Facebook di Cristina Franceschi, sorella di Roberto ( link sotto ) che ringraziamo di cuore per aver pubblicato questo scritto di suo fratello per ricordarlo con più amore e perché la sua domanda finale vale ancora di più oggi : ” Cosa faccio ? Cosa fai ? “

 

 

*** video 4.53 min. al fondo

 

Cristina Franceschi

 

 

Il 23 luglio 1952 nasceva a Milano #RobertoFranceschi. Nel giorno del suo compleanno vogliamo ricordare Roberto con alcuni versi da lui scritti che possono offrire un’immagine della sua personalità e degli ideali che animavano la sua giovane vita.

 

«Ma perché devo spendere gli anni della mia vita

in una continua mera ricerca di una falsa felicità

perché devo lottare con i miei compagni per essere più di loro

devo continuamente mostrarmi ipocrita per essere sempre di più, di più, devo correre per vie ignote

per arrivare ad una meta non voluta,

devo abbandonare i miei migliori istinti per una continua ricerca verso qualcosa che non afferro

non comprendo, non amo, non capisco.

Se non vesto all’ultima moda le ragazze non mi guardano

devo comprare una cosa più grande per essere all’altezza della mia posizione.

Devo guadagnare di più, sempre di più, per avere di più

per essere ammirato dai miei amici, dal mondo,

ma io amo ancora gli incontaminati ghiacciai,

il limpido mare e i piccoli aspetti della natura.

Il mio cuore è ancora aperto ad un vero amore

i miei occhi sono ancora in una continua ricerca della bellezza

le mie orecchie aspettano ancora la musica liberatrice

tutto il mio corpo è proteso verso un mondo

dove pace e amore trionferanno.

Ma io sono osteggiato, sono allontanato, sono tacciato

di imbecillità, di mancanza di realismo, sono messo in disparte solo perché non capisco

come sia possibile che gli uomini vivano schiavi di altri uomini

non capisco perché una creatura come me debba vivere peggio di me o meglio di me;

non capisco perché ci sono bambini che muoiono di fame

mentre altri gettano sazi l’ultima tavoletta di cioccolato,

non capisco perché ci sono uomini che uccidono altri uomini per un ideale imperialistico.

[…]

È forse colpa procreare un figlio?

È forse colpa non avere cibo per un piccolo?

È forse colpa essere nati in una sperduta e povera regione?

Non è forse colpa nostra parlare, parlare, parlare!

Sì parlare promettere, parlare ma per fare che cosa?

Sì che cosa facciamo? Cosa facciamo per tutte quelle schifezze che ci circondano?

Che cosa faccio? Che cosa fai?»

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona

Aggiungo il link della Fondazione Franceschi:

 

La Fondazione Roberto Franceschi Onlus si è costituita nel 1996 per ricordare Roberto, studente ventenne dell’Università Bocconi di Milano, colpito a morte il 23 gennaio 1973 da un proiettile di pistola in dotazione alla polizia, che quella sera presidiava la sua Università per impedire una assemblea aperta agli studenti delle altre Università milanesi.

La Fondazione svolge attività nel settore della ricerca scientifica di particolare interesse sociale principalmente nell’ambito della prevenzione, diagnosi e cura di patologie sociali e forme di emarginazione sociale.

 

La nostra storia raccontata dai ragazzi

Partecipando al nostro progetto Diritto al Lavoro, gli studenti di cinema dell’ITSOS Albe Steiner di Milano si sono appassionati alla storia di Roberto Franceschi e della Fondazione e ci hanno proposto di raccontarla dal loro punto di vista, realizzando un video con immagini di archivio e interviste realizzate per l’occasione a Cristina Franceschi, Nando dalla Chiesa e al loro docente Niccolò Leotta. Ecco il risultato del loro lavoro.

 

 

video, 4.53 min. 

vale vederlo, a chi ha vissuto quel tempo, soprattutto, è fatto bene, non sapevo che il processo avesse avuto una conclusione.

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

1 risposta a Facebook di Cristina Franceschi, sorella di Roberto ( link sotto ) che ringraziamo di cuore per aver pubblicato questo scritto di suo fratello per ricordarlo con più amore e perché la sua domanda finale vale ancora di più oggi : ” Cosa faccio ? Cosa fai ? “

  1. DONATELLA scrive:

    Penso che riuscire a trasformare il dolore in qualcosa di positivo, aperto all’umanità, sia eroico: è quello che hanno fatto i familiari e gli amici di Roberto Franceschi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *