Un quadro – per noi – sorprendente – PAUL GAUGUIN – 1901 – NATURA MORTA DAVANTI A ” L’ESPERANCE ” – olio su tela–: 65,5 cm x 77 cm- coll. privata

 

 

 

Still Life with l'Esperance

Natura morta davanti a “L’Espérance”, di Paul Gauguin (Parigi 1848 – Hiva Oa 1903), un vero e proprio testamento spirituale dell’artista, frutto di un momento di genio e commozione vissuto dal pittore nei primi mesi del 1901, subito prima dell’ultimo suo viaggio e della morte.

testo sopra da :
telefriuli

 

il quadro è da :

https://botfrens.com/collections/44/contents/13286

a sua volta da ::
https://www.wikiart.org/it/paul-gauguin/natura-morta-con-l-esperance-1901

 

 

 

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” Casa della gioia ” di Paul Gaugin a Hiva Oa, nelle isole Marchesi francesi, ad Attuona dove si spostò nel 1901–   ricostruzione della casa-
Remi Jouan – Photo taken by Remi Jouan

nota : adesso i due comuni insieme ( Atuona e Puamau ) hanno  2.300 abitanti –

Il comune è formato dalle seguenti isole:

 

 

 

morte di Paul Gauguin :

Nel frattempo, dopo aver prodotto un’impressionante mole di dipinti, Gauguin sentì l’esigenza di ricercare ambienti esotici più stimolanti e per questo motivo approdò all’inizio nel 1901 Hiva Oa, nelle isole Marchesi, a circa millequattrocento chilometri a nord-est di Tahiti. A Hiva Oa Gauguin recuperò le sue energie creative e diede vita a dipinti particolarmente riusciti e sereni, animati da un perfetto equilibrio tra il colore e la luce, oltre che a numerosi scritti. Pur avendo più facile il pennello che la penna, infatti, durante il soggiorno a Hiva Oa Gauguin scrisse ininterrottamente, dando vita a testi che non solo spiegavano gli intendimenti dei suoi dipinti, ma che affrontavano in maniera distaccata ed energicamente ironica anche le sue peripezie esistenziali, oltre che questioni di ordine estetico, morale, etico e religioso: Diverses chosesRacontars de Rapin ed Avant et après.[34]

La sua ostilità contro le autorità coloniali ed ecclesiastiche, poi, toccò livelli particolarmente virulenti. In quel periodo, infatti, il pittore fece propaganda presso i nativi perché si rifiutassero di pagare le tasse e non mandassero più i figli nella scuola missionaria: «La scuola è la Natura», proclamava, e la sua opera di persuasione riscosse tra l’altro un grande successo, tanto che la grande maggioranza degli abitanti dell’isola aderì entusiasticamente al suo invito. Gauguin poi denunciò un gendarme, tale Guichenay, accusandolo di favorire il traffico di schiavi e questi lo denunciò a sua volta, accusandolo di calunnia e di sovversione. Il 31 marzo 1903 il tribunale multò Gauguin e lo condannò a tre mesi di prigione.

Gauguin, tuttavia, non scontò mai la pena: la mattina dell’8 maggio il pastore protestante Vernier lo trovò morto, disteso nel suo letto. Gauguin era ammalato di sifilide. Il vescovo Rogatien-Joseph Martin, accorso alla notizia, si preoccupò di distruggere quelle opere che giudicò blasfeme e oscene: poi benedisse la salma e gli concesse una sepoltura senza nome nel cimitero della chiesa della missione, che appariva – immagine trascurabile e lontana, eppure incombente dall’alto – nella tela dipinta pochi mesi prima, Donne e cavallo bianco, una valle di paradiso naturale dove Gauguin volle fondere ancora in un’armonia senza tempo l’umanità e gli animali di Hiva Oa. Pochi nativi assistettero alla sua sepoltura: presto dimenticata, la sua tomba fu ritrovata venti anni dopo e gli fu posta una lapide con la semplice scritta «Paul Gauguin 1903».

 

 

 

GLI INIZI — +++

Eugène Henri Paul Gauguin ( Parigi7 giugno 1848 – Hiva Oa8 maggio 1903)

Lo stesso Gauguin parla della propria bellezza nei suoi scritti autobiografici e non esita a definirla «esotica»: in effetti appare sorprendente come i primi anni di vita di Paul (pittore universalmente noto per aver trovato sé stesso con uno stile di vita ribelle e ramingo che lo ha poi portato nelle assolate isole della Polinesia) si siano consumati nel segno di una fuga verso civiltà lontane, lontane dalla Francia natia, in un susseguirsi di vicende esistenziali che poi, sostanzialmente, si ripeteranno spesso nella biografia del futuro artista.

Eugène-Henri-Paul Gauguin nacque il 7 giugno 1848 a Parigi, al n. 56 di rue Notre-Dame-de-Lorette, celebre strada di Montmartre. La madre, Aline Marie Chazal (1831-1867), discendeva da una famiglia spagnola con diramazioni in Perù, Stato presso il quale godeva di notevole prestigio politico e benessere finanziario: la madre della Chazal era infatti Flora Tristan, una scrittrice molto nota dall’animo ribelle e avventuroso, impegnata politicamente (supportava con calda simpatia la causa del socialismo sansimoniano) e socialmente (era infatti una femminista ante litteram e una sostenitrice dell’amore libero). Il padre, Clovis Gauguin, era un giornalista al servizio della rivista Le National animato da un solido credo repubblicano, che gli costò tuttavia notevoli attriti con il governo di Napoleone III.

Nel 1849, la stanchezza del parlamentarismo e della Repubblica, attraversata com’era da fortissimi conflitti intestini, era palese a tutti i francesi, e altrettanto trasparenti erano le ambizioni di Napoleone III di far rivivere lo spirito bonapartista dello zio defunto e di restaurare l’Impero con un colpo di Stato. Clovis Gauguin, spaventato da un clima politico così teso, nello stesso anno decise di approfittare delle origini peruviane della famiglia della moglie e di trasferirsi a Lima, in Sud America, insieme a Paul e alla primogenita Marie. Papà Clovis morì il 30 ottobre 1849 durante il viaggio in piroscafo: ciò, tuttavia, non compromise l’infanzia del giovane Gauguin, che trascorse idilliaca in un borgo pittoresco, quale era Lima, che poi egli stesso rievocherà nei suoi scritti colorandolo con la nostalgia di un emigrato:

«Ho una notevole memoria visiva e ricordo ancora quel periodo, la nostra casa e parecchi avvenimenti: il monumento della Presidenza, la chiesa con la cupola tutta di legno scolpito […]. Rivedo ancora la nostra negretta, che secondo l’usanza portava in chiesa il piccolo tappeto su cui ci inginocchiavamo per pregare. Rivedo anche quella nostra domestica cinese che sapeva stirare tanto bene»

 

Mamma Aline, tuttavia, a Lima era tormentata da pressanti problemi familiari e da un clima politico decisamente surriscaldato. Per questo motivo, dopo aver goduto per quasi quattro anni della generosa ospitalità dei genitori, la Chazal nel 1855 lasciò Lima e, rinunciando esplicitamente alla cospicua eredità accumulata dal padre, don Pio, tornò in Francia, a Orléans. Ridotta all’isolamento e in preda a stringenti difficoltà economiche la Chazal si rivolse alla famiglia del marito defunto, alloggiando fino al 1859 presso la dimora del cognato Isidore Gauguin. Furono questi anni assai difficili per il piccolo Paul, costretto a seguire lezioni di francese (il suo accento spagnolo, è noto, suscitava molte ilarità tra i compagni di classe) e a convivere con uno zio – Isidoro – che non apprezzava e con una sorella – Marie – dispotica e intransigente. Solo la madre, Aline, riusciva a rallegrare le sue giornate: in un tessuto familiare frantumato come il suo, la figura materna fu una presenza fondamentale e insostituibile, o – per usare le parole dello stesso Paul – «leggiadra e graziosa» dallo «sguardo così dolce, così fermo, così puro e carezzevole

 

 

Raffigurazione del 1838 di Flora Tristan,
nonna materna di Gauguin.

 

Paul Gauguin, La madre dell’artista (1890-93), olio su tela, 41×33 cm, Staatsgalerie, Stoccarda.

 

 

se volete, la sua storia segue nel link:

https://it.wikipedia.org/wiki/Paul_Gauguin

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