Ivan Della Mea, all’anagrafe Luigi (Lucca, 16 ottobre 1940 – Milano, 14 giugno 2009), è stato un cantautore, scrittore e giornalista italiano.
Era il fratello minore del giornalista e attivista politico Luciano Della Mea (1924-2003).
Compagno, quando il partito, finalmente, sbaglia e a tutti è dato scrivere sui muri la libertà d’interpretare il mondo, di criticare i propri dirigenti senza i tabù del glorioso passato, allora, credi, si vincerà.
Compagno, quando il soldato non ha generali e il fucile è come un compagno, quando il soldato è popolo che lotta ora per ora, così nella scuola, così in fabbrica, in casa e nel campo, allora, credi, si vincerà.
Compagno, quando il tuo soldo di nullatenente che Agnelli chiama fame comunista diventa, o per amore o per forza, uguale a quello dogni dirigente oggi al partito, domani al potere, allora, credi, si vincerà.
Compagno, quando chi fa lidea con la penna, che qui da noi si chiama intellettuale, prova ogni giorno la rivoluzione con il martello, la falce, il fucile e a tutto questo la sua penna è uguale, allora, credi, si vincerà.
Compagno, questa è la voglia di un comunismo senza dogmi, papi e frontiere, un comunismo da costruire sulle rovine del riformismo. dellunità nella diversità allora, credi, si vincerà.
Compagno, questa è la fede in un comunismo tutto da vivere, tutto da fare, un comunismo da costruire sulle rovine del riformismo, è una rivoluzione culturale.
Io chiedo a voi se oggi vedo giusto: nel mondo il rosso è diventato giallo, nel mondo il rosso è diventato giallo, nel mondo il rosso è diventato giallo, nel mondo il rosso è diventato giallo, nel mondo il rosso è diventato giallo.
Nel mondo il rosso è diventato giallo.
Ivan Della Mea — 9 maggio
Ivan della Mea — La mia vita ormai
Ivan Della Mea
Nel disco c’era scritto che questa canzone è stata composta dopo la morte della madre- è bellissima, forse l’incisione non è il massimo..
Ivan Della Mea — A questo punto il prezzo qual’è
IVAN DELLA MEA —
Ivan della Mea, il cui vero nome è Luigi, è nato a Lucca nel 1940 ma si è trasferito in giovanissima età a Milano, divenendo un cantante e un autore milanese anche per la scelta linguistica (sue sono tra le più belle ballate contemporanee in dialetto milanese, come “El me gatt”, “Ringhera”, “Teresa mio dio tu sei bella”, “La ballata dell’Ardizzone”).
Protagonista assoluto della “Nuova canzone politica” italiana degli anni ’60 e ’70 (sua è anche “O cara moglie”), assieme a Alfredo Bandelli, al Canzoniere Pisano, a Fausto Amodei, Emilio Liberovici, Giovanna Marini e tanti altri, non è senz’altro conosciuto come meriterebbe. Le sue canzoni politiche (spesso comunque dei capolavori a prescindere da qualsiasi opinione) hanno però forse “oscurato” delle bellissime canzoni d’amore e di vita. Negli ultimi anni ha pubblicato due album (“Ho male all’orologio” del 1997 e “La cantagranda” del 2000) passati sotto silenzio, ma assolutamente stupendi.
Ivan della Mea è morto all’ospedale San Paolo di Milano il 14 giugno 2009 per le complicazioni dovute ad una grave malattia.
(Riccardo Venturi)
Nato a Lucca il 16 ottobre 1940, il suo vero nome è Luigi. Tra il ‘57 ed il ‘58 si iscrive al PCI. Prima di occuparsi di musica svolge vari lavori, operaio in una fabbrica elettromeccanica, fattorino al “Calendario del Popolo”, redattore al giornale “Stasera” (sembra abbia anche scritto anche alcuni racconti per i Gialli Mondadori). Comincia a scrivere canzoni nel 1959; nel 1962 l’incontro con Gianni Bosio segna un momento importante nella sua vita di militante e di cantante. Insieme a lui è uno dei fondatori del Nuovo Canzoniere italiano, con cui farà un’intensa attività di spettacoli, dischi, ma anche di ricerca. Le sue prime incisioni fanno parte del disco Canti e inni socialisti, prodotto nel 1962 per il 70o anniversario della fondazione del PSI, mentre per la neonata etichetta musicale “I dischi del sole” pubblica il suo primo LP Ballata della piccola e della grande violenza. La sua produzione discografica si articola in una serie di 45 giri e in diversi LP: oltre a Ballata della piccola e grande violenza del 1962, La mia vita ormai e Ho letto sul giornale, due mini-LP del 1965, lo so che un giorno del 1966, Il rosso è diventato giallo del 1969, Se qualcuno ti fa morto, La nave dei folli, La balorda del 1972, Ringhera del 1974, Compagno ti conosco e Fiaba grande del 1975, La piccola ragione di allegria del 1978, Sudadio-Giudabestia I e II del 1979-80. Le sue tappe artistiche non sono solo rappresentate solo dai dischi a suo nome, ma anche e soprattutto dalla sua presenza attiva agli spettacoli organizzati dal Nuovo Canzoniere Italiano: in particolare egli partecipa nel 1963 ad uno spettacolo di canzoni padane con Fausto Amodei, Giovanna Daffini, Sandra Mantovani, Michele Straniero e Rudi Assuntino; nel 1964 a L’altra Italia e a Pietà l’è morta (la resistenza nelle canzoni); dal 24 aprile al 2 giugno 1965 prende parte alle trentacinque repliche di Bella ciao, nel 1966 a Ci ragiono e canto; nel 1967 partecipa con Giovanna Marini all’Encuentro internazionale sul canto di protesta tenutosi a Cuba. Il 2 dicembre 1967 lascia il Nuovo Canzoniere Italiano (sembra per motivi economici) dopo una lite con Gianni Bosio. Nel 1969 scrive insieme a Franco Solanas e interpreta il western all’italiana “Tepepa” con protagonista Tomas Milian e la partecipazione addirittura di Orson Welles. Nel 1971 fatta la pace con Bosio rientra nel Nuovo Canzoniere italiano.La sua attività di dischi e di spettacoli si interrompe nel 1980. Dal 1985 è presidente del Circolo Arci”Corvetto” di Milano, nel 1996 succede allo scomparso Franco Coggiola nella direzione dell’Istituto De Martino. Nel 1997 realizza per “Il Manifesto” l’Lp Ho male all’orologio; nel 2000 sempre per “Il Manifesto” esce La cantagranda (forse walzer).
(da: http://digilander.libero.it/gianni61dgl/ivandellamea.htm)
E’ stato un tempo glorioso per la canzone popolare o di sinistra. Quelle canzoni le cantavamo un po’ tutti, soprattutto i giovani. E poi il rosso è diventato giallo, ma direi che è cambiato il mondo non solo per il trascolorare del rosso.