Due frammenti del poeta greco MIMNERNO ( Asia Minore, oggi Anatolia /Turchia–nasce a Colofone o Smirne- VII secolo a C. / morte nella prima metà del VI secolo ) + link al fondo di Alcmane

 

 

 

 

File:Colonie greche eoliche ioniche doriche in Anatolia.svg

 

COLONIE GRECHE ( EOLICHE – IONICHE – DORICHE ) IN ANATOLIA
https://it.wikipedia.org/wiki/File:Colonie_greche_eoliche_ioniche_doriche_in_Anatolia.svg

 

 

 

 

E LE DOLCISSIME OFFERTE

Quale vita, che dolcezza senza Afrodite d’oro?
Meglio morire quando non avrò più cari
gli amori segreti e il letto e le dolcissime offerte,
che di giovinezza sono i fiori effimeri
per gli uomini e le donne.
Quando viene la dolorosa vecchiaia
che rende l’uomo bello simile al brutto,
sempre nella mente lo consumano malvagi pensieri;
né più s’allieta guardando la luce del sole;
ma è odioso ai fanciulli e sprezzato dalle donne:
tanto grave Zeus volle la vecchiaia.

 

 

 

AL MODO DELLE FOGLIE

Al modo delle foglie che nel tempo
fiorito della primavera nascono
e ai raggi del sole rapide crescono,
noi simili a quelle per un attimo
abbiamo diletto del fiore dell’età
ignorando il bene e il male per dono dei Celesti.
Ma le nere dee ci stanno sempre a fianco,
l’una con il segno della grave vecchiaia
e l’altra della morte. Fulmineo
precipita il frutto di giovinezza,
come la luce d’un giorno sulla terra.
E quando il suo tempo è dileguato
meglio la morte che la vita.

 

 

 

 

TESTI DA :

Alcune liriche di Stesicoro e Mimnermo tradotte da Salvatore Quasimodo

 

 

 

 

Scena di un Simposio in cui si vede un flautista che suona e
forse declama versi come ha fatto da Mimnerno.

immagine da :
La cooltura.com

 

 

Mimnermo di SmirneColofone o SmirneVII secolo a.C. – prima metà del VI secolo a.C.)

Della sua vita sono ad oggi giunte pochissime notizie, per lo più abbastanza vaghe;  uno storico dice Colofone, l’altro Smirne, città vicine : a Smirne Mimnerno visse tutto il tempo
della sua maturità.
Il nome di Mimnermo ha il significato etimologico di “colui che resiste su l’Ermo“, un fiume dell’Eolide e fu probabilmente attribuito a un avo del poeta in ricordo della sua valorosa partecipazione a una vittoria riportata dai Greci di Smirne contro i Lidi del re Gige in questa località.
Fu un flautista, come la donna di cui fu innamorato chiamata Nannò (o almeno così tramanda la tradizione).
Di tutta la sua produzione poetica è giunta fino a noi una ventina di frammenti per un totale di circa 80 versi.
La lingua usata dal poeta è quella della lirica ionica.

 

 

nota:

 

La similitudine che mette in relazione la stirpe umana con le foglie ricorre, con accenti e significati differenti, tre volte nei poemi omerici.

Noi mostriamo solo la prima – e più celebre – occorrenza dell’immagine è quella di Iliade. VI 145-149.
Sul campo di battaglia si incontrano per la prima volta l’acheo Diomede e Glauco, greco d’origine ma naturalizzato licio e alleato dei Troiani. Diomede domanda allo sconosciuto avversario la sua identità – teme di trovarsi di fronte a un dio – e Glauco risponde:

 

 

Grande Tidide, perché mi chiedi la stirpe?

Tale e quale la stirpe delle foglie è quella degli uomini.

Le foglie il vento fa cadere a terra, ma altre sugli alberi

in fiore ne spuntano, quando arriva la primavera;

così le stirpi degli uomini, una nasce l’altra svanisce.

 

 

da :

nel link trovate, se interessa. gli altri due passi della similitudine in Omero
https://studiahumanitatispaideia.blog/tag/mimnermo-poeta/

 

Anche se  Mimnerno avrà avuto in mente questo passo dell’Iliade
è stato osservato la differenza di accento tra i due: in Mimnerno non c’è il confronto tra la bellezza della primavera quando le foglie rinascono e l’autunno della natura e della vita degli uomini.  O meglio, la seconda stagione sembra la più duratura e quella che porta le più profonde sofferenze, mentre la gioventù sparisce in un baleno..
Sembra proprio la considerazione che può fare un vecchio anche ai nostri giorni, quando ripensa alla sua gioventù e la confronta con il suo stato attuale
.

 

 

 

da Wikipedia

 

LA VECCHIAIA IN MIMNERNO E SOLONE –  un frammento ( 20 west e altri  )

Su questa concezione della vecchiaia si incentra il dibattito tra Mimnerno e  Solone, che, nel frammento 20 west, esprime una visione della vecchiaia differente da quella di Mimnermo: per il legislatore ateniese essa non è una fase di decadenza fisica, bensì simbolo di saggezza; col trascorrere degli anni l’anziano ha accumulato un’esperienza che può essere supporto per le nuove generazioni, nonché rappresentare il passato e la tradizione della città, come emerge nel frammento 18 West. Tale concezione della senilità trova conferma anche nel mondo omerico in cui i soli anziani, presso le porte Scee, non si lasciano folgorare da Elena, pur ammirandone la bellezza, ed esprimono il desiderio di mandarla via, con parole di saggezza (che ben li distinguono da Paride che, invece, non ha avuto la lungimiranza di prevedere le conseguenze del ratto di Elena): sono paragonati a delle cicale, che proferiscono parole melodiose per la saggezza che esprimono.

 

 

 

 

per chi volesse ::

 

 

ALCMANE ( Sardi, 2a metà VII secolo a. C. ) TRADOTTO DA QUASIMODO : è un poeta greco antico. Visse a Sparta durante il grande rigoglio culturale prima dell’inasperimento militaresco. La lingua è il dorico letterario con modi simili all’eolico epico e lirico. + altro

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5 risposte a Due frammenti del poeta greco MIMNERNO ( Asia Minore, oggi Anatolia /Turchia–nasce a Colofone o Smirne- VII secolo a C. / morte nella prima metà del VI secolo ) + link al fondo di Alcmane

  1. roberto rododendro scrive:

    sempre amato questi vecchiacci dei greci che se la prendono con gli dei 🙂 ed hanno già detto tutto.

    • Chiara Salvini scrive:

      è capitato di averla letta mentre ero al telefono con la Do, se n’è fatta delle belle risate… sei una grande ” benefattore ” dell’umanità, ridevamo insieme .. ma c’eri anche tu che ridevi ! Noi tre vecchi compagni di Sanremo- Italia

  2. DONATELLA scrive:

    Mi piace l’espressione “vecchiacci greci” che hanno già detto tutto!

  3. labarbara scrive:

    Ma perché lamentarci della vecchiaia; l’alternativa qual’è? E allora prendiamo quel poco che rimane di bello cercando di valorizzarlo e apprezzarlo, e cercando di smussare gli spigoli di ciò che ci dispiace
    buona giornata a tutti i “vecchiacci”

    • Chiara Salvini scrive:

      sei saggia come il famoso ” Solone ” che deve aver fatto delle leggi fondamentali in Grecia, adesso ci guardo perché non mi ricordo, ciao mia bella labarbara, bruchia
      ti riporto, visto che sei curiosa, aggiungo di mio che è interessante la similitudine tra le leggi e i contratti che non conviene a nessuno dei due violare, questo significherebbe avere un controllo dello Stato e una voglia di perseguire che infrange le leggi che, inutile dirlo, da noi non c’è mai stata..

      Un suo amico Anacarsi, quando Solone iniziò a dedicarsi alla politica e a fare le leggi ( […] ” derideva l’opera di Solone, che pensava di frenare le iniquità e cupidigie dei concittadini con parole scritte, le quali, diceva, non differiscono affatto dalle ragnatele, ma come queste trattengono le prede deboli e piccole, mentre saranno spezzate dai potenti e ricchi. A queste parole Solone rispose che gli uomini rispettano anche i contratti che a nessuno dei due contraenti giova i trasgredire: così anch’egli adattava le sue leggi ai suoi concittadini in modo tale da rendere a tutti evidente che è preferibile agire giustamente che violare le leggi.»

      (Plutarco, Solone, 5.4-5)

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