Mauro Crippa e Giuseppe Girgenti, Umano, poco umano- Piemme, febbraio 2024 +++ citazione da Il Caffè Letterario @SalaLettura -13.08 — 27 febbraio 2024 + Repost di Carmela Cusmai

 

 

Umano, poco umano. Esercizi spirituali contro l'intelligenza artificiale - Mauro Crippa,Giuseppe Girgenti - copertina

Umano, poco umano. Esercizi spirituali contro l’intelligenza artificiale

 

Piemme, 2024

Ciò che è veramente importante per noi tutti non è sapere quanto sia intelligente l’Intelligenza Artificiale, ma i danni che essa può portare alla nostra anima. Certo è che qualcosa di poco umano sta invadendo la nostra vita. E, per contrastarla, il modo migliore è rivolgere lo sguardo non al futuro, ma al passato, con un’incursione ragionata e ben documentata nel mondo classico. Tornare nell’Atene e nella Roma classica è, secondo i due autori di questo libro coraggioso e anticipatorio, un itinerario della mente che ha per destinazione la sapienza degli antichi. A essa dobbiamo attingere per i nuovi esercizi spirituali. L’unico vero sovranismo è quello della mente. Non dobbiamo temere la sostituzione etnica quanto piuttosto la sostituzione tecnica, ovvero la progressiva sottrazione di facoltà e abilità all’uomo in favore di apparati tecnologici, algoritmi e reti neurali. Dell’IA “di frontiera” non sono interessanti le sempre provvisorie acquisizioni, quanto piuttosto i già effettivi sconfinamenti nel santuario della nostra interiorità. Solo la resistenza psicologica e culturale e la forza dei classici della filosofia potranno renderci più forti e in grado (speriamo) di controllare l’IA.

 

 

Il Caffè Letterario @SalaLettura

13.08 — 27 febbraio 2024

 

L’applicazione dell’AI in campo sanitario, presenta delle criticità, non nel caso di un supporto al medico, già in essere, ma di sostituzione dello stesso come avverrà sicuramente . “Mi viene subito in mente il fenomeno dell’autodiagnosi o meglio della prediagnosi. Se un tempo il paziente andava dal medico perché sentiva un dolore o non comprendeva un sintomo, oggi, anche grazie alla libera circolazione delle enciclopedie mediche digitali, il paziente viene da noi pensando di sapere già che cos’ha, quando magari ha tutt’altro. È compito del medico dissuaderlo e portarlo nella giusta direzione. Questo perché noi medici abbiamo la capacità di dubitare, in quanto esseri umani, mentre questa capacità una macchina non ce l’ha. L’IA non mette mai in dubbio una richiesta, non la pondera, la processa. Quindi non è in grado di capire se un paziente stia inventando o stia dicendo la verità. Bisogna considerare che la comunicazione umana non è solo vocale ma è fatta anche dello sguardo, della postura, dell’esitazione della voce, del colorito della pelle. Tutti aspetti che la macchina non riesce a cogliere.” —Crippa Girgenti,Umano poco umano.

#UmanoMenoUmano a #SalaLettura

 

 

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