Tg La7 @TgLa7 — 11.06 — 2 febbraio 2024 — Taranto, preside picchiato dai genitori di una studentessa

 

 

 

 

 

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Immobilizzato a un polso, scaraventato per terra e colpito con calci e pugni dal padre di una bimba che non sapeva cambiarsi da sola la biancheria.

Questa l’aggressione subita da Marco Cesario, preside dell’istituto Europa-Dante Alighieri di Taranto.. “Sono tanto amareggiato per quanto accaduto. La scuola è l’anello debole in uno Stato altrettanto debole e destinato al fallimento se le cose non cambiano” ha detto Cesario. andato al Pronto soccorso per farsi medicare ferite al volto e alla mano. Tutto perché un’insegnante aveva chiamato la madre di una bimba di tre anni. La donna, quindi, è tornata col marito che ha aggredito il dirigente.

 

L’aggressione

Cesario racconta al Corriere della Sera quanto accaduto: “Una docente aveva chiamato, secondo il regolamento, la mamma di questa bimba di tre anni per cambiarle la biancheria. La signora s’è presentata già in preda al nervosismo perché stufa di essere chiamata ripetutamente per questa incombenza” è seguita una discussione e il preside ha invitato la donna ad abbassare i toni ricordandole che i bambini della scuola materna “dovrebbero già essere autonomi”.

Dopo alcuni minuti si è presentato il padre dell’alunna che ha raggiunto l’ufficio di presidenza, aggredendo il dirigente scolastico. “L’uomo mi ha afferrato e sbattuto a terra colpendomi con calci e pugni. Mentre ero a terra anche la signora ha tentato di darmi un calcio e ha gridato ‘ora chiamali i carabinieri’. Sono scappato. Avevo il maglione strappato tanta è stata la violenza dell’uomo. La vice preside ha cercato di fermarli e s’è presa anche lei qualche colpo”. Episodi del genere, secondo Cesario, accadono perché “il genitore si sente padrone: non deve entrare e uscire da scuola a proprio piacimento. A volte penso che servirebbe la vigilanza delle forze dell’ordine” inoltre, i genitori “non educano. Prendono sempre le difese dei figli”, conclude il preside.

 

Le parole dei sindacati

“Ci sentiamo abbandonati, sminuiti nel nostro ruolo e soprattutto indifesi”, spiegano i docenti dell’istituto che hanno espresso in una nota solidarietà e vicinanza al dirigente scolastico. “Chiediamo che – proseguono – le istituzioni, a tutti i livelli, aprano una seria riflessione atta a ripristinare la centralità della funzione sociale della scuola”. Per il sindacato DirigentiScuola “è inconcepibile che chi è aggredito sia costretto a ricorrere a cure mediche e chi aggredisce se ne stia a piede libero, in attesa che la giustizia faccia il suo lungo corso”.

Sulla vicenda erano già intervenuti ieri Cisl e Cgil denunciando il caso ed esprimendo solidarietà al dirigente e sollecitando iniziative a tutela del personale scolastico. “L’aggressione al dirigente scolastico di Taranto e a diversi insegnanti connotano una realtà ormai sconvolgente e intollerabile”, dice il segretario nazionale dello Snals, Evira Serafini.

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2 risposte a Tg La7 @TgLa7 — 11.06 — 2 febbraio 2024 — Taranto, preside picchiato dai genitori di una studentessa

  1. Chiara Salvini scrive:

    chiara: è possibile che questo caso si spieghi banalmente con una madre che, per ragioni varie, è poca attenta all’igiene della figlia di 3 anni, e insieme, magari con una maestra troppo sollecita nel richiamare i genitori ai loro compiti, ma l’ho pubblicato- insieme ad altre cose che vengo mettendo sul blog, perché mi sembra che, in generale, non voglio dire solo in Italia, ma anche fuori, ci sia una scarsa attenzione alla salute mentale dei cittadini– che è importante per il singolo- ma forse ancor più per la comunità -tanto quanto quella chiamata ” fisica ” ( quando in realtà, è un intreccio inestricabile ). I finanziamenti, se sono tagliati per la scuola e per la salute in generale, sono assolutamente quasi nulli nel campo dell’assistenza psicologica e psichiatrica. Adesso che l’ho scritto, si capisce che è tutto esattamente come prima. Vorrei suggerire, se posso, a chi usa Facebook o X ( Twitter ) di far notare quest’aspetto della salute nelle tante questioni viste appena come cronaca, a cominciare dai femminidi, solo per dirne una. In questo caso, mi occorre come si sarà sentita quella povera bimba di 3 anni, cui la maestra avrà già ciarbottato qualcosa tipo ” ma la mamma non ti cambia ‘, e che poi avrà in casa tutto lo strascico di quello che è successo tra i genitori e il preside. E’ già un piccolo trauma che agirà sul suo cervello di bambino che non riesce a cogliere ” l’insieme ” del reale.

  2. DONATELLA scrive:

    Mi sembra che il problema ( o uno dei tanti problemi) della scuola sia la poca capacità di comunicazione tra scuola e famiglia. Non credo che la soluzione sia quella di imporre in modo autoritario la supremazia della scuola come istituzione ( o viceversa). A mio avviso occorrerebbe sviluppare un dialogo costruttivo tra le due istituzioni che avesse come fine la migliore educazione possibile per il bambino. Tutte e due le realtà ne trarrebbero beneficio e arricchimento e soprattutto chi sta in mezzo, il bambino, non sarebbe strattonato da una parte o dall’altra, avendo invece a che fare con adulti di cui si può fidare.

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