AL MUDEC MILANO — FINO AL 10 MARZO ’24 — LA MOSTRA INSIEME AL MUSEE RODIN DI PARIGI — ” RODIN E LA DANZA “

 

 

da:

ITINERARI NELL’ARTE
https://www.itinerarinellarte.it/it/mostre/rodin-e-la-danza-6847

 

Rodin e la danza

  • QUANDO:   25/10/2023 – 10/03/2024
  • LUOGO:   Milano, Mudec
  • REGIONE:   Lombardia
  •  via Tortona 56 – 20144 Milano

    Orari: Lunedì 14.30-19.30 | Martedì, mercoledì, venerdì, domenica 9.30-19.30 | Giovedì e sabato 9.30-22.30 | Ultimo ingresso un’ora prima

    Sito web per approfondire: https://www.mudec.it/h

 

Rodin e la danza

 

 

Dal 25 ottobre 2023 al 10 marzo 2024 il Mudec di Milano ospita la grande mostra Rodin e la danza, prodotta da 24 ORE Cultura, in collaborazione con il Musée Rodin di Parigi.

 

Attraverso un percorso espositivo inedito e originale, la mostra racconta il fascino e la forte influenza creativa che la danza esercitò sul genio artistico di Auguste Rodin: un circolo virtuoso in cui la danza, da un lato, fu musa ispiratrice per l’artista nei primi del Novecento, dall’altro trova ancora oggi ispirazione dalle sue opere “danzanti”, uniche e attuali.

Un’occasione unica per fare un viaggio straordinario nel mondo della danza, a cura di Aude Chevalier, assistente conservatrice del dipartimento di sculture del Musée Rodin, Cristiana Natali, docente di Antropologia dell’Asia meridionale, Antropologia della danza e Metodologie della ricerca etnografica presso l’Università di Bologna ed Elena Cervellati, professoressa associata di Storia della danza e Teorie e pratiche della danza presso il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna.

La mostra è resa possibile grazie alla collaborazione con il Museo Rodin di Parigi da cui provengono 53 opere. Un circolo virtuoso in cui, da un lato la danza fu musa ispiratrice per l’artista nei primi del Novecento, dall’altro la danza contemporanea trova ancora oggi ispirazione dall’artista attraverso le sue opere ‘danzanti’, uniche e così attuali.

 

 

Auguste Rodin, Femme accroupie, petit modèle Plâtre, Dim 32 x 29,2 x 21,3 cm, Musée Rodin – Paris © musée Rodin – photo Christian Baraja

 

Avvalendosi della preziosa collaborazione del Museo Rodin, vengono esposte per la prima volta in Italia quindici statuine di danzatrici dedicate dall’artista francese a “Movimenti di danza. Quattordici provengono infatti dal museo parigino, e a questo nucleo, in occasione della mostra, verrà affiancata una quindicesima statuetta, conservata presso la GNAM, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

La mostra diventa un’occasione per fare un viaggio straordinario nel mondo della danza attraverso una selezione video riferita alla coreografia contemporanea e ad artisti coreografi che hanno tratto ispirazione da Rodin per le loro rappresentazioni. Il dialogo continuo tra le sculture di Rodin e l’apparato multimediale e digitale, insieme all’allestimento immersivo, creano un costante gioco di rimandi visivo e simbolico.

Auguste Rodin, Danseuse cambodgienne de profil vers la gauche, Papier vélin crayon graphite aquarelle ok crayon gras rehaut Dim cm 29,9 x 207 Musée Rodin – Paris © musée Rodin – photo Jean de Calan

 

 

*** CONTINUA SULLA MOSTRA ” RODIN E LA DANZA “

 

DA:

DOMUSWEB.IT

https://www.domusweb.it/it/speciali/breraz/gallery/2023/rodin-e-la-danza.html

 

Un incontro, una vera e propria rivelazione per Auguste Rodin è stato quello con la danza.

Loïe Fuller e Isadora Duncan, ballerine e attrici statunitensi, incantarono l’artista francese così tanto da spingerlo ad indagare, in un modo diverso, le forme dei corpi e i loro movimenti. Le due donne aprirono la fantasia, già lontana dai dettami classici scultorei, dell’artista, che prese a dedicarsi alle potenzialità espressive del corpo, in special modo del corpo che danza.

 

 

Nudo femmnile rivolto a destra – 1903-1905
Musee Rodin, photo Jean de Calan

 

 

 

Donna nuda in equilibrio sulla gamba sinistra- 1910-13
musée Rodin – photo Jean de Calan

 

 

 

Danzatrice cambogiana detta ” Piccola Gloria sulla colonna “- 1906
musée Rodin – photo Jean de Calan

 

 

 

Loie  Fuller menter danza, 1900
Musee Rodin

 

 

Stephanie Ludwig, Ruth Saint-Denis, nella posa del Yogl – 1908
Musee Rodin

 

 

Anonimo, Le mani di Loie Fuller- 1914
Musee Rodin

 

 

 

Emile Sanremo, Rodin rettifica il movimento della mano di una danzatrice, 1903
Musee Rodin

 

 

Jullen Vallon
@Jullen Vallon

 

 

 

Auguste Rodin, Maschera di Hanako, tipo E, 1907-08
@Agence phoyographique du Musee Rodin
– Pauline Hisbacq

 

 

 

 

Auguste Rodin, Movimento di Danza/ con testa della donna slava – 1911
@Agence phoyographique du Musee Rodin
Foto Jerome Manoukian

 

 

 


Auguste Rodin, Movimento di danza A / con la testa di donna slava. 1911
@Agence phoyographique du Musee Rodin
Foto Jerome Manoukian

 

 

Auguste Rodin, Movimen to di danza D / con la testa di donna slava- 1911
Musee Rodin- foto  Christian Baraja

 

 

 

 

Movimento di danza I ( variante )/ con testa della  donna slava
Musee Rodin- foto  Christian Baraja

 

 

 

 

acquarello di Auguste Rodin  — una danzatrice

 

 

 

Auguste Rodin. Ballerino cambogiano

Auguste Rodin • Pittura, 1907, 32.2×24.7 cm – Ballerino cambogiano

Manifesto della mostra Auguste Rodin Ballerina cambogiana immagine 1

Manifesto della mostra ” Rodin et la Danse “, Musée Rodin dal 7 aprile al 22 luglio –
Auguste Rodin – Ballerina cambogiana –

 

 

La danza è stata spesso fonte di ispirazione per gli artisti e lo fu anche per Auguste Rodin (1840-1917) che, negli ultimi vent’anni della sua vita, al volgere del nuovo secolo, si interessò allo studio dei corpi in movimento e alle pose, spesso estreme, che la danza impone ai ballerini. Si interessò tanto al folklore regionale quanto alle ballerine dei cabaret parigini. Adorò le eleganti danzatrici khmer che arrivarono a Parigi a inizio ’900, quando la Cambogia divenne colonia francese. Figure che ricordano «morbidi fiori, preservati per sempre in un erbario», scrisse a questo proposito Rainer Maria Rilke. Furono sue muse due pioniere della danza moderna come Loïe Fuller e Isadora Duncan

 

testo da :
https://www.ilgiornaledellarte.com/articoli/rodin-scolpire-la-danza/129175.html

 

 

 

 

 

 

Loïe Fuller, Isadora Duncan, Alda Moreno. E ancora il carismatico russo Nijinsky. Tutte ballerine – e un giovane ballerino – che impressero i loro movimenti nella mente di Rodin, probabilmente seduto tra il pubblico di molti loro spettacoli. Ci sono più testimonianze che ricordano l’artista francese presente ai balletti parigini dell’epoca. Tanto di danza classica, quanto di coreografie più avanguardiste. Un esempio è il Preludio al pomeriggio di un fauno – proposto nel 1912 al Théâtre  du Châtelet – che piacque a Rodin, a tal punto da prenderne le difese davanti alle critiche dei conservatori, tra cui l’allora direttore di Le Figaro. Il maestro lo esaltò come fosse un inno alla bellezza, eseguito attraverso i movimenti leggiadri degli interpreti: un’esemplare rappresentazione plastica del corpo umano nello spazio del palco. Tra i ballerini dello spettacolo, il citato Nijinsky; il quale accettò successivamente di posare per lui, divenendo soggetto di una serie di bozzetti. E non fu il solo.

 

 

Auguste Rodin e la danza, installation view at MUDEC, Milano, 2024. Photo Carlotta Coppo

Mudec, Milano 2024 — Foto di  Carlotta Coppo

 

Auguste Rodin e la danza installation view at MUDEC Milano 2024. Photo Carlotta Coppo 2 Le ballerine di terracotta di Rodin a Milano

 

 

Auguste Rodin e la danza installation view at MUDEC Milano 2024. Photo Carlotta Coppo 3 Le ballerine di terracotta di Rodin a Milano

 

 

Auguste Rodin e la danza installation view at MUDEC Milano 2024. Photo Carlotta Coppo Le ballerine di terracotta di Rodin a Milano

 

Le ballerine in terracotta- foto  di Carlotta Coppo

 

 

Rodin, ormai anziano, accolse nel suo studio diverse ballerine celebri all’epoca, sviluppando una predilezione per quelle acrobatiche. Le loro contorsioni sinuose – estreme fino all’inumano – erano un idillio per la sua sensibilità scultorea. Le quattordici statuette di terracotta in mostra al MUDEC, ad esempio, sono ispirate ai movimenti della danzatrice-acrobata Alda Moreno, la cui personalità è fusa negli accenni plastici alle sue pose.

 

 

rodin-e-danza-l'essenza-del-movimento-the-courtauld-gallery-fotografia-guy-bellrexshutterstock

foto da : 
https://vitadamuseo.wordpress.com/2017/01/16/rodin-e-nijinsky/

Come era vero per tutta la sua produzione più tarda, anche le sculture delle ballerine di Rodin erano piuttosto “radicali” per i suoi contemporanei. Nel loro non-finito miravano a restituire l’idea del fluire della vita nel corpo. Così le commentava: “Per esprimere il movimento in tutto il suo carattere e verità, è importante che questo sia insieme il risultato di movimenti consecutivi che hanno preceduto il momento sul quale ci si concentra”. Sintomo di piena consapevolezza del gesto che imprimeva nella materia.

 

 

testo da :

ARTRIBUNE- 

di

Le ballerine di terracotta di Rodin a Milano

 

 

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Nijinski nel 1917 —Sconosciuto – Storia di ieri e di oggi

Vaclav Fomič Nižinskij (Kiev28 dicembre1889 – Londra8 aprile1950) è stato un ballerino e coreograforusso di origine polacca.

 

 

 

segue da :
link sotto

Vasilij Nijinsky (1889-1950)

Nato a Kiev da una famiglia di ballerini polacchi emigrata in Russia, Nijinsky frequentò la Scuola di Ballo Imperiale di San Pietroburgo nel 1900, dove studiò con Enrico Cecchetti. A 18 anni si esibì sul palco del Teatro Mariinskij in ruoli da protagonista insieme alla sorella Bronislava Nižinskaja , che lo seguì per parte della sua carriera, diventando anch’essa grande ballerina e coreografa.

L’entusiamo dell’Europa occidentale per Nijinsky era generale, anche se la sua performance de L’Après-midi d’un Faun di Claude Debussy prodotta da Diaghilev in cui ruolo principale fu danzato dal giovane ballerino, qui anche in veste di coreografo, aveva scandalizzato mezza Parigi tanto che Le Figaro, il cui editore Gaston Calmette giudicò malissimo il balletto, iniziò una campagna contro di lui.

 

 

 

Fortunatamente, nel Maggio del 1912 Rodin vide danzare Nijinsky e, colpito dal virtuosismo e dall’intensità del giovane russo, pubblicò insieme al pittore simbolista Odilon Redon un articolo in difesa della coreografia su Le Figaro . Forse fu proprio per ringraziare lo scultore del sostegno datogli durante la controversia sui Balletti Russi che Nijinsky accettò di posare per lui, probabilmente nel mese di luglio 1912. Rodin lo insegnò in varie pose derivate dal balletto L’Après-midi d’un Faun prima di fermarne le forme in un rapido bozzetto di creta (al contrario della tradizione accademica che voleva li voleva fermi in pose statiche durante la posa, Rodin preferiva che i modelli si muovessero con naturalezza nel suo studio). Se gli schizzi sono sopravvissuti, lo stampo per la figurina di Nijinsky fu scoperta solo dopo la morte dello scultore e il piccolo bronzo fu creato solo nel 1957.

 

Nijinsky (la ballerina) di Auguste Rodin

questo piccolo, esplosivo bronzo di Nijinsky cosi’ carico di selvaggia vitalità e straripante trattenuta energia, è una e propria ventata d’aria fresca – certamente il pezzo più espressivo e affascinante della mostra, anche se il bronzo è di per sé di piccole dimensioni.

 

 

testo e immagine da:

 

Rodin e Nijinsky

 

da una mostra a Londra su ” Rodin e la danza :  l’essenza del movimento “- 2017
@ Courtauld Gallery

courtauld.ac.uk

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