il suo libro Il rumore del sole.

 

 

 

 

IL MANIFESTO – 7 LUGLIO 2023

 

Saverio Tutino, un centenario fuori dagli schemi convenzionali

L’anniversario. Il giornalista e scrittore, scomparso nel 2011, era nato a Milano il 7 luglio del 1923. Prima reporter in America Latina, fondò l’Archivio dei Diari di Pieve Santo Stefano

Saverio Tutino, un centenario fuori dagli schemi convenzionali

SAVERIO TUTINO

Oggi, cento anni fa, nasceva Saverio Tutino, giornalista e scrittore. Un visionario con i piedi ben piazzati per terra. Che da adolescente «balilla» durante il fascismo fugge nel Canton Ticino e a 21 anni si converte in commissario politico della Brigata partigiana e subito dopo della Divisione Garibaldi della Val d’Aosta (scriverà al riguardo La Ragazza scalza, racconti della Resistenza).

DOPO LA LIBERAZIONE entra a L’Unità che lo invia a Pechino per il primo anniversario della rivoluzione cinese. Ne diventa poi corrispondente da Parigi, con incursioni nell’Algeria in rivolta. Ma l’esperienza giornalistico/politica che lo caratterizza di più è da cronista a L’Avana durante la rivoluzione, che racconta con un taglio persino «romantico», annunciando, in piena Guerra fredda, il divenire di un terzo schieramento con il movimento dei Non Allineati.

 

 

 

SEGUE NEL LINK 

IL MANIFESTO – 7 LUGLIO 2023

https://ilmanifesto.it/saverio-tutino-un-centenario-fuori-dagli-schemi-convenzionali

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

1 risposta a da Barbara Bonifacio che ringraziamo ! DAL 12 AL 15 SETTEMBRE, A PIEVE SANTO STEFANO ( prov. Arezzo ) — QUARANTANNI DOPO — PREMIO PIEVE SAVERIO TUTINO– I Finalisti e altro

  1. DONATELLA scrive:

    L’iniziativa dei diari della memoria è un’intuizione geniale, cui è seguita una volontà incredibile di attuazione. In ciò che consideriamo “storia” c’è spazio per chi concretamente l’ha vissuta e quindi apre delle vie e degli arricchimenti per capire la “grande ” storia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *