LUCA KOCCI, Il subcomandante Marcos e il Messico di Fabiola ( una maestra ). “I pirati della Selva. L’epopea del subcomandante Marcos e della rivoluzione zapatista in Messico” di Mario Balsamo, con postfazione di Alfio Nicotra, per Red Star Press- IL MANIFESTO  6 GENNAIO 2024 + link di un articolo di Limes sulla rivoluzione messicana del 1994

 

 

 

IL MANIFESTO  6 GENNAIO 2024
https://ilmanifesto.it/il-subcomandante-marcos-e-il-messico-di-fabiola

 

Il subcomandante Marcos e il Messico di Fabiola

 

SCAFFALE. “I pirati della Selva. L’epopea del subcomandante Marcos e della rivoluzione zapatista in Messico” di Mario Balsamo, con postfazione di Alfio Nicotra, per Red Star Press

 

Il subcomandante Marcos e il Messico di Fabiola

 

 

 

 

foto da Youtube dove qui nel link presenta il suo libro

 

 

«La strada per Palenque è chiusa e abbiamo preso Ocosingo. Scusateci tanto ma questa è una rivoluzione». Così si sentirono rispondere i turisti occidentali che nei primi giorni di gennaio 1994 si trovavano nel Chiapasmessicano e chiedevano spiegazioni dell’imprevisto cambiamento di itinerario al giovane e gentile guerrigliero che li aveva fermati.

Ed era vero. Perché in quel capodanno di trent’anni fa, nel giorno in cui entrava il vigore l’Accordo nordamericano per il libero scambio (Nafta) fra Usa, Canada e Messiconuovo mattone del neoliberismo globale –, nel Chiapas la popolazione indigena era insorta, riversandosi in armi nelle strade di San Cristóbal de las Casas.

 

UNA RIVOLUZIONE anomala quella degli zapatisti messicani, che ribaltava gli schemi di quelle scoppiate dal 1789 in poi. Una rivoluzione che non voleva prendere il potere per modificare la realtà sociale, ma che puntava a cambiare la società per cambiare il potere. Una rivoluzione guidata dal subcomandante Marcos, «sottocomandante» di un esercito nato affinché in futuro non esistessero più eserciti in un mondo in cui ci fossero lavoro, terra, casa, cibo, salute, educazione e libertà per tutte e tutti.

Una rivoluzione fatta anche con le armi ma che non riponeva la propria forza nelle armi, bensì nella capacità di parlare ai popoli indigeni e all’umanità tutta, sempre più ingabbiata dal libero mercato. Una rivoluzione animata anche da centinaia di catechisti e fra i cui leader c’era un vescovo cattolico, Samuel Ruiz, convertito dal suo popolo al Vangelo dei poveri, come qualche anno prima era capitato al vescovo Oscar Romero, in Salvador.

 

Tutta questa vicenda viene narrata dal documentarista e scrittore Mario Balsamo, in un romanzo storico nel quale Fabiola – giovane maestra romana che nel 1994 lascia la capitale per rispondere alla chiamata dell’Esercito zapatista di liberazione nazionale – e attraversa il Chiapas in rivolta, dialogando con Marcos ma anche con Emiliano Zapata, rivoluzionario di inizio Novecento, e con don Chisciotte della Mancia, rivoluzionario senza tempo e fuori dal tempo (I pirati della Selva. L’epopea del subcomandante Marcos e della rivoluzione zapatista in Messico, Red Star Press, pp. 143, euro 15, postfazione di Alfio Nicotra).

 

CHE NE È OGGI della rivoluzione zapatista? «Più che una risposta, in questi tre decenni, lo zapatismo ha avanzato alcune domande fondamentali», scrive nella postfazione Alfio Nicotra. «Possiamo rassegnarci a un modo in cui un pugno di persone ha in mano larga parte della ricchezza del pianeta? Possiamo lasciare che la biodiversità, l’acqua, le foreste, gli altri esseri viventi siano ridotti a merci?

Davvero pensiamo che la democrazia liberale, la cui crisi è sotto gli occhi di tutti, e i giochi elettorali siano ancora il terreno principale da scegliere per chi si batte per l’emancipazione degli oppressi? Iniziare a dare una risposta a queste domande può probabilmente aiutarci ad essere anche noi, nel nostro piccolo e nelle nostre comunità, dei pirati della selva».

SEGUE DA :
https://www.redstarpress.it/prodotto/i-pirati-della-selva/

 

 

 

 

Mario Balsamo

I PIRATI DELLA SELVA

L’epopea del subcomandante Marcos e della rivoluzione zapatista in Messico (romanzo)

 

«Poi il sottocomandante dei pirati andò sul ponte sconquassato del suo galeone. E da lì annunciò: “Quando la tormenta, quella devastatrice, terminerà, quando anche la tormenta buona terminerà, allora il mondo non sarà più mondo, bensì altro. Qualcosa di diverso. Di migliore“»

 

 

 

del blog –( aggiunto all’articolo di Luca Kocci  e Mario Balsamo)

VIDEO, 5 minuti ca– è semplice e  fatto molto bene

 

segue la presentazione del libro e del film ( il video ) :

 

La notte del 31 dicembre del 1993 sembrava un giorno come un altro se non fosse stato per quel particolare momento che un pezzo di mondo chiama «capodanno». Lo stesso pezzo di mondo –bianco, maschio, ricco e occidentale – che, convinto dell’irreversibilità del suo trionfo, aveva frettolosamente decretato la morte di qualunque utopia, apprestandosi a celebrare l’entrata in vigore dell’Accordo Nordamericano per il Libero Scambio (Nafta), si svegliò invece con una notizia sorprendente. Nel Chiapas, una remota regione messicana, la popolazione indigena era insorta, riversandosi in armi nelle strade di San Cristóbal de las Casas: «La strada per Palenque è chiusa», comunicò un guerrigliero ai turisti infastiditi dal cambiamento di programma, «e abbiamo preso Ocosingo. Scusateci tanto ma questa è una rivoluzione».

I pirati della selva di Mario Balsamo veste quella che è una storia ancora in corso con gli abiti del romanzo storico, tornando a dare voce alla massa di «dimenticabili» protagonista dell’epopea zapatista: Rafael Sebastian Guillén Vincente alias Subcomandante Marcos e il vescovo Samuel Ruiz con la sua scorta di catechisti scalzi, ma anche gli uomini in giacca e cravatta del Fondo Monetario Internazionale e quelli, altrettanto ben vestiti, ai posti di comando del governo messicano. È contro di loro che tornano alla battaglia figure memorabili, in bilico tra realtà e leggenda, da Emiliano Zapata a Don Chisciotte della Mancia. Tutto mette le sue radici nella rivolta del Chiapas e nel suo contesto politico e culturale in una costruzione attenta e partecipata di eventi epocali: testimonianza inequivocabile di un cambiamento non solo necessario, ma anche possibile.

POSTFAZIONE DI ALFIO NICOTRA

 

 

 

LA RIVOLUZIONE ZAPATISTA — 20 ANNI DOPO

video, 12 minuti ca

 

Se qualcuno vuole dare un’occhiata, abbiamo cominciato a parlare di questi fatti per noi ( me ) solo orecchiati

qui:

 

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1 risposta a LUCA KOCCI, Il subcomandante Marcos e il Messico di Fabiola ( una maestra ). “I pirati della Selva. L’epopea del subcomandante Marcos e della rivoluzione zapatista in Messico” di Mario Balsamo, con postfazione di Alfio Nicotra, per Red Star Press- IL MANIFESTO  6 GENNAIO 2024 + link di un articolo di Limes sulla rivoluzione messicana del 1994

  1. DONATELLA scrive:

    E’ una rivoluzione originale, direi “pacifista” e umana, in un territorio che ha conosciuto dittature spietate e sanguinarie.

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