San Severino Marche (San Sivirí in dialetto maceratese) è un comune italiano di 11 823 abitanti ( dati 2023 ) della provincia di Macerata nelle Marche.
posizione del comune nella provincia di Macerata
Il Duomo Vecchio con la torre degli Smeducci
– Opera propria
Sorge sulla sommità del cosiddetto Monte Nero. Fondato nel 944 venne rifatto nel XIII secolo e rimaneggiato più volte, custodisce all’interno i resti del santo patrono Severino, (nato circa l’anno 470 in Septempeda, morto circondato da popolo e clero l’8 gennaio 545) e un pregevole coro ligneo rinascimentale, iniziato dall’intagliatore locale Domenico Indivini e completato dai fratelli Acciaccaferri nel primo Cinquecento. Alla stessa epoca risale il chiostrino quadrato, un peristilio a due ordini di archi che unisce la chiesa all’ex-Palazzo vescovile. L’interno è stato rifatto nel 1741.
centro storico
i ” caruggi ”
Il teatro Feronia
– Opera propria
Finito di costruire nel 1747 e chiamato inizialmente Teatro dei Condomini, ha assunto la denominazione odierna il 31 maggio 1828, quando venne deciso da alcuni aristocratici di San Severino Marche di intitolarlo alla dea Feronia, alla quale era dedicato un tempio che sorgeva nella vallata del fiume Potenza
Polittico di San Severino
Paolo Veneziano, Dormitio Virginis (Morte e Assunzione della Vergine), 1333. Tempera su tavola. Vicenza, Museo civico.
Paolo Veneziano, Incoronazione della Vergine nel Polittico di Santa Chiara, 1340-50.
Paolo Veneziano, Pala feriale, 1345. Tempera su tavola. Venezia, Museo di San Marco.
Paolo Veneziano, Pala feriale, 1345. Particolare della parte sinistra.
Paolo Veneziano, Pala feriale, 1345. Particolare della parte destra.
Altre immagini belle nel link–
CARTINA CON LE PROVINCE DELLE MARCHE
TEATRO
SAN SEVERINO MARCHE RISCOPRE IL SUO CARCERE MANDAMENTALE
La novità di maggior rilievo che figura all’interno della nuova stagione dei teatri di Sanseverino Marche, presentata ufficialmente proprio questa settimana, è il progetto CARCEREAPERTO, nato da una idea di Francesco Rapaccioni, che mira alla riapertura e alla valorizzazione del carcere mandamentale della città visto come spazio culturale e della memoria.
La città di San Severino, prima libero Comune e poi Signoria, fu conquistata dallo Stato pontificio nel XV secolo. Ad occuparsi della giurisdizione penale fu però per un certo periodo ancora il Podestà cittadino, fino a quando, un secolo dopo, vennero nominati dal papa dei Governatori pontifici, per i quali, alla fine del Cinquecento, fu costruito il palazzo al capo della piazza, dotato di annesso carcere.
Dopo che nel settembre 1860 con il plebiscito San Severino fu annessa al Regno d’Italia, venne istituita, tre mesi più tardi la Regia pretura che continuò ad utilizzare il vecchio carcere pontificio per i reati di competenza. In epoca repubblicana la pretura settempedana ha avuto ancora per decenni a disposizione il carcere mandamentale fino al 1978, anno in cui vi sono stati reclusi gli ultimi detenuti.
Successivamente esso cadde in disuso, fino alla soppressione ufficiale che risale all’anno 2000 con i decreti attuativi della legge n. 265 del 3 agosto 1999.
Dopo il terremoto del 1997-98 i lavori di recupero e consolidamento del palazzo dei Governatori hanno comportato la ricostruzione della scala secondo norme antisismiche, la demolizione dell’abitazione del carceriere e l’utilizzo del camerone di reclusione femminile come uscita di sicurezza della biblioteca comunale.
Per il resto il vecchio carcere pontificio, divenuto poi carcere mandamentale associato alla pretura di San Severino, è rimasto immutato e testimonia un passato significativo dal punto di vista storico, architettonico, urbanistico.
Il progetto CARCEREAPERTO ha visto la partecipazione gratuita di molte risorse e professionalità locali, principalmente giovani, con l’auspicio che il nuovo spazio restituito ai cittadini sia luogo di cultura e di memoria, dove bambini e adulti possano trovare suggestioni ed emozioni. Eccone nel dettaglio il programma:
segue nel link
Teatro.it
https://www.teatro.it/notizie/teatro/san-severino-marche-riscopre-il-suo-carcere-mandamentale