Enzo Jannacci — Prete Liprando e il giudizio di Dio- 1965 // testo dI Dario Fo, Musica di Jannacci + Paolo Golinelli, La Pataria, Jaca Book, 1984 — grazie a Donatella ! *+ Anna Maria Rapetti, Liprando, da Treccani

 

 

 

 

 

carboni ardenti

immagine da canzoni contro la guerra:

dove, volendo, trovate moltissime cose.. anche una versione del fatto raccontata da Pietro Verri — ed altro
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=5609&lang=it

 

TESTO

(parlato): Landolfo, cronista del Millecento, ci ha tramandato le “Storie del Comune di Milano” fra cui questa del giudizio di Dio, protagonista prete Liprando. Noi abbiamo cercato di musicarla con un certo impegno, e la dedichiamo a tutti quelli – e sono tanti – che pur essendo testimoni di fatti importantissimi e determinanti dell’avvenire della civiltà, neanche se ne accorgono!

Prete Liprando, ben visto dai poveri Cristi,
andò dall’arcivescovo Agiosolano, in Sant’Ambrogio:
“Sei ladro e simoniaco, – gli disse –
venduto all’Imperatore, quel porco..” “Cus’ee?!?
– disse l’Arcivescovo infuriato –
Come ti permetti, prete? Sono ex-combattente;
ho fatto la prima crociata, e anche la terza!
(…la seconda no, perché ero malato…)
Prete Liprando rispose: “Lo so, più d’una città hai conquistata;
lo so, più d’una città tu hai insanguinata;
e adesso, Milano tu vuoi, incatenata, vederla prostrata!”
“Liprando, a ‘sto punto esigo il Giudizio di Dio:
dovrai camminare sui carboni (s’intende, ardenti!);
le fascine di legna, quaranta (“Quaranta?”)
s’intende, le pago io.
Se tu non uscirai per niente arrostito,
io me ne andrò dalla città solo e umiliato,
e per giunta, appiedato!
“Prete Liprando, domani, al calar del sole
affronterà il Giudizio di Dio in Piazza Sant’Ambrogio!”
Quaranta fascine furono ammucchiate in una catasta;
la gente veniva fin da Venegòno e da Biandrate:
“Indietro, su, non spingete, per Diana!
C’è il fuoco, non lo vedete? ” “Ma io non vedo niente;
non vedo un’accidente! Son venuto da Como per niente!”
“Tornate tutti a casa! Non se ne fa più niente!
Il Papa, da Romas l’ha proibito: lo spettacolo è finito!”
“Ed io lo faccio lo stesso! – disse prete Liprando –
ma le fascine, quaranta!- io non ce le ho!…”
…La gente portava le fascine fin da Biandrate;
facevano un sacco di fumo: la gente tossiva,
tossiva e piangeva, ma non si muoveva!
Che popolo pio! Voleva vedere il Giudizio di Dio!
“Eccolo là!… Liprando è già pronto…” “Dove l’e?”
“L’è là in fondo… È pallido, ha paura!…
Ha i piedi spogliati!… Che piedi lunghi!…”
La brace è rossa, e rosse son tutte le facce…
stan tutti con gli occhi sbarrati…
“Anch’io li ho sbarrati, però non vedo niente!”
È entrato in mezzo ai carboni senza guardare:
è dentro, è tutto sudato, ma non è bruciato…
due donne son svenute! Una ha partorito,
ma in buona salute…
“Dai, non spingete!” “…ma io non vedo niente!”
“Ecco, è arrivato; Dio l’ha salvato!”
“Gloria a Liprando, che Milano ha salvato!”
“L’arcivescovo è scappato” (“Gloria a Liprando!”)
“L’avete veduto!” (“Gloria a Liprando!”)
“Il cavallo s’è impennato!…” (“Gloria a Liprando!”)
“Ecco, è cascato!…” (“Gloria a Liprando!”)
“S’è mezzo massacrato!” (“Gloria a Liprando!”)
“…e io non ho visto niente!” (“Gloria a Liprando!”)
“Non ho visto un accidente!” (“Gloria a Liprando!”)
“Son venuto da Como per niente! Per nienteeee! (“Gloria a Liprando!”)

 

 

TESTO della canzone
DA
 :

https://www.rockit.it/enzojannacci/canzone/prete-liprando-e-il-giudizio-di-dio/230757

 

LO STORICO PAOLO GOLINELLI ::

grazie a Donatella !|

 

 

Paolo Golinelli, La Pataria. Lotte religiose e…, Ed. Europìa / Jaka Book, 1984

 

La Pataria, o movimento dei patarini (detti anche pàtari), fu un movimento sorto in seno alla Chiesa milanese medievale.

Le origini del movimento sono da ricondurre ad alcuni esponenti del clero particolarmente vicini alla sensibilità della Chiesa romana nell’XI secolo, che seppero coinvolgere diversi settori della popolazione nella lotta contro la simonia, il matrimonio dei preti (da quel momento in poi definito eresia nicolaita) e, in generale, contro le presunte ricchezze e corruzioni morali delle alte cariche ecclesiastiche, in particolare degli arcivescovi di Milano. Dopo che – alla fine dell’XI secolo e con l’inizio delle Crociate – lo scisma o le tensioni tra Roma e Milano si ricomposero, la Pataria perse vigore e unità, e ciò che ne rimase finì per diventare un movimento ereticale critico nei confronti della gerarchia ecclesiastica in generale.

DA : https://it.wikipedia.org/wiki/Patarini

 

 

****

 

segue da TRECCANI – Liprando
https://www.treccani.it/enciclopedia/liprando_(Dizionario-Biografico)/

 

 

LIPRANDO (Liprandus, Leoprandus, Liutprandus)

 

Anna Maria Rapetti

 

Non si conoscono il luogo e la data di nascita, da collocare verosimilmente verso la metà dell’XI secolo in territorio milanese.

Le fonti contengono infatti notizie e riferimenti riguardanti quasi esclusivamente gli anni della sua partecipazione al movimento patarinico, quando, nella seconda metà dell’XI secolo e nei primi anni del XII, nella diocesi di Milano si fronteggiarono aspramente lo schieramento filoriformatore, antinicolaita e antisimoniaco, e le forze avverse, antipatariniche e antiromane, tendenzialmente filoimperiali, che esprimevano istanze e interessi diversi, non solo religiosi, tra i quali aveva grande rilievo la difesa dell’autonomia della Chiesa ambrosiana sia da Roma sia dalle ingerenze imperiali.

Una notazione del cronista Arnolfo (l. IV, cap. 9) suggerisce un’origine sociale molto modesta di L., addirittura servile: “Liutprandus quidam presbyter nuncupatus, a progenitoribus ecclesiae vernula”. L’attendibilità della notizia deve essere valutata con prudenza, tenendo conto dell’avversione di Arnolfo verso i patarini.

L. faceva parte di quel gruppo non numeroso di chierici e sacerdoti milanesi che fornì anzitutto la guida spirituale al movimento, ma che spesso partecipò personalmente ai frequenti e sanguinosi scontri di piazza. Landolfo Seniore descrive i due compagni di lotta nel pieno dei tumulti: Erlembaldo, armato di spada e reggendo con l’altra mano il vexillum sancti Petri consegnatogli dal papa nel 1063 o 1064, con al fianco L. che impugnava come un’arma la croce, intento non a calmare gli animi ma a eccitarli all’attacco contro i nemici, verso i quali si scagliava egli stesso (l. III, cap. 30).

L. fu l’anima dell’opposizione di una parte dei Milanesi – seppure probabilmente minoritaria – al nuovo vescovo, Grosolano.
La sfida lanciata da L. non poteva non suscitare i timori del vescovo; gli echi dell’analogo episodio di cui pochi decenni prima era stato trionfante protagonista Pietro Igneo a Firenze non dovevano essersi ancora spenti. I partigiani di Grosolano riuscirono in un primo momento a impedire che l’ordalia avesse luogo, ma la minacciosa pressione della folla costrinse il vescovo a tornare sulla sua decisione, consentendo lo svolgimento della prova ma facendone ricadere tutta la responsabilità – soprattutto di fronte al papa – sullo sfidante. Nel racconto di Landolfo di S. Paolo il cerimoniale della prova milanese presenta diverse analogie con quello del giudizio fiorentino sostenuto quaranta anni prima da Pietro Igneo contro il vescovo Mezzabarba.

La prova si svolse il 25 marzo 1103 davanti alla chiesa di S. Ambrogio; L., vestito dei paramenti sacerdotali, dopo aver ribadito le accuse al vescovo che cercava di ottenere una ritrattazione, la affrontò uscendone indenne tra l’esultanza della folla che vi assisteva. Nel giro di pochi giorni, però, il partito vescovile e filoromano riprese l’iniziativa, mettendo in dubbio l’esito della prova e provocando nuovi tumulti in città.

segue e finisce nel link:
https://www.treccani.it/enciclopedia/liprando_(Dizionario-Biografico)/

 

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2 risposte a Enzo Jannacci — Prete Liprando e il giudizio di Dio- 1965 // testo dI Dario Fo, Musica di Jannacci + Paolo Golinelli, La Pataria, Jaca Book, 1984 — grazie a Donatella ! *+ Anna Maria Rapetti, Liprando, da Treccani

  1. Chiara Salvini scrive:

    donatella scrive :
    Il genio di Dario Fo e di Jannacci ha reso, nella canzone di Prete Liprando ( personaggio davvero esistito della pataria milanese e lombarda ) l’essenza di questo movimento che, partendo dai ceti emergenti della società cittadina, mirava ad un rinnovamento morale della Chiesa..

  2. DONATELLA scrive:

    Più si legge o si ascolta ” Prete Liprando” di Jannacci e Fo, più si ammira il loro genio nell’attualizzare la storia, con uno sguardo ironico che, nelle tragedie, riesce sempre a vedere in modo completo l’essere umano.

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