ANSA.IT — 08 AGOSTO 2024 – 00.21 + 14.59 :: Medio Oriente, media : ‘Sinwar vuole la tregua a Gaza prima che l’Iran attacchi Israele’. + Ansa.it ore 14.59 : Israele: ‘Invieremo negoziatori per trattative il 15 agosto. Serve subito accordo sulla liberazione degli ostaggi’.

 

 

ANSA.IT — 08 AGOSTO 2024 – 00.21
https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/mediooriente/2024/08/08/medio-oriente-media-sinwar-vuole-la-tregua-a-gaza-prima-che-liran_db36f2b5-a7d8-4cb4-aa0a-feecf523563d.html

 

 

 

Medio Oriente, media: ‘Sinwar vuole la tregua a Gaza prima che l’Iran attacchi Israele’.

 

Gabinetto di sicurezza nel bunker come il 13 aprile. Netanyahu si scusa per la prima volta per i fatti del 7 ottobre. Meloni sente Pezeshkian

 

 

 

Sinwar © ANSA/EPA

 

 

 

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Citando fonti di Hamas anonime, l’emittente israeliana Channel 12 ha riferito che il leader del movimento palestinese Yahya Sinwar ha trasmesso un messaggio agli altri leader del gruppo islamista fuori dalla Striscia di Gaza esortandoli a perseguire un cessate il fuoco con Israele e a non aspettare la possibilità di una grave escalation tra lo Stato ebraico e l’Iran.

 

Il canale tv, solitamente ben informato, riporta che Sinwar sta subendo forti pressioni da parte dei suoi comandanti militari a Gaza. Avrebbe inoltre informato i leader di Hamas in Qatar che nessuno di loro potrà far parte dei colloqui sul rilascio degli ostaggi, a parte il suo vice Khalil al-Hayya e l’alto funzionario Ghazi Hamad.

 

 

Gli Stati Uniti, il Qatar e l’Egitto chiedono a Israele e Hamas la ripresa delle trattative per un cessate il fuoco il 15 agosto a Doha o al Cairo. E’ quanto affermano in una nota congiunta, nella quale sottolineano che è il momento di chiudere l’accordo e liberare gli ostaggi. Rispondendo “all’offerta degli Stati Uniti e dei mediatori”, l’ufficio del premier Benyamin Netanyahu ha annunciato che Israele invierà una delegazione a Doha o al Cairo il 15 agosto per concordare i dettagli del quadro del cessate il fuoco a Gaza formulato da Egitto, Stati Uniti e Qatar. Lo riporta Haaretz.

 

Il gabinetto di sicurezza israeliano si riunirà questa sera nella sala di comando sotterranea dell’Idf presso il quartier generale militare, noto anche come “la fossa”. È la prima volta che un incontro del genere si tiene nel bunker dalla notte tra il 13 e il 14 aprile, quando l’Iran lanciò un attacco missilistico e con droni contro Israele. L’Idf si sta preparando all’eventualità di ricevere dal gabinetto di sicurezza l’ordine di effettuare un attacco preventivo contro Hezbollah. Secondo media israeliani, il movimento libanese cercherà di prendere di mira un alto funzionario dello Stato ebraico.

 

 

La premier Giorgia Meloni, nell’ambito dei contatti che sta tenendo in questi giorni sulla situazione in Medio Oriente, ha avuto oggi un colloquio telefonico con il presidente iraniano Masoud Pezeshkian. Meloni, si legge in una nota di Palazzo Chigi, ha sottolineato la necessità di scongiurare un allargamento del conflitto in corso nella Striscia di Gaza, anche con riferimento al Libano, invitando l’interlocutore a evitare un’ulteriore escalation e a riaprire la via del dialogo. La premier, conclude la nota, ha infine reiterato il costante impegno dell’Italia a favorire la pace e la stabilità della regione attraverso il necessario raggiungimento del cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e il rafforzamento dell’aiuto umanitario alla popolazione civile nell’enclave palestinese.

 

 

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha pubblicato questa sera una lettera in lingua araba per il popolo libanese, mentre cresce il timore di un’escalation con Hezbollah e l’Iran che intendono vendicare gli omicidi di Fuad Shukr e Ismail Haniyeh.

“L’Iran sciita e Hezbollah hanno preso in ostaggio il Libano e il suo popolo a beneficio di meschini interessi settari. Lo Stato di Israele vuole la pace, la prosperità e la stabilità su entrambi i lati del confine settentrionale”, ha scritto Gallant, “e quindi non permetterà in alcun modo alle milizie di Hezbollah di destabilizzare il confine e la regione”.

 

 

“Mi dispiace profondamente che sia successa una cosa del genere. Ti guardi sempre indietro e ti chiedi se avremmo potuto fare qualcosa che lo avrebbe impedito”. Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un’intervista a Time. La rivista americana nella sua introduzione ha ricordato che nei primi 10 mesi della guerra a Gaza Netanyahu ha sempre rifiutato di scusarsi per aver lasciato Israele vulnerabile ad un attacco di quella portata da parte di Hamas. E la prima domanda della lunga intervista è stata appunto se fosse disposto a scusarsi. “Scusarmi? Certamente”, la sua risposta.

 

 

Il quotidiano libanese Al-Akhbar ha riferito che alti funzionari in Egitto, Stati Uniti, Qatar e Israele hanno discusso la possibilità di raggiungere una tregua di sei settimane a Gaza che non includerebbe il rilascio dei rapiti.

 

 

Secondo un report del notiziario Channel 12, Israele ha comunicato sia a Hezbollah che all’Iran che qualsiasi danno ai civili nel Paese nell’attacco minacciato per l’uccisione del capo militare Fuad Shukr a Beirut e del capo politico di Hamas a Teheran “rappresenterà una linea rossa, che porterà a una risposta sproporzionata”.

 

 

L’esercito e i servizi di sicurezza israeliani hanno annunciato di aver ucciso nei giorni scorsi nella Striscia di Gaza un terrorista di Hamas che era direttamente coinvolto negli attentati in Giudea e Samaria. “Lo scorso 24 luglio, durante un’operazione congiunta tra l’esercito e i servizi israeliani – scrive l’Idf sul proprio canale Telegram -, è stata colpita un’area nella quale operava il terrorista di Hamas Nael Sakhl. Alcuni giorni dopo l’attacco sono state ricevute informazioni che l’uomo era stato eliminato”. “Per oltre un decennio – prosegue la nota – Nael ha operato nei ‘quartieri generali in Cisgiordania’ di Hamas, un’organizzazione responsabile degli attacchi terroristici in Giudea e Samaria. Allo stesso tempo era coinvolto in attività terroristiche, finanziarie e nella fornitura di armi a cellule terroristiche che promuovevano il terrore contro civili israeliani e militari dell’Idf in Giudea e Samaria”.

 

 

Sakhal era un membro attivo dell’unità di Hamas responsabile di attacchi terroristici in Cisgiordania. L’esercito ha anche affermato che era direttamente coinvolto nel finanziamento e nell’armamento di attacchi terroristici contro civili e soldati israeliani. L’umo fu arrestato per la prima volta nel 2003 e condannato all’ergastolo per il suo ruolo in un attacco suicida in Israele. Nel 2011, fu rilasciato nell’accordo di scambio che portò alla liberazione di oltre 1.000 detenuti palestinesi in cambio del soldato israeliano Gilad Shalit.

 

 

 

 

 

Media: ‘L’Iran risponderà ma in modo più misurato e non immediato’

 

Funzionari Usa hanno confermato a Politico che l’Iran potrebbe riconsiderare la possibilità di lanciare un attacco su larga scala contro Israele. Teheran è stata avvertita che un attacco su più fronti contro Israele potrebbe portare a uno scontro diretto tra i due Paesi. I funzionari ritengono che l’Iran risponderà comunque, ma potrebbe farlo in modo più misurato e non immediato.

 

Le fonti hanno spiegato che la repubblica islamica è stata sollecitata a ricalibrare la sua risposta all’uccisione del capo di Hamas Ismail Haniyeh poichè ora sembra probabile che sia stato colpito in un’operazione segreta con una bomba piazzata nella sua stanza e non in un attacco missilistico diretto, come era stato detto inizialmente. Tra l’altro, nessun iraniano è rimasto ucciso nell’esplosione.

 

 

 

ANSA.IT — 9 AGOSTO 2024 – 14.59

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2024/08/09/israele-invieremo-negoziatori-per-trattative-il-15-agosto.-serve-subito-accordo-sulla_18a6b4cb-83bc-4841-bc30-2df0ca0f39b4.html

 

Israele: ‘Invieremo negoziatori per trattative il 15 agosto. Serve subito accordo sulla liberazione degli ostaggi’.

 

L’ufficio del premier risponde all’invito di Usa, Qatar ed Egitto. Per l’accordo Hamas vorrebbe Barghouti libero. Idf, operazione di terra a Khan Younis

 


 

L’esercito israeliano ha confermato l’avvio di una nuova operazione di terra a Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale, in seguito a informazioni di intelligence che indicano “la presenza di terroristi e infrastrutture terroristiche nella zona”. L’Idf ha affermato che le truppe stanno combattendo Hamas sia sopra che sotto terra. L’esercito ha dichiarato che contemporaneamente i combattimenti continuano anche a Rafah e nell’area del corridoio Netzarim, nel centro della Striscia.

 

Idf, razzi lanciati dal Libano, 2 colpiscono Kiryat Shmona Nelle ultime ore sono stati lanciati più di 15 razzi dal Libano verso la zona di Kiryat Shmona, la maggior parte è stata intercettata ma due hanno colpito la città israeliana, ha riferito l’esercito israeliano.

 

L’esercito israeliano ha confermato l’avvio di una nuova operazione di terra a Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale, in seguito a informazioni di intelligence che indicano “la presenza di terroristi e infrastrutture terroristiche nella zona”. L’Idf ha affermato che le truppe stanno combattendo Hamas sia sopra che sotto terra. L’esercito ha dichiarato che contemporaneamente i combattimenti continuano anche a Rafah e nell’area del corridoio Netzarim, nel centro della Striscia.

Idf, razzi lanciati dal Libano, 2 colpiscono Kiryat Shmona Nelle ultime ore sono stati lanciati più di 15 razzi dal Libano verso la zona di Kiryat Shmona, la maggior parte è stata intercettata ma due hanno colpito la città israeliana, ha riferito l’esercito israeliano.

 

 

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Hamas ha chiesto il rilascio di Marwan Barghouti e dei capi delle fazioni palestinesi nella prima fase dell’accordo per la liberazione degli ostaggi israeliani e il cessate il fuoco a Gaza. Lo riferisce la rete in lingua araba Sky news affermando che “la richiesta è stata accetta e sostenuta dagli Usa e dai mediatori di Egitto e Qatar. Inoltre, riporta Sky news, secondo Hamas è accettabile che Barghouti governi la Giudea, Samaria (Cisgiordania) e Gaza alla fine della guerra.

 

“Non c’è tempo da perdere. Sosteniamo con forza l’iniziativa del Presidente Usa con i leader di Egitto e Qatar per arrivare rapidamente ad un cessate il fuoco a Gaza ed alla liberazione degli ostaggi. È cruciale restituire una prospettiva politica di pace e stabilità in Medio Oriente”: lo scrive su X il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani.

 

L’Iran potrebbe riconsiderare la portata e la forma della rappresaglia pianificata contro Israele dopo l’assassinio del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ma è improbabile che si lasci scoraggiare dall’assenza di un sostegno esplicito da parte degli Stati musulmani ad una sua risposta militare. Lo hanno riferito alcune fonti al Guardian, secondo cui altri Paesi islamici non stanno apertamente sostenendo la risposta militare di Teheran e sembra probabile un’azione più mirata.

 

 

 

 

 

Il ministro degli Esteri libanese Abdullah Bou-Habib ha rilasciato una dichiarazione insolita, rilanciata dai media israeliani, dopo un incontro con il primo ministro Najib Mikati, in cui ha chiesto “il rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza e il cessate il fuoco”. Bou-Habib ha detto che il “Libano sostiene gli appelli di Usa, Egitto e Qatar a riprendere i colloqui il 15 agosto”. Secondo lui “i palestinesi a Gaza, i sequestrati e le loro famiglie stanno soffrendo molto, bisogna aiutarli”. “Il governo libanese ritiene che sia giunto il momento di agire con decisione e che non vi sia spazio per ulteriori ritardi”, ha affermato.

 

 

 

 

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