Catullo, Viviamo, mia Lesbia — traduzione di Salvatore Quasimodo

 

 

File:Affresco romano - Pompei - eros e Psiche.JPG

Eros e Psiche

Affresco romano affresco da Pompei, Casa di Terenzio Neo
IV stile (45-79 d.C.).
Museo Archeologico Nazionale di Napoli

da : /it.wikipedia.org

 

 

 

Vivamus, mea Lesbia

Traduzione di Quasimodo

 

Viviamo, mia Lesbia, ed amiamo,
e ogni mormorio perfido dei vecchi
valga per noi la più vile moneta.
Il giorno può morire e poi risorgere,
ma quando muore il nostro breve giorno,
una notte infinita dormiremo.
Tu dammi mille baci, e quindi cento,
quindi mille continui, quindi cento.
E quando poi saranno mille e mille,
nasconderemo il loro vero numero,
che non getti il malocchio l’invidioso
per un numero di baci così alto.

 

 

 

da :

nostri pensieri.altervista
nostripensieri.altervista.org

 

 

 

 

Saffo

immagine di Saffo
da: biografiaonline

Donna con tavolette cerate e stilo (cosiddetta “Saffo”) –
trovatoa  Pompei
affresco su gesso
altezza: 37 cm ; larghezza: 38 cm
Museo Archeologico Nazionale di Napoli ( MAN )
wikipedia

 

 

 

 

 

SAFFO,   A me pare uguale agli dei

traduzione di Quasimodo

 

 

A me pare uguale agli dei
chi a te vicino così dolce
suono ascolta mentre tu parli
e ridi amorosamente. Subito a me
il cuore si agita nel petto
solo che appena ti veda, e la voce
si perde sulla lingua inerte.

Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,
e ho buio negli occhi e il rombo
del sangue alle orecchie.
E tutta in sudore e tremante
come erba patita scoloro:
e morte non pare lontana
a me rapita di mente.

 

 

 

da :

www.libriantichionline.com/

 

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4 risposte a Catullo, Viviamo, mia Lesbia — traduzione di Salvatore Quasimodo

  1. Chiara Salvini scrive:

    Donatella
    dimpo.dona@gmail.com
    188.218.33.242
    Catullo e, prima di lui Saffo, sono stati i poeti amati della letteratura classica negli anni del “nostro” liceo. Erano come degli squarci caldi di luce in un cielo grigio.

  2. roberto rododendro scrive:

    da quando mi ricordo li ho sempre amati, poi al ginnasio una prof intelligente ( cosa rara in quel liceo) ci portò a conoscere i poeti maledetti da Verlaine a Rimbaud e da lì mi persi di vista 🙂

    • Chiara Salvini scrive:

      ” MI ” persi di vista…i lapsus.. sai tutto, immagino. ciao, era un po’ che non venivi qui a trovarci, si sentiva un gran vuoto.. ciao, un abbraccio bello come il tuo mar Tirreno, se ti piace– ch.

    • Chiara Salvini scrive:

      vorrei proprio sapere il nome di questa prof. perché – escludendo Don Alberto — di insegnanti che avessero un barlume di, non ne ho mai visto, c’era anche chi come il ns prof. di matematica era intelligente e preparato, ma sfiduciato del suo lavoro, deluso di tutto il mondo a partire dalla scuola e dagli alunni.. un paesaggio davvero sconsolante, ma certo io stavo nella b..

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